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  • LifeGroupChat Vibes – Il suono del marketing moderno! (Canzone tedesco-inglese)

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  • Il sistema immunitario, insieme al sistema nervoso e al sistema endocrino, garantiscono la performance ottimale del corpo in generale, purché non li abbiamo ostruiti con cibo morto, disidratato, trasformato, cotto, cadaverico, cibo morto.
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    Il cibo morto ha una vibrazione e una frequenza molto bassa, e non offre energia al corpo che si nutre solo di energia.
    Sia il cibo morto che lo stress indeboliscono il sistema immunitario.
    Lo stress è una vibrazione molto bassa, per questo è necessario elevare la vibrazione attraverso quiete mentale, digiuni intermittenti e consumando cibi alcalini ad alta vibrazione come la frutta e la verdura
    Il sistema immunitario, insieme al sistema nervoso e al sistema endocrino, garantiscono la performance ottimale del corpo in generale, purché non li abbiamo ostruiti con cibo morto, disidratato, trasformato, cotto, cadaverico, cibo morto. Nicolas Tesla ha detto: "Se vuoi comprendere l'universo, pensa in termini di energia, frequenza e vibrazione. Il cibo morto ha una vibrazione e una frequenza molto bassa, e non offre energia al corpo che si nutre solo di energia. Sia il cibo morto che lo stress indeboliscono il sistema immunitario. Lo stress è una vibrazione molto bassa, per questo è necessario elevare la vibrazione attraverso quiete mentale, digiuni intermittenti e consumando cibi alcalini ad alta vibrazione come la frutta e la verdura
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  • UN SISTEMA IMMUNITARIO EFFICIENTE È LA PIÙ POTENTE DELLE MASCHERINE !
    A CAUSA DI QUESTO MESSAGGIO POSTATO SU FACEBOOK 4 ANNI FA MI È STATO OSCURATO L'ACCOUNT E IMPEDITO DI CONSEGUENZA L'ACCESSO
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    COSÌ TUTTO IL MATERIALE PUBBLICATO IN ANNI E ANNI DI LAVORO. BELLO NO?
    . Ora io devo dire che ho imparato a perdonare quasi tutto ma questo ho fatto veramente fatica ad accettarlo e adesso ci sta pensando il karma
    KARMA is Real! Si chiama LIFEGROUPCHAT.
    UN SISTEMA IMMUNITARIO EFFICIENTE È LA PIÙ POTENTE DELLE MASCHERINE ! A CAUSA DI QUESTO MESSAGGIO POSTATO SU FACEBOOK 4 ANNI FA MI È STATO OSCURATO L'ACCOUNT E IMPEDITO DI CONSEGUENZA L'ACCESSO BLOCCANDOMI LA GESTIONE DEI MIEI CINQUE GRUPPI DI INFORMAZIONE SCIENTIFICA , PERDENDO COSÌ TUTTO IL MATERIALE PUBBLICATO IN ANNI E ANNI DI LAVORO. BELLO NO? 🤣. Ora io devo dire che ho imparato a perdonare quasi tutto ma questo ho fatto veramente fatica ad accettarlo e adesso ci sta pensando il karma KARMA is Real! Si chiama LIFEGROUPCHAT.
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  • OLIO DI CBD.
    UTILIZZO DEI CANNABINOIDI DELLA CANNABIS SATIVA PER LE MALATTIE DELL OCCHIO

    Le patologie oculari sono numerose e diffuse: infatti è facile imbattersi in disturbi e malattie della vista di svariata entità e gravità nel corso della propria vita. Nonostante siano molteplici gli approcci terapeutici per le patologie oculari è sempre maggiore l’interesse nello sperimentare un trattamento naturale, non invasivo e sostenibile per migliorare la sintomatologia delle patologie oculari.

    Le patologie oculari più conosciute e i cui sintomi possono essere di notevole entità sono: cataratta, glaucoma, degenerazione maculare senile, distacco di retina, cheratocono, cecità, retinoblastoma, disturbi della vista e molte altre. I cannabinoidi possono rappresentare un’alternativa o un supporto ai farmaci comunemente utilizzati e alle terapie convenzionali per problemi oculari. In questo articolo approfondiremo, in particolare, l’uso del cannabidiolo CBD nel trattamento di pazienti affetti di patologie oculari.

    INTRODUZIONE AL CBD E AI SUOI BENEFICI
    Il CBD è il cannabinoide maggiormente rappresentato nella pianta di Cannabis Sativa, una pianta appartenente alla famiglia Cannabaceae, anche comunemente nota come Canapa o Marijuana. La Canapa sativa coltivata in Italia ovvero la cannabis light è utilizzata anche ai fini della produzione di cannabis terapeutica, disponibile su prescrizione medica.

    Tra i numerosi composti presenti nelle piante di cannabis, come flavonoidi, isoflavonoidi, cannabinoidi e terpeni , il CBD è uno dei composti principali e non ha effetti psicoattivi. Infatti, al contrario del suo cugino psicoattivo meno stimabile, il tetraidrocannabinolo (o THC), il CBD derivato dalla canapa non produce effetti psicoattivi e non è quindi inebriante: THC e CBD sono infatti cannabinoidi distinti che non devono essere confusi.

    L’uso della cannabis e in particolare di prodotti a base di cannabis o a base di THC e CBD sono sempre più ricercati ma tra tutti il composto maggiormente ricercato è il CBD. Il cannabidiolo è ben noto per i suoi numerosi benefici terapeutici, tra cui la riduzione del dolore e le proprietà antinfiammatorie, la gestione dell’ansia e della depressione e persino il suo potenziale terapeutico nel trattamento di pazienti affetti da epilessia e molto altro. Diversi studi suggeriscono che l’efficacia del cannabidiolo nel garantire potenziali benefici alla salute, tra cui il miglioramento della qualità del sonno, la riduzione dell’infiammazione associata a condizioni di dolore cronico come la sindrome dell’intestino irritabile e persino una maggiore lucidità mentale.

