• OLIO DI CBD.
    UTILIZZO DEI CANNABINOIDI DELLA CANNABIS SATIVA PER LE MALATTIE DELL OCCHIO

    Le patologie oculari sono numerose e diffuse: infatti è facile imbattersi in disturbi e malattie della vista di svariata entità e gravità nel corso della propria vita. Nonostante siano molteplici gli approcci terapeutici per le patologie oculari è sempre maggiore l’interesse nello sperimentare un trattamento naturale, non invasivo e sostenibile per migliorare la sintomatologia delle patologie oculari.

    Le patologie oculari più conosciute e i cui sintomi possono essere di notevole entità sono: cataratta, glaucoma, degenerazione maculare senile, distacco di retina, cheratocono, cecità, retinoblastoma, disturbi della vista e molte altre. I cannabinoidi possono rappresentare un’alternativa o un supporto ai farmaci comunemente utilizzati e alle terapie convenzionali per problemi oculari. In questo articolo approfondiremo, in particolare, l’uso del cannabidiolo CBD nel trattamento di pazienti affetti di patologie oculari.

    INTRODUZIONE AL CBD E AI SUOI BENEFICI
    Il CBD è il cannabinoide maggiormente rappresentato nella pianta di Cannabis Sativa, una pianta appartenente alla famiglia Cannabaceae, anche comunemente nota come Canapa o Marijuana. La Canapa sativa coltivata in Italia ovvero la cannabis light è utilizzata anche ai fini della produzione di cannabis terapeutica, disponibile su prescrizione medica.

    Tra i numerosi composti presenti nelle piante di cannabis, come flavonoidi, isoflavonoidi, cannabinoidi e terpeni , il CBD è uno dei composti principali e non ha effetti psicoattivi. Infatti, al contrario del suo cugino psicoattivo meno stimabile, il tetraidrocannabinolo (o THC), il CBD derivato dalla canapa non produce effetti psicoattivi e non è quindi inebriante: THC e CBD sono infatti cannabinoidi distinti che non devono essere confusi.

    L’uso della cannabis e in particolare di prodotti a base di cannabis o a base di THC e CBD sono sempre più ricercati ma tra tutti il composto maggiormente ricercato è il CBD. Il cannabidiolo è ben noto per i suoi numerosi benefici terapeutici, tra cui la riduzione del dolore e le proprietà antinfiammatorie, la gestione dell’ansia e della depressione e persino il suo potenziale terapeutico nel trattamento di pazienti affetti da epilessia e molto altro. Diversi studi suggeriscono che l’efficacia del cannabidiolo nel garantire potenziali benefici alla salute, tra cui il miglioramento della qualità del sonno, la riduzione dell’infiammazione associata a condizioni di dolore cronico come la sindrome dell’intestino irritabile e persino una maggiore lucidità mentale.

    SISTEMA ENDOCANNABINOIDE
    In che modo il CBD esplica le sue funzioni?

    I suoi effetti benefici sono una conseguenza del modo in cui il nostro organismo assimila il principio attivo presente nella canapa medica e cioè attraverso il sistema endocannabinoide.

    Esattamente come il sistema nervoso, il sistema immunitario e il sistema endocrino, con cui preferisce interagire come modulatore, il sistema endocannabinoide è uno dei sistemi biologici presenti nel corpo umano. L’insieme degli endocannabinoidi presenti in un individuo viene identificato come sistema endocannabinoide. Il sistema endocannabinoide agisce sulla regolazione di un’ampia varietà di processi sia fisiologici che cognitivi, come l’appetito, la sensazione di dolore, il piacere e il sonno dell’umore.

    È possibile immaginare il sistema endocannabinoide come un sistema costituito da tre elementi:

    Il primo elemento costituente sono i cannabinoidi, che possono essere endogeni (endocannabinoidi) o esogeni (fitocannabinoidi), presenti naturalmente in diverse piante, ma soprattutto nella Cannabis. Questi ultimi sono molecole che trasmettono segnali e informazioni ad altre cellule del corpo umano, agiscono come “messaggeri” nel nostro organismo.

    Di cannabinoidi se ne distinguono due tipi:

    Endocannabinoidi: cannabinoidi che originano all’interno del nostro corpo, come il 2-arachidonoilglicerolo (2-AG) e l’anandamide; sono piccole molecole segnale derivanti dall’acido arachidonico, in grado di attivare i rispettivi recettori.
    Fitocannabinoidi: cannabinoidi che provengono dall’esterno, ovvero esogeni; essi si trovano nella pianta di cannabis o nella cannabis light.
    Due dei cannabinoidi più noti sono il delta-9-tetraidrocannabinolo (THC) e il cannabidiolo (CBD).

    Il secondo elemento costituente sono i recettori dei cannabinoidi, ovvero l’elemento necessario per la trasmissione del segnale. I recettori dei cannabinoidi, distribuiti in vari sistemi e membrane del nostro corpo, si dividono in due tipi fondamentali: recettori CB1 e CB2. Semplificando, potremmo dire che il recettore CB1 è ben rappresentato nel sistema nervoso e nel cervello, mentre il recettore CB2 è maggiormente presente nel sistema immunitario. Il terzo ed ultimo elemento costituente sono gli enzimi, ovvero le proteine che consentono praticamente la comunicazione tra cannabinoidi e recettori endocannabinoidi.

    Il CBD, che a differenza del THC ricordiamo non avere effetti psicotropi, agisce indirettamente sui recettori del sistema endocannabinoide; esso infatti non agisce su una particolare patologia, ma è piuttosto una sostanza “regolatrice” in grado di modulare il nostro sistema endocannabinoide.

