L'educazione finanziaria è certamente un percorso formativo fondamentale per la crescita di una società e una comunità.
Ma questa non la insegnano né a scuola e neppure all'Università.
Ciò premesso è chiaro che il comportamento del risparmiatore medio è vincolante nello sviluppo di una finanza orientata a soddisfare le esigenze di sicurezza e redditività anche di collocamento di prodotti finanziari monetari e obbligazionari che possano garantire un tasso di remunerazione tale da compensare almeno l'inflazione reale, non quella statistica che è più una operazione di marketing che un numero autentico della borsa della spesa media italiana.
Mi rimane sempre un dubbio sulla cultura finanziaria base della massa in quanto il successo del collocamento dei BTP dicono il contrario di un comportamento virtuoso e diversificato come la buona regola di un buon investitore deve conoscere e, soprattutto, applicare.
Possiamo fare trattati, eventi, relazioni, analisi e percorsi informativi lunghi una autostrada ma se poi il risultato è questo, a un cultore della economia circolare e della finanza popolare come il sottoscritto, risulta difficile comprendere quali siano le ragioni per scegliere di collocare quasi la totalità del proprio patrimonio finanziario in Titoli di Stato come i BTP.
Vorrei ricordare ai molti che i titoli di Stato come i BTP rappresentano un "debito" dello Stato, con un tasso che rasenta il ridicolo, leggete l'articolo, parliamo del 1,83% che tolte commissioni, tasse e spese varie, se va bene, ti rimane meno dell'1,5%...annuo, ovviamente.
Ma anche se parliamo di tassi inferiori al 4% credo sia inutile fare ulteriori commenti.
Mi sovviene una nota frase di Sgarbi che, di fronte a persone che non capiscono o conoscono l'arte, ma non solo quella, ha dato delle "capre, capre, capre".
Ho molto rispetto del bovino, un pò meno dell'essere umano.
Per i motivi di cui sopra la considerazione culturale del risparmiatore italiano è da terzo mondo, ma forse anche peggio.
Scusate lo sfogo ma collocare BTP a nastro è una piaga che rasenta l'autolesionismo personale ed economico di un paese.
Sono aperto ad ogni contraddittorio, ovviamente.
#titoli #stato #BTP #educazione #finanziaria #cultura #risparmiatore #italiano #rendimento #tasso #inflazione L'educazione finanziaria è certamente un percorso formativo fondamentale per la crescita di una società e una comunità.
Ma questa non la insegnano né a scuola e neppure all'Università.
Ciò premesso è chiaro che il comportamento del risparmiatore medio è vincolante nello sviluppo di una finanza orientata a soddisfare le esigenze di sicurezza e redditività anche di collocamento di prodotti finanziari monetari e obbligazionari che possano garantire un tasso di remunerazione tale da compensare almeno l'inflazione reale, non quella statistica che è più una operazione di marketing che un numero autentico della borsa della spesa media italiana.
Mi rimane sempre un dubbio sulla cultura finanziaria base della massa in quanto il successo del collocamento dei BTP dicono il contrario di un comportamento virtuoso e diversificato come la buona regola di un buon investitore deve conoscere e, soprattutto, applicare.
Possiamo fare trattati, eventi, relazioni, analisi e percorsi informativi lunghi una autostrada ma se poi il risultato è questo, a un cultore della economia circolare e della finanza popolare come il sottoscritto, risulta difficile comprendere quali siano le ragioni per scegliere di collocare quasi la totalità del proprio patrimonio finanziario in Titoli di Stato come i BTP.
Vorrei ricordare ai molti che i titoli di Stato come i BTP rappresentano un "debito" dello Stato, con un tasso che rasenta il ridicolo, leggete l'articolo, parliamo del 1,83% che tolte commissioni, tasse e spese varie, se va bene, ti rimane meno dell'1,5%...annuo, ovviamente.
Ma anche se parliamo di tassi inferiori al 4% credo sia inutile fare ulteriori commenti.
Mi sovviene una nota frase di Sgarbi che, di fronte a persone che non capiscono o conoscono l'arte, ma non solo quella, ha dato delle "capre, capre, capre".
Ho molto rispetto del bovino, un pò meno dell'essere umano.
Per i motivi di cui sopra la considerazione culturale del risparmiatore italiano è da terzo mondo, ma forse anche peggio.
Scusate lo sfogo ma collocare BTP a nastro è una piaga che rasenta l'autolesionismo personale ed economico di un paese.
Sono aperto ad ogni contraddittorio, ovviamente.
#titoli #stato #BTP #educazione #finanziaria #cultura #risparmiatore #italiano #rendimento #tasso #inflazione