    SISTEMA ENDOCANNABINOIDE
    In che modo il CBD esplica le sue funzioni?

    I suoi effetti benefici sono una conseguenza del modo in cui il nostro organismo assimila il principio attivo presente nella canapa medica e cioè attraverso il sistema endocannabinoide.

    Esattamente come il sistema nervoso, il sistema immunitario e il sistema endocrino, con cui preferisce interagire come modulatore, il sistema endocannabinoide è uno dei sistemi biologici presenti nel corpo umano. L’insieme degli endocannabinoidi presenti in un individuo viene identificato come sistema endocannabinoide. Il sistema endocannabinoide agisce sulla regolazione di un’ampia varietà di processi sia fisiologici che cognitivi, come l’appetito, la sensazione di dolore, il piacere e il sonno dell’umore.

    È possibile immaginare il sistema endocannabinoide come un sistema costituito da tre elementi:

    Il primo elemento costituente sono i cannabinoidi, che possono essere endogeni (endocannabinoidi) o esogeni (fitocannabinoidi), presenti naturalmente in diverse piante, ma soprattutto nella Cannabis. Questi ultimi sono molecole che trasmettono segnali e informazioni ad altre cellule del corpo umano, agiscono come “messaggeri” nel nostro organismo.

    Di cannabinoidi se ne distinguono due tipi:

    Endocannabinoidi: cannabinoidi che originano all’interno del nostro corpo, come il 2-arachidonoilglicerolo (2-AG) e l’anandamide; sono piccole molecole segnale derivanti dall’acido arachidonico, in grado di attivare i rispettivi recettori.
    Fitocannabinoidi: cannabinoidi che provengono dall’esterno, ovvero esogeni; essi si trovano nella pianta di cannabis o nella cannabis light.
    Due dei cannabinoidi più noti sono il delta-9-tetraidrocannabinolo (THC) e il cannabidiolo (CBD).

    Il secondo elemento costituente sono i recettori dei cannabinoidi, ovvero l’elemento necessario per la trasmissione del segnale. I recettori dei cannabinoidi, distribuiti in vari sistemi e membrane del nostro corpo, si dividono in due tipi fondamentali: recettori CB1 e CB2. Semplificando, potremmo dire che il recettore CB1 è ben rappresentato nel sistema nervoso e nel cervello, mentre il recettore CB2 è maggiormente presente nel sistema immunitario. Il terzo ed ultimo elemento costituente sono gli enzimi, ovvero le proteine che consentono praticamente la comunicazione tra cannabinoidi e recettori endocannabinoidi.

    Il CBD, che a differenza del THC ricordiamo non avere effetti psicotropi, agisce indirettamente sui recettori del sistema endocannabinoide; esso infatti non agisce su una particolare patologia, ma è piuttosto una sostanza “regolatrice” in grado di modulare il nostro sistema endocannabinoide.

    Sostanzialmente, il CBD può modulare meccanismi già esistenti nel nostro corpo: nel momento in cui si verifica uno squilibrio nel sistema endocannabinoide, la modulazione fornita dal cannabidiolo – agendo, ad esempio, sul sistema immunitario o indirettamente su un processo infiammatorio – tende a ripristinare l’equilibrio originario.

    PATOLOGIE OCULARI E PERDITA DELLA VISTA
    Le malattie degli occhi sono un gruppo di condizioni che possono portare alla perdita della vista. Alcune delle malattie oculari più comuni includono la degenerazione maculare, la retinopatia diabetica, la cataratta e il glaucoma; inoltre le persone affette da cecità in tutto il mondo sono circa 36 milioni. Le malattie degli occhi possono essere causate da diversi fattori, tra cui l’invecchiamento, la genetica, lo stile di vita, infezioni e infiammazioni.

    La perdita della vista può essere parziale o totale, temporanea o permanente. È importante diagnosticare e trattare le malattie oculari il prima possibile per prevenire la perdita della vista. Il CBD potrebbe avere un effetto benefico in alcune di esse in modo da prevenire ulteriori danni che il progredire di alcune patologie oculari può causare.

    GLAUCOMA – CAUSE, SINTOMI E TRATTAMENTO
    Il glaucoma è una malattia che danneggia il nervo ottico ed è dovuta ad una eccessiva pressione intraoculare. E’ una malattia grave ed è la prima causa di cecità irreversibile al mondo. I pazienti affetti da glaucoma sono caratterizzati da un aumento della pressione intraoculare (PIO) o da un danno al nervo ottico. Ad aumentare la pressione intraoculare – o pressione endobulbare- nel glaucoma, è la pressione risultante dall’equilibrio tra la secrezione di liquido da una parte del corpo ciliare (struttura situata dietro l’iride) e il suo deflusso dall’occhio.

    In condizioni fisiologiche il ciclo continuo di produzione e riassorbimento consente di mantenere sempre una pressione positiva all’interno dell’occhio compresa tra i 10 e i 20 millimetri di mercurio. Quando la pressione intraoculare supera i 20 millimetri di mercurio si parla di un’elevata pressione intraoculare e se la condizione non è trattata può portare al glaucoma.

    Esistono 3 forme di glaucoma: glaucoma primario ad angolo aperto, glaucoma ad angolo stretto e glaucoma congenito.