    Sostanzialmente, il CBD può modulare meccanismi già esistenti nel nostro corpo: nel momento in cui si verifica uno squilibrio nel sistema endocannabinoide, la modulazione fornita dal cannabidiolo – agendo, ad esempio, sul sistema immunitario o indirettamente su un processo infiammatorio – tende a ripristinare l’equilibrio originario.

    PATOLOGIE OCULARI E PERDITA DELLA VISTA
    Le malattie degli occhi sono un gruppo di condizioni che possono portare alla perdita della vista. Alcune delle malattie oculari più comuni includono la degenerazione maculare, la retinopatia diabetica, la cataratta e il glaucoma; inoltre le persone affette da cecità in tutto il mondo sono circa 36 milioni. Le malattie degli occhi possono essere causate da diversi fattori, tra cui l’invecchiamento, la genetica, lo stile di vita, infezioni e infiammazioni.

    La perdita della vista può essere parziale o totale, temporanea o permanente. È importante diagnosticare e trattare le malattie oculari il prima possibile per prevenire la perdita della vista. Il CBD potrebbe avere un effetto benefico in alcune di esse in modo da prevenire ulteriori danni che il progredire di alcune patologie oculari può causare.

    GLAUCOMA – CAUSE, SINTOMI E TRATTAMENTO
    Il glaucoma è una malattia che danneggia il nervo ottico ed è dovuta ad una eccessiva pressione intraoculare. E’ una malattia grave ed è la prima causa di cecità irreversibile al mondo. I pazienti affetti da glaucoma sono caratterizzati da un aumento della pressione intraoculare (PIO) o da un danno al nervo ottico. Ad aumentare la pressione intraoculare – o pressione endobulbare- nel glaucoma, è la pressione risultante dall’equilibrio tra la secrezione di liquido da una parte del corpo ciliare (struttura situata dietro l’iride) e il suo deflusso dall’occhio.

    In condizioni fisiologiche il ciclo continuo di produzione e riassorbimento consente di mantenere sempre una pressione positiva all’interno dell’occhio compresa tra i 10 e i 20 millimetri di mercurio. Quando la pressione intraoculare supera i 20 millimetri di mercurio si parla di un’elevata pressione intraoculare e se la condizione non è trattata può portare al glaucoma.

    Esistono 3 forme di glaucoma: glaucoma primario ad angolo aperto, glaucoma ad angolo stretto e glaucoma congenito.

    Il primo, è il più frequente. Il liquido prodotto nella camera anteriore dell’occhio per nutrire e dare consistenza al bulbo oculare, raggiunge l’angolo formato da iride e cornea all’interno dell’occhio, ma non viene adeguatamente filtrato; di conseguenza la pressione aumenta. L’entità dei danni al nervo ottico e la rapidità con cui essi si instaurano dipende dall’entità della pressione oculare, dal tempo in cui essa rimane elevata, dall’età del paziente e da altri fattori.
    Il secondo è meno frequente, lo si riscontra più spesso negli anziani e nei pazienti ipermetropi, specie di sesso femminile.
    In questo caso l’accesso l liquido prodotto nella parte anteriore dell’occhio per nutrire e dare consistenza al bulbo oculare al sistema di deflusso è ostacolato dal fatto che l’angolo formato da iride e cornea ha un’ampiezza ridotta rispetto al normale. In determinate condizioni (lettura protratta, emozioni improvvise, permanenza al buio, uso di farmaci locali o generali che dilatano la pupilla) può scatenare un attacco acuto di glaucoma, evento molto grave che può portare ad una notevole compromissione nella funzione visiva, irreversibile. L’attacco acuto di glaucoma è caratterizzato da un violento dolore in regione orbitaria spesso associato a nausea e notevole abbassamento della vista.
    Il terzo è già presente alla nascita o immediatamente negli anni successivi e la causa della malattia è da ricercare in alterazioni strutturali congenite.
    Il glaucoma può manifestarsi con sintomi associati che possono includere visione offuscata, dolore agli occhi, nausea e vomito. Tuttavia, molte persone con glaucoma non presentano sintomi fino a quando la malattia non è avanzata. Il trattamento del glaucoma può includere colliri, farmaci orali o interventi chirurgici. Purtroppo, alcuni di questi trattamenti possono causare effetti collaterali indesiderati.

    CANNABIS E GLAUCOMA: COME AIUTA IL CBD NEL TRATTAMENTO DEL GLAUCOMA?
    Il CBD ha dimostrato di avere effetti neuroprotettivi e antinfiammatori che possono essere utili nel trattamento del glaucoma. Uno studio ha scoperto che il CBD può ridurre la PIO e proteggere il nervo ottico dal danno.

    Studi hanno evidenziato che il CBD può alleviare il dolore oculare e rallentare la perdita della vista agendo sull’infiammazione causata dal danneggiamento del nervo oculare e conseguentemente la terapia a base di CBD può indurre una riduzione della pressione oculare: meno infiammazione equivale a meno dolore e gonfiore interno e quindi meno pressione sia per i vasi sanguigni sia per altre parti dell’occhio. Grazie alla capacità del CBD di aiutare a ridurre l’infiammazione dell’occhio, i possibili effetti della cannabis si estendono anche nell’alleviare il dolore associato al glaucoma. Ciò significa che il consumo di cannabinoidi ed in particolare del CBD potrebbe essere un’opzione di trattamento efficace e sicura per le persone con glaucoma.

    CBD E IL SUO EFFETTO SUL NERVO OTTICO E SULLA PRESSIONE OCULARE
    Il nervo ottico è responsabile di trasmettere le informazioni visive dagli occhi al cervello. Nel glaucoma, il nervo ottico viene danneggiato, il che in alcuni casi può portare alla perdita della vista.