    Il primo, è il più frequente. Il liquido prodotto nella camera anteriore dell’occhio per nutrire e dare consistenza al bulbo oculare, raggiunge l’angolo formato da iride e cornea all’interno dell’occhio, ma non viene adeguatamente filtrato; di conseguenza la pressione aumenta. L’entità dei danni al nervo ottico e la rapidità con cui essi si instaurano dipende dall’entità della pressione oculare, dal tempo in cui essa rimane elevata, dall’età del paziente e da altri fattori.
    Il secondo è meno frequente, lo si riscontra più spesso negli anziani e nei pazienti ipermetropi, specie di sesso femminile.
    In questo caso l’accesso l liquido prodotto nella parte anteriore dell’occhio per nutrire e dare consistenza al bulbo oculare al sistema di deflusso è ostacolato dal fatto che l’angolo formato da iride e cornea ha un’ampiezza ridotta rispetto al normale. In determinate condizioni (lettura protratta, emozioni improvvise, permanenza al buio, uso di farmaci locali o generali che dilatano la pupilla) può scatenare un attacco acuto di glaucoma, evento molto grave che può portare ad una notevole compromissione nella funzione visiva, irreversibile. L’attacco acuto di glaucoma è caratterizzato da un violento dolore in regione orbitaria spesso associato a nausea e notevole abbassamento della vista.
    Il terzo è già presente alla nascita o immediatamente negli anni successivi e la causa della malattia è da ricercare in alterazioni strutturali congenite.
    Il glaucoma può manifestarsi con sintomi associati che possono includere visione offuscata, dolore agli occhi, nausea e vomito. Tuttavia, molte persone con glaucoma non presentano sintomi fino a quando la malattia non è avanzata. Il trattamento del glaucoma può includere colliri, farmaci orali o interventi chirurgici. Purtroppo, alcuni di questi trattamenti possono causare effetti collaterali indesiderati.

    CANNABIS E GLAUCOMA: COME AIUTA IL CBD NEL TRATTAMENTO DEL GLAUCOMA?
    Il CBD ha dimostrato di avere effetti neuroprotettivi e antinfiammatori che possono essere utili nel trattamento del glaucoma. Uno studio ha scoperto che il CBD può ridurre la PIO e proteggere il nervo ottico dal danno.

    Studi hanno evidenziato che il CBD può alleviare il dolore oculare e rallentare la perdita della vista agendo sull’infiammazione causata dal danneggiamento del nervo oculare e conseguentemente la terapia a base di CBD può indurre una riduzione della pressione oculare: meno infiammazione equivale a meno dolore e gonfiore interno e quindi meno pressione sia per i vasi sanguigni sia per altre parti dell’occhio. Grazie alla capacità del CBD di aiutare a ridurre l’infiammazione dell’occhio, i possibili effetti della cannabis si estendono anche nell’alleviare il dolore associato al glaucoma. Ciò significa che il consumo di cannabinoidi ed in particolare del CBD potrebbe essere un’opzione di trattamento efficace e sicura per le persone con glaucoma.

    CBD E IL SUO EFFETTO SUL NERVO OTTICO E SULLA PRESSIONE OCULARE
    Il nervo ottico è responsabile di trasmettere le informazioni visive dagli occhi al cervello. Nel glaucoma, il nervo ottico viene danneggiato, il che in alcuni casi può portare alla perdita della vista.

    Il CBD può proteggere il nervo ottico dal danno causato dal glaucoma e da altri fattori di stress. Inoltre, il CBD può ridurre la PIO, che è un fattore di rischio importante per il glaucoma. Uno studio del 2015 ha scoperto che il CBD può ridurre la PIO di oltre il 25% nelle persone con glaucoma. Ciò significa che il CBD potrebbe essere un trattamento promettente per il glaucoma e altre malattie oculari.

    PROPRIETÀ ANTI-INFIAMMATORIE DEL CBD PER LE MALATTIE DEGLI OCCHI
    L’infiammazione è una risposta del sistema immunitario a una lesione o un’infezione. Tuttavia, l’infiammazione cronica può causare danni ai tessuti e alle cellule, incluso il nervo ottico. Il CBD ha proprietà anti-infiammatorie che possono aiutare a ridurre l’infiammazione dell’occhio e prevenire il danno del nervo ottico. Inoltre, il CBD può aiutare a ridurre il dolore associato all’infiammazione dell’occhio.

    Uno studio del 2018 ha scoperto che il CBD può ridurre l’infiammazione nell’occhio causata dalla chirurgia della cataratta. Ciò significa che il CBD potrebbe essere utile nel trattamento di altre malattie oculari che causano infiammazione.

    COME USARE IL CBD PER IL TRATTAMENTO DELLE MALATTIE DEGLI OCCHI?
    Ci sono diverse forme di CBD disponibili per il trattamento delle malattie degli occhi, tra cui olio di CBD, capsule, spray e colliri.

    Il dosaggio e il metodo di somministrazione dipendono dal tipo di malattia oculare e dalla gravità della condizione. È importante consultare il proprio medico prima di iniziare qualsiasi trattamento con CBD per le malattie degli occhi. Inoltre, è importante acquistare prodotti di CBD di alta qualità da fonti affidabili per garantire la sicurezza e l’efficacia del trattamento.

    PRECAUZIONI ED EFFETTI COLLATERALI DELL’USO DI CBD PER LE MALATTIE DEGLI OCCHI
    Anche se il CBD è considerato sicuro e ben tollerato dalla maggior parte delle persone, ci sono alcune precauzioni da prendere in considerazione quando si utilizza per le malattie degli occhi.

    Ad esempio, il CBD può interagire con alcuni farmaci, quindi è importante informare il proprio medico in caso di assunzione di altri farmaci. Inoltre, il CBD può causare effetti collaterali come secchezza delle fauci, nausea e vertigini. È importante monitorare attentamente gli effetti del CBD durante il trattamento per le malattie degli occhi e informare il proprio medico di eventuali effetti collaterali o sintomi nuovi o peggiorati.

    CONCLUSIONI – IL POTENZIALE DEL CBD NEL TRATTAMENTO DELLE MALATTIE DEGLI OCCHI
    In sintesi, il CBD ha dimostrato di avere un potenziale significativo nel trattamento delle malattie degli occhi e della perdita della vista. Il CBD può proteggere il nervo ottico, ridurre la PIO e l’infiammazione dell’occhio, e alleviare il dolore associato alle malattie oculari.