    Il CBD può proteggere il nervo ottico dal danno causato dal glaucoma e da altri fattori di stress. Inoltre, il CBD può ridurre la PIO, che è un fattore di rischio importante per il glaucoma. Uno studio del 2015 ha scoperto che il CBD può ridurre la PIO di oltre il 25% nelle persone con glaucoma. Ciò significa che il CBD potrebbe essere un trattamento promettente per il glaucoma e altre malattie oculari.

    PROPRIETÀ ANTI-INFIAMMATORIE DEL CBD PER LE MALATTIE DEGLI OCCHI
    L’infiammazione è una risposta del sistema immunitario a una lesione o un’infezione. Tuttavia, l’infiammazione cronica può causare danni ai tessuti e alle cellule, incluso il nervo ottico. Il CBD ha proprietà anti-infiammatorie che possono aiutare a ridurre l’infiammazione dell’occhio e prevenire il danno del nervo ottico. Inoltre, il CBD può aiutare a ridurre il dolore associato all’infiammazione dell’occhio.

    Uno studio del 2018 ha scoperto che il CBD può ridurre l’infiammazione nell’occhio causata dalla chirurgia della cataratta. Ciò significa che il CBD potrebbe essere utile nel trattamento di altre malattie oculari che causano infiammazione.

    COME USARE IL CBD PER IL TRATTAMENTO DELLE MALATTIE DEGLI OCCHI?
    Ci sono diverse forme di CBD disponibili per il trattamento delle malattie degli occhi, tra cui olio di CBD, capsule, spray e colliri.

    Il dosaggio e il metodo di somministrazione dipendono dal tipo di malattia oculare e dalla gravità della condizione. È importante consultare il proprio medico prima di iniziare qualsiasi trattamento con CBD per le malattie degli occhi. Inoltre, è importante acquistare prodotti di CBD di alta qualità da fonti affidabili per garantire la sicurezza e l’efficacia del trattamento.

    PRECAUZIONI ED EFFETTI COLLATERALI DELL’USO DI CBD PER LE MALATTIE DEGLI OCCHI
    Anche se il CBD è considerato sicuro e ben tollerato dalla maggior parte delle persone, ci sono alcune precauzioni da prendere in considerazione quando si utilizza per le malattie degli occhi.

    Ad esempio, il CBD può interagire con alcuni farmaci, quindi è importante informare il proprio medico in caso di assunzione di altri farmaci. Inoltre, il CBD può causare effetti collaterali come secchezza delle fauci, nausea e vertigini. È importante monitorare attentamente gli effetti del CBD durante il trattamento per le malattie degli occhi e informare il proprio medico di eventuali effetti collaterali o sintomi nuovi o peggiorati.

    CONCLUSIONI – IL POTENZIALE DEL CBD NEL TRATTAMENTO DELLE MALATTIE DEGLI OCCHI
    In sintesi, il CBD ha dimostrato di avere un potenziale significativo nel trattamento delle malattie degli occhi e della perdita della vista. Il CBD può proteggere il nervo ottico, ridurre la PIO e l’infiammazione dell’occhio, e alleviare il dolore associato alle malattie oculari.

    Tuttavia, è importante consultare il proprio medico prima di utilizzare il CBD per il trattamento delle malattie degli occhi e di monitorare attentamente gli effetti del trattamento. Il CBD potrebbe essere un’alternativa promettente ai trattamenti convenzionali per le malattie degli occhi, ma è necessaria ulteriore ricerca per determinare la sua efficacia e sicurezza a lungo termine.

    Se sei interessato al trattamento delle malattie degli occhi con il CBD, contattami in WhatsApp al.338 2922472.
    Consulenza gratuita

    Articolo scritto da Cecilia Pinchera

    Cecilia Pinchera
    Biologa molecolare, laureata in Scienze Biologiche e successivamente in Genetica e Biologia Molecolare. Durante la laurea magistrale ha svolto attività di ricerca nel campo della neurofisiopatologia, occupandosi, in particolare, della SLA e dei suoi meccanismi neurodegenerativi e fisiopatologici.

    Ai sensi del D.M. Min. Salute del 7.08.2023 le composizioni per somministrazione ad uso orale di CBD ottenuto da estratti di cannabis sono inseriti nella tabella dei medicinali, sezione B, di cui al DPR 309/1990. Al contempo, al pari di altre sostanza farmacologicamente attive (glicerina, bromelina, acido azelaico ecc.), il Cannabidiolo può anche essere impiegato come ingrediente nella formulazione di prodotti cosmetici, dal momento che, pur avendo effetti sul corpo, questi non incidono in maniera significativa nei processi biochimici umani. Il Cannabidiolo, infatti, è ammesso dal Reg. (CE) n. 1223/2009 come ingrediente cosmetico sia di produzione sintetica che di origini naturali.
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In questo articolo approfondiremo, in particolare, l’uso del cannabidiolo CBD nel trattamento di pazienti affetti di patologie oculari. INTRODUZIONE AL CBD E AI SUOI BENEFICI Il CBD è il cannabinoide maggiormente rappresentato nella pianta di Cannabis Sativa, una pianta appartenente alla famiglia Cannabaceae, anche comunemente nota come Canapa o Marijuana. La Canapa sativa coltivata in Italia ovvero la cannabis light è utilizzata anche ai fini della produzione di cannabis terapeutica, disponibile su prescrizione medica. Tra i numerosi composti presenti nelle piante di cannabis, come flavonoidi, isoflavonoidi, cannabinoidi e terpeni , il CBD è uno dei composti principali e non ha effetti psicoattivi. Infatti, al contrario del suo cugino psicoattivo meno stimabile, il tetraidrocannabinolo (o THC), il CBD derivato dalla canapa non produce effetti psicoattivi e non è quindi inebriante: THC e CBD sono infatti cannabinoidi distinti che non devono essere confusi. L’uso della cannabis e in particolare di prodotti a base di cannabis o a base di THC e CBD sono sempre più ricercati ma tra tutti il composto maggiormente ricercato è il CBD. Il cannabidiolo è ben noto per i suoi numerosi benefici terapeutici, tra cui la riduzione del dolore e le proprietà antinfiammatorie, la gestione dell’ansia e della depressione e persino il suo potenziale terapeutico nel trattamento di pazienti affetti da epilessia e molto altro. Diversi studi suggeriscono che l’efficacia del cannabidiolo nel garantire potenziali benefici alla salute, tra cui il miglioramento della qualità del sonno, la riduzione dell’infiammazione associata a condizioni di dolore cronico come la sindrome dell’intestino irritabile e persino una maggiore lucidità mentale. SISTEMA ENDOCANNABINOIDE In che modo il CBD esplica le sue funzioni? I suoi effetti benefici sono una conseguenza del modo in cui il nostro organismo assimila il principio attivo presente nella canapa medica e cioè attraverso il sistema endocannabinoide. Esattamente come il sistema nervoso, il sistema immunitario e il sistema endocrino, con cui preferisce interagire come modulatore, il sistema endocannabinoide è uno dei sistemi biologici presenti nel corpo umano. L’insieme degli endocannabinoidi presenti in un individuo viene identificato come sistema endocannabinoide. Il sistema endocannabinoide agisce sulla regolazione di un’ampia varietà di processi sia fisiologici che cognitivi, come l’appetito, la sensazione di dolore, il piacere e il sonno dell’umore. È possibile immaginare il sistema endocannabinoide come un sistema costituito da tre elementi: Il primo elemento costituente sono i cannabinoidi, che possono essere endogeni (endocannabinoidi) o esogeni (fitocannabinoidi), presenti naturalmente in diverse piante, ma soprattutto nella Cannabis. Questi ultimi sono molecole che trasmettono segnali e informazioni ad altre cellule del corpo umano, agiscono come “messaggeri” nel nostro organismo. Di cannabinoidi se ne distinguono due tipi: Endocannabinoidi: cannabinoidi che originano all’interno del nostro corpo, come il 2-arachidonoilglicerolo (2-AG) e l’anandamide; sono piccole molecole segnale derivanti dall’acido arachidonico, in grado di attivare i rispettivi recettori. Fitocannabinoidi: cannabinoidi che provengono dall’esterno, ovvero esogeni; essi si trovano nella pianta di cannabis o nella cannabis light. Due dei cannabinoidi più noti sono il delta-9-tetraidrocannabinolo (THC) e il cannabidiolo (CBD). Il secondo elemento costituente sono i recettori dei cannabinoidi, ovvero l’elemento necessario per la trasmissione del segnale. I recettori dei cannabinoidi, distribuiti in vari sistemi e membrane del nostro corpo, si dividono in due tipi fondamentali: recettori CB1 e CB2. Semplificando, potremmo dire che il recettore CB1 è ben rappresentato nel sistema nervoso e nel cervello, mentre il recettore CB2 è maggiormente presente nel sistema immunitario. Il terzo ed ultimo elemento costituente sono gli enzimi, ovvero le proteine che consentono praticamente la comunicazione tra cannabinoidi e recettori endocannabinoidi. Il CBD, che a differenza del THC ricordiamo non avere effetti psicotropi, agisce indirettamente sui recettori del sistema endocannabinoide; esso infatti non agisce su una particolare patologia, ma è piuttosto una sostanza “regolatrice” in grado di modulare il nostro sistema endocannabinoide. Sostanzialmente, il CBD può modulare meccanismi già esistenti nel nostro corpo: nel momento in cui si verifica uno squilibrio nel sistema endocannabinoide, la modulazione fornita dal cannabidiolo – agendo, ad esempio, sul sistema immunitario o indirettamente su un processo infiammatorio – tende a ripristinare l’equilibrio originario. PATOLOGIE OCULARI E PERDITA DELLA VISTA Le malattie degli occhi sono un gruppo di condizioni che possono portare alla perdita della vista. Alcune delle malattie oculari più comuni includono la degenerazione maculare, la retinopatia diabetica, la cataratta e il glaucoma; inoltre le persone affette da cecità in tutto il mondo sono circa 36 milioni. Le malattie degli occhi possono essere causate da diversi fattori, tra cui l’invecchiamento, la genetica, lo stile di vita, infezioni e infiammazioni. La perdita della vista può essere parziale o totale, temporanea o permanente. È importante diagnosticare e trattare le malattie oculari il prima possibile per prevenire la perdita della vista. Il CBD potrebbe avere un effetto benefico in alcune di esse in modo da prevenire ulteriori danni che il progredire di alcune patologie oculari può causare. GLAUCOMA – CAUSE, SINTOMI E TRATTAMENTO Il glaucoma è una malattia che danneggia il nervo ottico ed è dovuta ad una eccessiva pressione intraoculare. E’ una malattia grave ed è la prima causa di cecità irreversibile al mondo. I pazienti affetti da glaucoma sono caratterizzati da un aumento della pressione intraoculare (PIO) o da un danno al nervo ottico. Ad aumentare la pressione intraoculare – o pressione endobulbare- nel glaucoma, è la pressione risultante dall’equilibrio tra la secrezione di liquido da una parte del corpo ciliare (struttura situata dietro l’iride) e il suo deflusso dall’occhio. In condizioni fisiologiche il ciclo continuo di produzione e riassorbimento consente di mantenere sempre una pressione positiva all’interno dell’occhio compresa tra i 10 e i 20 millimetri di mercurio. Quando la pressione intraoculare supera i 20 millimetri di mercurio si parla di un’elevata pressione intraoculare e se la condizione non è trattata può portare al glaucoma. Esistono 3 forme di glaucoma: glaucoma primario ad angolo aperto, glaucoma ad angolo stretto e glaucoma congenito. Il primo, è il più frequente. Il liquido prodotto nella camera anteriore dell’occhio per nutrire e dare consistenza al bulbo oculare, raggiunge l’angolo formato da iride e cornea all’interno dell’occhio, ma