    Tuttavia, è importante consultare il proprio medico prima di utilizzare il CBD per il trattamento delle malattie degli occhi e di monitorare attentamente gli effetti del trattamento. Il CBD potrebbe essere un’alternativa promettente ai trattamenti convenzionali per le malattie degli occhi, ma è necessaria ulteriore ricerca per determinare la sua efficacia e sicurezza a lungo termine.

    Se sei interessato al trattamento delle malattie degli occhi con il CBD, contattami in WhatsApp al.338 2922472.
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    Articolo scritto da Cecilia Pinchera

    Cecilia Pinchera
    Biologa molecolare, laureata in Scienze Biologiche e successivamente in Genetica e Biologia Molecolare. Durante la laurea magistrale ha svolto attività di ricerca nel campo della neurofisiopatologia, occupandosi, in particolare, della SLA e dei suoi meccanismi neurodegenerativi e fisiopatologici.

    Ai sensi del D.M. Min. Salute del 7.08.2023 le composizioni per somministrazione ad uso orale di CBD ottenuto da estratti di cannabis sono inseriti nella tabella dei medicinali, sezione B, di cui al DPR 309/1990. Al contempo, al pari di altre sostanza farmacologicamente attive (glicerina, bromelina, acido azelaico ecc.), il Cannabidiolo può anche essere impiegato come ingrediente nella formulazione di prodotti cosmetici, dal momento che, pur avendo effetti sul corpo, questi non incidono in maniera significativa nei processi biochimici umani. Il Cannabidiolo, infatti, è ammesso dal Reg. (CE) n. 1223/2009 come ingrediente cosmetico sia di produzione sintetica che di origini naturali.
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    OLIO DI CBD. UTILIZZO DEI CANNABINOIDI DELLA CANNABIS SATIVA PER LE MALATTIE DELL OCCHIO Le patologie oculari sono numerose e diffuse: infatti è facile imbattersi in disturbi e malattie della vista di svariata entità e gravità nel corso della propria vita. Nonostante siano molteplici gli approcci terapeutici per le patologie oculari è sempre maggiore l’interesse nello sperimentare un trattamento naturale, non invasivo e sostenibile per migliorare la sintomatologia delle patologie oculari. Le patologie oculari più conosciute e i cui sintomi possono essere di notevole entità sono: cataratta, glaucoma, degenerazione maculare senile, distacco di retina, cheratocono, cecità, retinoblastoma, disturbi della vista e molte altre. I cannabinoidi possono rappresentare un’alternativa o un supporto ai farmaci comunemente utilizzati e alle terapie convenzionali per problemi oculari. In questo articolo approfondiremo, in particolare, l’uso del cannabidiolo CBD nel trattamento di pazienti affetti di patologie oculari. INTRODUZIONE AL CBD E AI SUOI BENEFICI Il CBD è il cannabinoide maggiormente rappresentato nella pianta di Cannabis Sativa, una pianta appartenente alla famiglia Cannabaceae, anche comunemente nota come Canapa o Marijuana. La Canapa sativa coltivata in Italia ovvero la cannabis light è utilizzata anche ai fini della produzione di cannabis terapeutica, disponibile su prescrizione medica. Tra i numerosi composti presenti nelle piante di cannabis, come flavonoidi, isoflavonoidi, cannabinoidi e terpeni , il CBD è uno dei composti principali e non ha effetti psicoattivi. Infatti, al contrario del suo cugino psicoattivo meno stimabile, il tetraidrocannabinolo (o THC), il CBD derivato dalla canapa non produce effetti psicoattivi e non è quindi inebriante: THC e CBD sono infatti cannabinoidi distinti che non devono essere confusi. 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I suoi effetti benefici sono una conseguenza del modo in cui il nostro organismo assimila il principio attivo presente nella canapa medica e cioè attraverso il sistema endocannabinoide. Esattamente come il sistema nervoso, il sistema immunitario e il sistema endocrino, con cui preferisce interagire come modulatore, il sistema endocannabinoide è uno dei sistemi biologici presenti nel corpo umano. L’insieme degli endocannabinoidi presenti in un individuo viene identificato come sistema endocannabinoide. Il sistema endocannabinoide agisce sulla regolazione di un’ampia varietà di processi sia fisiologici che cognitivi, come l’appetito, la sensazione di dolore, il piacere e il sonno dell’umore. È possibile immaginare il sistema endocannabinoide come un sistema costituito da tre elementi: Il primo elemento costituente sono i cannabinoidi, che possono essere endogeni (endocannabinoidi) o esogeni (fitocannabinoidi), presenti naturalmente in diverse piante, ma soprattutto nella Cannabis. Questi ultimi sono molecole che trasmettono segnali e informazioni ad altre cellule del corpo umano, agiscono come “messaggeri” nel nostro organismo. Di cannabinoidi se ne distinguono due tipi: Endocannabinoidi: cannabinoidi che originano all’interno del nostro corpo, come il 2-arachidonoilglicerolo (2-AG) e l’anandamide; sono piccole molecole segnale derivanti dall’acido arachidonico, in grado di attivare i rispettivi recettori. Fitocannabinoidi: cannabinoidi che provengono dall’esterno, ovvero esogeni; essi si trovano nella pianta di cannabis o nella cannabis light. Due dei cannabinoidi più noti sono il delta-9-tetraidrocannabinolo (THC) e il cannabidiolo (CBD). Il secondo elemento costituente sono i recettori dei cannabinoidi, ovvero l’elemento necessario per la trasmissione del segnale. I recettori dei cannabinoidi, distribuiti in vari sistemi e membrane del nostro corpo, si dividono in due tipi fondamentali: recettori CB1 e