non viene adeguatamente filtrato; di conseguenza la pressione aumenta. L’entità dei danni al nervo ottico e la rapidità con cui essi si instaurano dipende dall’entità della pressione oculare, dal tempo in cui essa rimane elevata, dall’età del paziente e da altri fattori. Il secondo è meno frequente, lo si riscontra più spesso negli anziani e nei pazienti ipermetropi, specie di sesso femminile. In questo caso l’accesso l liquido prodotto nella parte anteriore dell’occhio per nutrire e dare consistenza al bulbo oculare al sistema di deflusso è ostacolato dal fatto che l’angolo formato da iride e cornea ha un’ampiezza ridotta rispetto al normale. In determinate condizioni (lettura protratta, emozioni improvvise, permanenza al buio, uso di farmaci locali o generali che dilatano la pupilla) può scatenare un attacco acuto di glaucoma, evento molto grave che può portare ad una notevole compromissione nella funzione visiva, irreversibile. L’attacco acuto di glaucoma è caratterizzato da un violento dolore in regione orbitaria spesso associato a nausea e notevole abbassamento della vista. Il terzo è già presente alla nascita o immediatamente negli anni successivi e la causa della malattia è da ricercare in alterazioni strutturali congenite. Il glaucoma può manifestarsi con sintomi associati che possono includere visione offuscata, dolore agli occhi, nausea e vomito. Tuttavia, molte persone con glaucoma non presentano sintomi fino a quando la malattia non è avanzata. Il trattamento del glaucoma può includere colliri, farmaci orali o interventi chirurgici. Purtroppo, alcuni di questi trattamenti possono causare effetti collaterali indesiderati. CANNABIS E GLAUCOMA: COME AIUTA IL CBD NEL TRATTAMENTO DEL GLAUCOMA? Il CBD ha dimostrato di avere effetti neuroprotettivi e antinfiammatori che possono essere utili nel trattamento del glaucoma. Uno studio ha scoperto che il CBD può ridurre la PIO e proteggere il nervo ottico dal danno. Studi hanno evidenziato che il CBD può alleviare il dolore oculare e rallentare la perdita della vista agendo sull’infiammazione causata dal danneggiamento del nervo oculare e conseguentemente la terapia a base di CBD può indurre una riduzione della pressione oculare: meno infiammazione equivale a meno dolore e gonfiore interno e quindi meno pressione sia per i vasi sanguigni sia per altre parti dell’occhio. Grazie alla capacità del CBD di aiutare a ridurre l’infiammazione dell’occhio, i possibili effetti della cannabis si estendono anche nell’alleviare il dolore associato al glaucoma. Ciò significa che il consumo di cannabinoidi ed in particolare del CBD potrebbe essere un’opzione di trattamento efficace e sicura per le persone con glaucoma. CBD E IL SUO EFFETTO SUL NERVO OTTICO E SULLA PRESSIONE OCULARE Il nervo ottico è responsabile di trasmettere le informazioni visive dagli occhi al cervello. Nel glaucoma, il nervo ottico viene danneggiato, il che in alcuni casi può portare alla perdita della vista. Il CBD può proteggere il nervo ottico dal danno causato dal glaucoma e da altri fattori di stress. Inoltre, il CBD può ridurre la PIO, che è un fattore di rischio importante per il glaucoma. Uno studio del 2015 ha scoperto che il CBD può ridurre la PIO di oltre il 25% nelle persone con glaucoma. Ciò significa che il CBD potrebbe essere un trattamento promettente per il glaucoma e altre malattie oculari. PROPRIETÀ ANTI-INFIAMMATORIE DEL CBD PER LE MALATTIE DEGLI OCCHI L’infiammazione è una risposta del sistema immunitario a una lesione o un’infezione. Tuttavia, l’infiammazione cronica può causare danni ai tessuti e alle cellule, incluso il nervo ottico. Il CBD ha proprietà anti-infiammatorie che possono aiutare a ridurre l’infiammazione dell’occhio e prevenire il danno del nervo ottico. Inoltre, il CBD può aiutare a ridurre il dolore associato all’infiammazione dell’occhio. Uno studio del 2018 ha scoperto che il CBD può ridurre l’infiammazione nell’occhio causata dalla chirurgia della cataratta. Ciò significa che il CBD potrebbe essere utile nel trattamento di altre malattie oculari che causano infiammazione. COME USARE IL CBD PER IL TRATTAMENTO DELLE MALATTIE DEGLI OCCHI? Ci sono diverse forme di CBD disponibili per il trattamento delle malattie degli occhi, tra cui olio di CBD, capsule, spray e colliri. Il dosaggio e il metodo di somministrazione dipendono dal tipo di malattia oculare e dalla gravità della condizione. È importante consultare il proprio medico prima di iniziare qualsiasi trattamento con CBD per le malattie degli occhi. Inoltre, è importante acquistare prodotti di CBD di alta qualità da fonti affidabili per garantire la sicurezza e l’efficacia del trattamento. PRECAUZIONI ED EFFETTI COLLATERALI DELL’USO DI CBD PER LE MALATTIE DEGLI OCCHI Anche se il CBD è considerato sicuro e ben tollerato dalla maggior parte delle persone, ci sono alcune precauzioni da prendere in considerazione quando si utilizza per le malattie degli occhi. Ad esempio, il CBD può interagire con alcuni farmaci, quindi è importante informare il proprio medico in caso di assunzione di altri farmaci. Inoltre, il CBD può causare effetti collaterali come secchezza delle fauci, nausea e vertigini. È importante monitorare attentamente gli effetti del CBD durante il trattamento per le malattie degli occhi e informare il proprio medico di eventuali effetti collaterali o sintomi nuovi o peggiorati. CONCLUSIONI – IL POTENZIALE DEL CBD NEL TRATTAMENTO DELLE MALATTIE DEGLI OCCHI In sintesi, il CBD ha dimostrato di avere un potenziale significativo nel trattamento delle malattie degli occhi e della perdita della vista. Il CBD può proteggere il nervo ottico, ridurre la PIO e l’infiammazione dell’occhio, e alleviare il dolore associato alle malattie oculari. Tuttavia, è importante consultare il proprio medico prima di utilizzare il CBD per il trattamento delle malattie degli occhi e di monitorare attentamente gli effetti del trattamento. Il CBD potrebbe essere un’alternativa promettente ai trattamenti convenzionali per le malattie degli occhi, ma è necessaria ulteriore ricerca per determinare la sua efficacia e sicurezza a lungo termine. Se sei interessato al trattamento delle malattie degli occhi con il CBD, contattami in WhatsApp al.338 2922472. Consulenza gratuita Articolo scritto da Cecilia Pinchera Cecilia Pinchera Biologa molecolare, laureata in Scienze Biologiche e successivamente in Genetica e Biologia Molecolare. Durante la laurea magistrale ha svolto attività di ricerca nel campo della neurofisiopatologia, occupandosi, in particolare, della SLA e dei suoi meccanismi neurodegenerativi e fisiopatologici. Ai sensi del D.M. Min. Salute del 7.08.2023 le composizioni per somministrazione ad uso orale di CBD ottenuto da estratti di cannabis sono inseriti nella tabella dei medicinali, sezione B, di cui al DPR 309/1990. Al contempo, al pari di altre sostanza farmacologicamente attive (glicerina, bromelina, acido azelaico ecc.), il Cannabidiolo può anche essere impiegato come ingrediente nella formulazione di prodotti cosmetici, dal momento che, pur avendo effetti sul corpo, questi non incidono in maniera significativa nei processi biochimici umani. Il Cannabidiolo, infatti, è ammesso dal Reg. (CE) n. 1223/2009 come ingrediente cosmetico sia di produzione sintetica che di origini naturali. ARTICOLI CORRELATI CBD E STRESS CURARE LA SCIATICA CON IL CBD CBD PER CONCENTRAZIONE CBD E ACUFENE CBD PER DOLORI CERVICALI CBD E MEMORIA CBD E NEUROPATIA
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  • Sette cose che influenzano la tua frequenza vibrazionale dal punto di vista della fisica quantistica.