CB2. Semplificando, potremmo dire che il recettore CB1 è ben rappresentato nel sistema nervoso e nel cervello, mentre il recettore CB2 è maggiormente presente nel sistema immunitario. Il terzo ed ultimo elemento costituente sono gli enzimi, ovvero le proteine che consentono praticamente la comunicazione tra cannabinoidi e recettori endocannabinoidi. Il CBD, che a differenza del THC ricordiamo non avere effetti psicotropi, agisce indirettamente sui recettori del sistema endocannabinoide; esso infatti non agisce su una particolare patologia, ma è piuttosto una sostanza “regolatrice” in grado di modulare il nostro sistema endocannabinoide. Sostanzialmente, il CBD può modulare meccanismi già esistenti nel nostro corpo: nel momento in cui si verifica uno squilibrio nel sistema endocannabinoide, la modulazione fornita dal cannabidiolo – agendo, ad esempio, sul sistema immunitario o indirettamente su un processo infiammatorio – tende a ripristinare l’equilibrio originario. PATOLOGIE OCULARI E PERDITA DELLA VISTA Le malattie degli occhi sono un gruppo di condizioni che possono portare alla perdita della vista. Alcune delle malattie oculari più comuni includono la degenerazione maculare, la retinopatia diabetica, la cataratta e il glaucoma; inoltre le persone affette da cecità in tutto il mondo sono circa 36 milioni. Le malattie degli occhi possono essere causate da diversi fattori, tra cui l’invecchiamento, la genetica, lo stile di vita, infezioni e infiammazioni. La perdita della vista può essere parziale o totale, temporanea o permanente. È importante diagnosticare e trattare le malattie oculari il prima possibile per prevenire la perdita della vista. Il CBD potrebbe avere un effetto benefico in alcune di esse in modo da prevenire ulteriori danni che il progredire di alcune patologie oculari può causare. GLAUCOMA – CAUSE, SINTOMI E TRATTAMENTO Il glaucoma è una malattia che danneggia il nervo ottico ed è dovuta ad una eccessiva pressione intraoculare. E’ una malattia grave ed è la prima causa di cecità irreversibile al mondo. I pazienti affetti da glaucoma sono caratterizzati da un aumento della pressione intraoculare (PIO) o da un danno al nervo ottico. Ad aumentare la pressione intraoculare – o pressione endobulbare- nel glaucoma, è la pressione risultante dall’equilibrio tra la secrezione di liquido da una parte del corpo ciliare (struttura situata dietro l’iride) e il suo deflusso dall’occhio. In condizioni fisiologiche il ciclo continuo di produzione e riassorbimento consente di mantenere sempre una pressione positiva all’interno dell’occhio compresa tra i 10 e i 20 millimetri di mercurio. Quando la pressione intraoculare supera i 20 millimetri di mercurio si parla di un’elevata pressione intraoculare e se la condizione non è trattata può portare al glaucoma. Esistono 3 forme di glaucoma: glaucoma primario ad angolo aperto, glaucoma ad angolo stretto e glaucoma congenito. Il primo, è il più frequente. Il liquido prodotto nella camera anteriore dell’occhio per nutrire e dare consistenza al bulbo oculare, raggiunge l’angolo formato da iride e cornea all’interno dell’occhio, ma non viene adeguatamente filtrato; di conseguenza la pressione aumenta. L’entità dei danni al nervo ottico e la rapidità con cui essi si instaurano dipende dall’entità della pressione oculare, dal tempo in cui essa rimane elevata, dall’età del paziente e da altri fattori. Il secondo è meno frequente, lo si riscontra più spesso negli anziani e nei pazienti ipermetropi, specie di sesso femminile. In questo caso l’accesso l liquido prodotto nella parte anteriore dell’occhio per nutrire e dare consistenza al bulbo oculare al sistema di deflusso è ostacolato dal fatto che l’angolo formato da iride e cornea ha un’ampiezza ridotta rispetto al normale. In determinate condizioni (lettura protratta, emozioni improvvise, permanenza al buio, uso di farmaci locali o generali che dilatano la pupilla) può scatenare un attacco acuto di glaucoma, evento molto grave che può portare ad una notevole compromissione nella funzione visiva, irreversibile. L’attacco acuto di glaucoma è caratterizzato da un violento dolore in regione orbitaria spesso associato a nausea e notevole abbassamento della vista. Il terzo è già presente alla nascita o immediatamente negli anni successivi e la causa della malattia è da ricercare in alterazioni strutturali congenite. Il glaucoma può manifestarsi con sintomi associati che possono includere visione offuscata, dolore agli occhi, nausea e vomito. Tuttavia, molte persone con glaucoma non presentano sintomi fino a quando la malattia non è avanzata. Il trattamento del glaucoma può includere colliri, farmaci orali o interventi chirurgici. Purtroppo, alcuni di questi trattamenti possono causare effetti collaterali indesiderati. CANNABIS E GLAUCOMA: COME AIUTA IL CBD NEL TRATTAMENTO DEL GLAUCOMA? Il CBD ha dimostrato di avere effetti neuroprotettivi e antinfiammatori che possono essere utili nel trattamento del glaucoma. Uno studio ha scoperto che il CBD può ridurre la PIO e proteggere il nervo ottico dal danno. Studi hanno evidenziato che il CBD può alleviare il dolore oculare e rallentare la perdita della vista agendo sull’infiammazione causata dal danneggiamento del nervo oculare e conseguentemente la terapia a base di CBD può indurre una riduzione della pressione oculare: meno infiammazione equivale a meno dolore e gonfiore interno e quindi meno pressione sia per i vasi sanguigni sia per altre parti dell’occhio. Grazie alla capacità del CBD di aiutare a ridurre l’infiammazione dell’occhio, i possibili effetti della cannabis si estendono anche nell’alleviare il dolore associato al glaucoma. Ciò significa che il consumo di cannabinoidi ed in particolare del CBD potrebbe essere un’opzione di trattamento efficace e sicura per le persone con glaucoma. CBD E IL SUO EFFETTO SUL NERVO OTTICO E SULLA PRESSIONE OCULARE Il nervo ottico è responsabile di trasmettere le informazioni visive dagli occhi al cervello. Nel glaucoma, il nervo ottico viene danneggiato, il che in alcuni casi può portare alla perdita della vista. Il CBD può proteggere il nervo ottico dal danno causato dal glaucoma e da altri fattori di stress. Inoltre, il CBD può ridurre la PIO, che è un fattore di rischio importante per il glaucoma. Uno studio del 2015 ha scoperto che il CBD può ridurre la PIO di oltre il 25% nelle persone con glaucoma. Ciò significa che il CBD potrebbe essere un trattamento promettente per il glaucoma e altre malattie oculari. PROPRIETÀ ANTI-INFIAMMATORIE DEL CBD PER LE MALATTIE DEGLI OCCHI L’infiammazione è una risposta del sistema immunitario a una lesione o un’infezione. Tuttavia, l’infiammazione cronica può causare danni ai tessuti e alle cellule, incluso il nervo ottico. Il CBD ha proprietà anti-infiammatorie che possono aiutare a ridurre l’infiammazione dell’occhio e prevenire il danno del nervo ottico. Inoltre, il CBD può aiutare a ridurre il dolore associato all’infiammazione dell’occhio. Uno studio del 2018 ha scoperto che il CBD può ridurre l’infiammazione nell’occhio causata dalla chirurgia della cataratta. Ciò significa che il CBD potrebbe essere utile nel trattamento di altre malattie oculari che causano infiammazione. COME USARE IL CBD PER IL TRATTAMENTO DELLE MALATTIE DEGLI OCCHI? Ci sono diverse forme di CBD disponibili per il trattamento delle malattie degli occhi, tra cui olio di CBD, capsule, spray e colliri. Il dosaggio e il metodo di somministrazione dipendono dal tipo di malattia oculare e dalla gravità della condizione. È importante consultare il proprio medico prima di iniziare qualsiasi trattamento con CBD per le malattie degli occhi. Inoltre, è importante acquistare prodotti di CBD di alta qualità da fonti affidabili per garantire la sicurezza e l’efficacia del trattamento. PRECAUZIONI ED EFFETTI COLLATERALI DELL’USO DI CBD PER LE MALATTIE DEGLI OCCHI Anche se il CBD è considerato sicuro e ben tollerato dalla maggior parte delle persone, ci sono alcune precauzioni da prendere in considerazione quando si utilizza per le malattie degli occhi. Ad esempio, il CBD può interagire con alcuni farmaci, quindi è importante informare il proprio medico in caso di assunzione di altri farmaci. Inoltre, il CBD può causare effetti collaterali come secchezza delle fauci, nausea e vertigini. È importante monitorare attentamente gli effetti del CBD durante il trattamento per le malattie degli occhi e informare il proprio medico di eventuali effetti collaterali o sintomi nuovi o peggiorati. CONCLUSIONI – IL POTENZIALE DEL CBD NEL TRATTAMENTO DELLE MALATTIE DEGLI OCCHI In sintesi, il CBD ha dimostrato di avere un potenziale significativo nel trattamento delle malattie degli occhi e della perdita della vista. Il CBD può proteggere il nervo ottico, ridurre la PIO e l’infiammazione dell’occhio, e alleviare il dolore associato alle malattie oculari. Tuttavia, è importante consultare il proprio medico prima di utilizzare il CBD per il trattamento delle malattie degli occhi e di monitorare attentamente gli effetti del trattamento. Il CBD potrebbe essere un’alternativa promettente ai trattamenti convenzionali per le malattie degli occhi, ma è necessaria ulteriore ricerca per determinare la sua efficacia e sicurezza a lungo termine. Se sei interessato al trattamento delle malattie degli occhi con il CBD, contattami in WhatsApp al.338 2922472. Consulenza gratuita Articolo scritto da Cecilia Pinchera Cecilia Pinchera Biologa molecolare, laureata in Scienze Biologiche e successivamente in Genetica e Biologia Molecolare. Durante la laurea magistrale ha svolto attività di ricerca nel campo della neurofisiopatologia, occupandosi, in particolare, della SLA e dei suoi meccanismi neurodegenerativi e fisiopatologici. Ai sensi del D.M. Min. Salute del 7.08.2023 le composizioni per somministrazione ad uso orale di CBD ottenuto da estratti di cannabis sono inseriti nella tabella dei medicinali, sezione B, di cui al DPR 309/1990. Al contempo, al pari di altre sostanza farmacologicamente attive (glicerina, bromelina, acido azelaico ecc.), il Cannabidiolo può anche essere impiegato come ingrediente nella formulazione di prodotti cosmetici, dal momento che, pur avendo effetti sul corpo, questi non incidono in maniera significativa nei processi biochimici umani. Il Cannabidiolo, infatti, è ammesso dal Reg. (CE) n. 1223/2009 come ingrediente cosmetico sia di produzione sintetica che di origini naturali. ARTICOLI CORRELATI CBD E STRESS CURARE LA SCIATICA CON IL CBD CBD PER CONCENTRAZIONE CBD E ACUFENE CBD PER DOLORI CERVICALI CBD E MEMORIA CBD E NEUROPATIA
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  • Che cos’è il massaggio metamerico?
    Agisce sul sistema nervoso ,permette di alleviare stress e tensione che molto spesso sono anche di natura emotiva.
    Ha un approccio psicosomatico sulle emozioni trattenute,represse che vanno ad inquinare il nostro organismo e lo debilitano fisicamente.
    #disturbidasintomipsisomatici
    #cefaleadolorecronicoansiafibromialgianonsapergestireleproprieemozioni