    La vibrazione nella fisica quantistica significa che tutto è energia. Siamo esseri vibranti su determinate frequenze. Ogni vibrazione corrisponde a un sentimento e nel mondo "vibrazionale" ci sono solo due tipi di vibrazione: positiva e negativa. Ogni sentimento emette una vibrazione che può essere positiva o negativa.

    1. Pensieri:
    Ogni pensiero emette una frequenza verso l'universo e quella frequenza torna alla fonte. Quindi, se hai pensieri negativi, scoraggiamento, tristezza, rabbia, paura, tutto ciò tornerà a te. È per questo che è così importante curare la qualità dei tuoi pensieri e imparare a coltivare pensieri più positivi.

    2. Le compagnie:
    Le persone che ti circondano hanno un impatto diretto sulla tua frequenza vibrazionale. Se ti circondi di persone felici, positive e determinate, anche tu entrerai in questa vibrazione. Ma se ti circondi di persone lamentose, pessimiste o che si lamentano sempre, fai attenzione! Infatti, possono abbassare la tua frequenza e quindi impedirti di sfruttare la legge dell'attrazione a tuo favore.

    3. La musica:
    La musica è molto potente. Se ascolti solo musica che parla di morte, tradimento, tristezza, abbandono, tutto ciò interferirà con la tua vibrazione. Presta attenzione ai testi delle canzoni che ascolti, potrebbero abbassare la tua frequenza vibrazionale. E ricorda: attiri esattamente ciò che vibri nella tua vita.

    4. Le cose che guardi:
    Quando guardi spettacoli che trattano di sfortuna, morte, tradimento, il tuo cervello li accetta come realtà e rilascia una chimica che influisce sulla tua frequenza vibrazionale. Guarda cose che ti fanno bene e che ti aiutano a vibrare a una frequenza più elevata.

    5. L'ambiente:
    Che sia a casa o al lavoro, se trascorri molto tempo in un ambiente disorganizzato e sporco, influenzerà anche la tua frequenza vibrazionale. Migliora il tuo ambiente, organizzalo e tienilo pulito. Mostra all'universo che sei in grado di ricevere molto di più. Prenditi cura di ciò che hai già!

    6. Le parole:
    Se fingi o parli male di cose e persone, influenzi la tua frequenza vibrazionale. Per mantenere alta la tua frequenza, è essenziale eliminare l'abitudine di lamentarsi e parlare male degli altri. Evita il dramma e la vittimizzazione. Prendi responsabilità delle scelte della tua vita!