    #TheWhiteLotusBenessere
    #CinziaMarchese
    Per info e prenotazioni 3780865096
    Che cos’è il massaggio metamerico? Agisce sul sistema nervoso ,permette di alleviare stress e tensione che molto spesso sono anche di natura emotiva. Ha un approccio psicosomatico sulle emozioni trattenute,represse che vanno ad inquinare il nostro organismo e lo debilitano fisicamente. #disturbidasintomipsisomatici #cefaleadolorecronicoansiafibromialgianonsapergestireleproprieemozioni #TheWhiteLotusBenessere #CinziaMarchese Per info e prenotazioni 📲✍️3780865096💆‍♀️🍂🍁🌰
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  • QUAL È LA PRIMA CAUSA DI STRESS OSSIDATIVO , RESPONSABILE DELL' INVECCHIAMENTO E DELLA DEGENERAZIONE CELLULARE, DELL' INDEBOLIMENTO DEL SISTEMA IMMUNITARIO , NONCHÉ DI NUMEROSE MALATTIE?
    RISPOSTA:
    LO STRESS PSICOLOGICO!!!.

    COSA CAUSA LO STRESS PSICOLOGICO?

    SONO MOLTI I FATTORI COINVOLTI, MA LE DIFFICOLTÀ ECONOMICHE SEMBRANO PROPRIO ESSERE IN TESTA ALLA CLASSIFICA.
    AUMENTA IL TUO BENESSERE E LE TUE POSSIBILITÀ ECONOMICHE CON LIFEGROUPCHAT!!
    SEI NEL POSTO GIUSTO AL MOMENTO GIUSTO
    QUAL È LA PRIMA CAUSA DI STRESS OSSIDATIVO , RESPONSABILE DELL' INVECCHIAMENTO E DELLA DEGENERAZIONE CELLULARE, DELL' INDEBOLIMENTO DEL SISTEMA IMMUNITARIO , NONCHÉ DI NUMEROSE MALATTIE? RISPOSTA: LO STRESS PSICOLOGICO!!!. COSA CAUSA LO STRESS PSICOLOGICO? SONO MOLTI I FATTORI COINVOLTI, MA LE DIFFICOLTÀ ECONOMICHE SEMBRANO PROPRIO ESSERE IN TESTA ALLA CLASSIFICA. AUMENTA IL TUO BENESSERE E LE TUE POSSIBILITÀ ECONOMICHE CON LIFEGROUPCHAT!! SEI NEL POSTO GIUSTO AL MOMENTO GIUSTO
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  • Life mi fa vedere sempre i soliti 4 profili in home! Possono passare settimane ma continuo a vedere sempre i soliti post! Che caxxo di sistema è? Ho pagato per quale servizio??
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  • CBD, METABOLISMO E PERDITA DI PESO
    molti di noi hanno iniziato la lotta a quei chili di troppo .

    Si inizia a parlare sempre più spesso, infatti, dell'olio di CBD come promettente integratore alternativo per la perdita di peso.
    Ma quanto sono vere esattamente queste affermazioni?
    Il CBD può favorire davvero la perdita di peso?

    Potenzialmente sì, ma non direttamente.

    Ancora una volta entra in gioco il sistema endocannabinoide naturale del nostro corpo, che risponde a diverse sostanze chimiche attraverso i recettori CB1 e CB2. I recettori CB1 sono maggiormente radicati nel cervello e nel sistema nervoso centrale.
    I recettori CB2 si trovano invece principalmente nel sistema immunitario.

    Nelle persone che soffrono di obesità, però, i recettori CB1 si diffondono anche nel tessuto adiposo. Ed è proprio questo che suggerisce ai ricercatori una connessione tra l'attivazione del recettore CB1 e l'obesità.

    Quando parliamo di obesità, perdita di peso e salute generale, la parola “grasso” ci fa drizzare i capelli e tende ad avere una brutta reputazione.
    Ma non tutto il grasso corporeo è uguale. Proprio come i vari alimenti che mangiamo contengono grassi sani e malsani, anche il grasso del nostro corpo può essere sano o dannoso. Il tessuto adiposo bianco, o “grasso bianco” è il risultato della conservazione delle calorie in eccesso.
    Troppo grasso bianco immagazzinato attorno all'addome è stato collegato a un rischio maggiore di disturbi metabolici come il diabete, nonché a malattie cardiache e altri disturbi.

    Al contrario, il tessuto adiposo marrone, o “grasso bruno” è un tipo di grasso sano.
    Le cellule di grasso bruno contengono un'alta concentrazione di mitocondri ricchi di ferro.
    Questo è ciò che dà loro il colore marrone. Queste cellule adipose bruciano calorie per generare energia e possono effettivamente aiutare a combattere l'obesità.
    I neonati, gli animali in letargo e le persone con una sana funzione metabolica tendono ad avere una percentuale più elevata di grasso bruno.

    Bene, detto questo, si scopre ora che il CBD potrebbe promuovere la conversione del grasso bianco in grasso bruno, in un processo conosciuto come “imbrunimento del grasso”.

    Una recente ricerca pubblicata sulla rivista Molecular and Cellular Biochemistry (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/27067870/) ha scoperto che il CBD aumenta l'espressione dei geni marcatori e delle proteine specifiche del grasso bruno.
    Allo stesso tempo, il CBD riduce i livelli di proteine associate alla generazione di cellule adipose bianche.
    Il CBD stimola anche il metabolismo lipidico (conversione del grasso in energia), affermandosi così come una promessa per la prevenzione dell'obesità.

    La ricerca, quindi si sta muovendo in questa direzione, approfondendo il legame tra il sistema endocannabinoide e la regolazione metabolica. D'altronde i recettori dei cannabinoidi si trovano nel cervello, nel pancreas e nel tratto gastrointestinale, sono parte integrante delle reti che regolano l'apporto alimentare e l'appetito.

    Anche nutrizionisti, esperti di fitness e altri autori sostengono che il CBD aiuta a gestire l’appetito come Nataly Komova, esperta di fitness presso JustCBD, che sottolinea come il CBD interagisca con il sistema endocannabinoide e dichiara che “sulla base degli studi disponibili, possiamo aspettarci il suo promettente potenziale nel metabolismo lipidico e nel glucosio attraverso l'azione su vari recettori”.