    7. La gratitudine:
    La gratitudine ha un effetto positivo sulla tua frequenza vibrazionale. Questa è un'abitudine che dovresti incorporare nella tua vita fin da ora. Inizia a ringraziare per tutto, per le cose buone e quelle che consideri cattive, ringrazia per tutte le esperienze che hai vissuto. La gratitudine apre la porta affinché cose positive accadano nella tua vita.
    Sette cose che influenzano la tua frequenza vibrazionale dal punto di vista della fisica quantistica. La vibrazione nella fisica quantistica significa che tutto è energia. Siamo esseri vibranti su determinate frequenze. Ogni vibrazione corrisponde a un sentimento e nel mondo "vibrazionale" ci sono solo due tipi di vibrazione: positiva e negativa. Ogni sentimento emette una vibrazione che può essere positiva o negativa. 1. Pensieri: Ogni pensiero emette una frequenza verso l'universo e quella frequenza torna alla fonte. Quindi, se hai pensieri negativi, scoraggiamento, tristezza, rabbia, paura, tutto ciò tornerà a te. È per questo che è così importante curare la qualità dei tuoi pensieri e imparare a coltivare pensieri più positivi. 2. Le compagnie: Le persone che ti circondano hanno un impatto diretto sulla tua frequenza vibrazionale. Se ti circondi di persone felici, positive e determinate, anche tu entrerai in questa vibrazione. Ma se ti circondi di persone lamentose, pessimiste o che si lamentano sempre, fai attenzione! Infatti, possono abbassare la tua frequenza e quindi impedirti di sfruttare la legge dell'attrazione a tuo favore. 3. La musica: La musica è molto potente. Se ascolti solo musica che parla di morte, tradimento, tristezza, abbandono, tutto ciò interferirà con la tua vibrazione. Presta attenzione ai testi delle canzoni che ascolti, potrebbero abbassare la tua frequenza vibrazionale. E ricorda: attiri esattamente ciò che vibri nella tua vita. 4. Le cose che guardi: Quando guardi spettacoli che trattano di sfortuna, morte, tradimento, il tuo cervello li accetta come realtà e rilascia una chimica che influisce sulla tua frequenza vibrazionale. Guarda cose che ti fanno bene e che ti aiutano a vibrare a una frequenza più elevata. 5. L'ambiente: Che sia a casa o al lavoro, se trascorri molto tempo in un ambiente disorganizzato e sporco, influenzerà anche la tua frequenza vibrazionale. Migliora il tuo ambiente, organizzalo e tienilo pulito. Mostra all'universo che sei in grado di ricevere molto di più. Prenditi cura di ciò che hai già! 6. Le parole: Se fingi o parli male di cose e persone, influenzi la tua frequenza vibrazionale. Per mantenere alta la tua frequenza, è essenziale eliminare l'abitudine di lamentarsi e parlare male degli altri. Evita il dramma e la vittimizzazione. Prendi responsabilità delle scelte della tua vita! 7. La gratitudine: La gratitudine ha un effetto positivo sulla tua frequenza vibrazionale. Questa è un'abitudine che dovresti incorporare nella tua vita fin da ora. Inizia a ringraziare per tutto, per le cose buone e quelle che consideri cattive, ringrazia per tutte le esperienze che hai vissuto. La gratitudine apre la porta affinché cose positive accadano nella tua vita.
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  • BENVENUTI AI NUOVI ISCRITTI.
    Se hai sentito parlare del CBD ma non hai ancora esplorato le sue potenzialità, o se sei già un utilizzatore e vuoi saperne di più, sei nel posto giusto.

    Che tu stia cercando di alleviare lo stress, migliorare il sonno o semplicemente scoprire nuovi modi per prenderti cura di te stesso in modo naturale, il CBD potrebbe essere la risposta che stai cercando!

    L' utilizzo della Cannabis da parte dell’uomo, che risale a millenni fa.

    Cos’è il CBD?
    Il CBD, o cannabidiolo, è uno dei numerosi composti chimici che vengono naturalmente prodotti dalla pianta di canapa (Cannabis Sativa L.). A differenza del THC, che è il composto psicoattivo della cannabis, il CBD è privo di effetti psicoattivi, il che significa che non altera la percezione della realtà o lo stato di coscienza della persona che lo assume.

    Il CBD ha guadagnato grande popolarità nel mondo del benessere e della salute naturale grazie alle sue numerose proprietà benefiche. La ricerca scientifica ha riconosciuto da tempo le potenzialità terapeutiche del CBD per una vasta gamma di patologie, dalle più lievi fino al trattamento di malattie degenerative e dolore cronico.

    Breve storia del CBD
    Nonostante l’impiego secolare della Cannabis per le sue proprietà sia terapeutiche che psicoattive, la conoscenza della sua chimica è rimasta stranamente limitata fino a tempi molto recenti. A differenza di sostanze come la morfina e la cocaina, già isolate nel 1800, le nozioni scientifiche moderne sulla Cannabis invece , hanno cominciato a svilupparsi soltanto nel xx secolo e l’interesse diffuso verso l’utilizzo del CBD si è diffuso solo nell’ultimo decennio.

    Il CBD è stato isolato come composto distinto nel 1940 da Roger Adams, negli Stati Uniti. Oltre al CBD, Adams riuscì a isolare anche un altro cannabinoide chiamato CBN (cannabinolo) e a ipotizzare l’esistenza del composto psicoattivo THC (tetraidrocannabinolo).