    Altri autori sostengono che il CBD aiuta a sopprimere l'appetito, come Danielle Edenworth, esperta di salute e fitness presso HealthyLand, che spiega “la sostanza influenza sia il corpo che il cervello e aiuta a perdere peso mentre sopprime l'appetito, oltre a trasformare il bianco grasso in grasso bruno, bruciando così calorie”.

    Ad essere onesti, quando si tratta di perdere peso, il CBD non è il primo prodotto che ci viene in mente, tuttavia, come abbiamo visto dai recenti studi, il CBD sembra promuovere un sano “imbrunimento del grasso”, oltre a svolgere un possibile ruolo nella regolazione del metabolismo.

    Insieme alla dieta e all'esercizio fisico, quindi, l’olio di CBD può darci sicuramente un aiuto in più per riuscire a mantenere uno stile di vita sano che può portare alla perdita di peso.
    Per saperne di più Sugli STUDI
    SCIENTIFICI DEL CBD iscriviti AL GRUPPO di Lifegroupchat : FUTURCANAPA i POTENTI BENEFICI DELL'OLIO DI CBD PER LA SALUTE
    CBD, METABOLISMO E PERDITA DI PESO molti di noi hanno iniziato la lotta a quei chili di troppo . Si inizia a parlare sempre più spesso, infatti, dell'olio di CBD come promettente integratore alternativo per la perdita di peso. Ma quanto sono vere esattamente queste affermazioni? Il CBD può favorire davvero la perdita di peso? Potenzialmente sì, ma non direttamente. Ancora una volta entra in gioco il sistema endocannabinoide naturale del nostro corpo, che risponde a diverse sostanze chimiche attraverso i recettori CB1 e CB2. I recettori CB1 sono maggiormente radicati nel cervello e nel sistema nervoso centrale. I recettori CB2 si trovano invece principalmente nel sistema immunitario. Nelle persone che soffrono di obesità, però, i recettori CB1 si diffondono anche nel tessuto adiposo. Ed è proprio questo che suggerisce ai ricercatori una connessione tra l'attivazione del recettore CB1 e l'obesità. Quando parliamo di obesità, perdita di peso e salute generale, la parola “grasso” ci fa drizzare i capelli e tende ad avere una brutta reputazione. Ma non tutto il grasso corporeo è uguale. Proprio come i vari alimenti che mangiamo contengono grassi sani e malsani, anche il grasso del nostro corpo può essere sano o dannoso. Il tessuto adiposo bianco, o “grasso bianco” è il risultato della conservazione delle calorie in eccesso. Troppo grasso bianco immagazzinato attorno all'addome è stato collegato a un rischio maggiore di disturbi metabolici come il diabete, nonché a malattie cardiache e altri disturbi. Al contrario, il tessuto adiposo marrone, o “grasso bruno” è un tipo di grasso sano. Le cellule di grasso bruno contengono un'alta concentrazione di mitocondri ricchi di ferro. Questo è ciò che dà loro il colore marrone. Queste cellule adipose bruciano calorie per generare energia e possono effettivamente aiutare a combattere l'obesità. I neonati, gli animali in letargo e le persone con una sana funzione metabolica tendono ad avere una percentuale più elevata di grasso bruno. Bene, detto questo, si scopre ora che il CBD potrebbe promuovere la conversione del grasso bianco in grasso bruno, in un processo conosciuto come “imbrunimento del grasso”. Una recente ricerca pubblicata sulla rivista Molecular and Cellular Biochemistry (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/27067870/) ha scoperto che il CBD aumenta l'espressione dei geni marcatori e delle proteine specifiche del grasso bruno. Allo stesso tempo, il CBD riduce i livelli di proteine associate alla generazione di cellule adipose bianche. Il CBD stimola anche il metabolismo lipidico (conversione del grasso in energia), affermandosi così come una promessa per la prevenzione dell'obesità. La ricerca, quindi si sta muovendo in questa direzione, approfondendo il legame tra il sistema endocannabinoide e la regolazione metabolica. D'altronde i recettori dei cannabinoidi si trovano nel cervello, nel pancreas e nel tratto gastrointestinale, sono parte integrante delle reti che regolano l'apporto alimentare e l'appetito. Anche nutrizionisti, esperti di fitness e altri autori sostengono che il CBD aiuta a gestire l’appetito come Nataly Komova, esperta di fitness presso JustCBD, che sottolinea come il CBD interagisca con il sistema endocannabinoide e dichiara che “sulla base degli studi disponibili, possiamo aspettarci il suo promettente potenziale nel metabolismo lipidico e nel glucosio attraverso l'azione su vari recettori”. Altri autori sostengono che il CBD aiuta a sopprimere l'appetito, come Danielle Edenworth, esperta di salute e fitness presso HealthyLand, che spiega “la sostanza influenza sia il corpo che il cervello e aiuta a perdere peso mentre sopprime l'appetito, oltre a trasformare il bianco grasso in grasso bruno, bruciando così calorie”. Ad essere onesti, quando si tratta di perdere peso, il CBD non è il primo prodotto che ci viene in mente, tuttavia, come abbiamo visto dai recenti studi, il CBD sembra promuovere un sano “imbrunimento del grasso”, oltre a svolgere un possibile ruolo nella regolazione del metabolismo. Insieme alla dieta e all'esercizio fisico, quindi, l’olio di CBD può darci sicuramente un aiuto in più per riuscire a mantenere uno stile di vita sano che può portare alla perdita di peso. Per saperne di più Sugli STUDI SCIENTIFICI DEL CBD iscriviti AL GRUPPO di Lifegroupchat : FUTURCANAPA i POTENTI BENEFICI DELL'OLIO DI CBD PER LA SALUTE
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