    Purtroppo gli studi sulla Cannabis furono quasi totalmente trascurati a causa dei vincoli imposti dalle autorità governative. L’applicazione del Marihuana Tax Act negli USA imponeva pesanti restrizioni su tutti gli utilizzi della Cannabis e di fatto ha ostacolato la ricerca sul CBD per molte decadi e contribuito a diffondere fraintendimenti che equiparano il CBD agli effetti psicoattivi del THC.

    Nel 1963 il biologo e chimico israeliano Raphael Mechoulam isolò nuovamente il CBD e ne chiarì la struttura. Un anno dopo riuscì a identificare e purificare il THC.

    Mechoulam riuscì faticosamente a portare avanti le sue ricerche pionieristiche, sintetizzando molti altri composti della Cannabis e avviando indagini biologiche e cliniche. Purtroppo l’interesse delle istituzioni era minimo e, in assenza di sovvenzioni, per decenni non è stato svolto alcun lavoro clinico, anche quando gli studi cominciarono a dimostrare che il CBD poteva essere un potente farmaco antiepilettico.

    La grande svolta è avvenuta negli anni ’80 quando Mechoulam e suo il team fecero una scoperta rivoluzionaria: il corpo umano produce sostanze simili ai cannabinoidi, chiamate endocannabinoidi!

    cannabis scienza

    Nel 1988 scoprirono il recettore CB1 e nel 1993 il recettore CB2.

    In seguito alla scoperta del sistema endocannabinoide, i ricercatori di molti paesi nel mondo hanno cominciato a produrre un considerevole lavoro per approfondire l’interazione tra la molecola del CBD e i recettori cannabinoidi dell’organismo umano.

    Nel 1985, il Regno Unito ha approvato il primo farmaco a base di CBD, chiamato Sativex, prescritto per trattare la spasticità causata dalla sclerosi multipla.

    Nel 1992, Raphael Mechoulam e i suoi collaboratori identificarono l’arachidoniletanolamide, che fu chiamata anandamide, dal termine ananda che significa “stato di grazia” o anche “beatitudine eterna”, e definirono tale molecola come il primo composto endogeno che interagisce con il recettore CB1.

    Nel 1995, fu identificato il secondo endocannabinoide, il 2-arachidonilglicerolo, che è ancora più abbondante dell’anandamide nel cervello.

    Gli studi approfonditi degli ultimi decenni sono stati un passo significativo per legittimare l’uso del CBD nella medicina occidentale, aprendo la strada alla diffusione di terapie a base di cannabinoidi.
    L' OLIO DI CBD PURO E CERTIFICATO è una straordinaria soluzione naturale per il benessere senza effetti collaterali.
    Per avere ulteriori informazioni su quale olio decide di utilizzare e in quali dosaggi per la tua patologia e per il tuo benessere contattami in WhatsApp al 338 2922472.
    BENVENUTI AI NUOVI ISCRITTI. Se hai sentito parlare del CBD ma non hai ancora esplorato le sue potenzialità, o se sei già un utilizzatore e vuoi saperne di più, sei nel posto giusto. Che tu stia cercando di alleviare lo stress, migliorare il sonno o semplicemente scoprire nuovi modi per prenderti cura di te stesso in modo naturale, il CBD potrebbe essere la risposta che stai cercando! L' utilizzo della Cannabis da parte dell’uomo, che risale a millenni fa. Cos’è il CBD? Il CBD, o cannabidiolo, è uno dei numerosi composti chimici che vengono naturalmente prodotti dalla pianta di canapa (Cannabis Sativa L.). A differenza del THC, che è il composto psicoattivo della cannabis, il CBD è privo di effetti psicoattivi, il che significa che non altera la percezione della realtà o lo stato di coscienza della persona che lo assume. Il CBD ha guadagnato grande popolarità nel mondo del benessere e della salute naturale grazie alle sue numerose proprietà benefiche. La ricerca scientifica ha riconosciuto da tempo le potenzialità terapeutiche del CBD per una vasta gamma di patologie, dalle più lievi fino al trattamento di malattie degenerative e dolore cronico. Breve storia del CBD Nonostante l’impiego secolare della Cannabis per le sue proprietà sia terapeutiche che psicoattive, la conoscenza della sua chimica è rimasta stranamente limitata fino a tempi molto recenti. A differenza di sostanze come la morfina e la cocaina, già isolate nel 1800, le nozioni scientifiche moderne sulla Cannabis invece , hanno cominciato a svilupparsi soltanto nel xx secolo e l’interesse diffuso verso l’utilizzo del CBD si è diffuso solo nell’ultimo decennio. Il CBD è stato isolato come composto distinto nel 1940 da Roger Adams, negli Stati Uniti. Oltre al CBD, Adams riuscì a isolare anche un altro cannabinoide chiamato CBN (cannabinolo) e a ipotizzare l’esistenza del composto psicoattivo THC (tetraidrocannabinolo). Purtroppo gli studi sulla Cannabis furono quasi totalmente trascurati a causa dei vincoli imposti dalle autorità governative. L’applicazione del Marihuana Tax Act negli USA imponeva pesanti restrizioni su tutti gli utilizzi della Cannabis e di fatto ha ostacolato la ricerca sul CBD per molte decadi e contribuito a diffondere fraintendimenti che equiparano il CBD agli effetti psicoattivi del THC. Nel 1963 il biologo e chimico israeliano Raphael Mechoulam isolò nuovamente il CBD e ne chiarì la struttura. Un anno dopo riuscì a identificare e purificare il THC. Mechoulam riuscì faticosamente a portare avanti le sue ricerche pionieristiche, sintetizzando molti altri composti della Cannabis e avviando indagini biologiche e cliniche. Purtroppo l’interesse delle istituzioni era minimo e, in assenza di sovvenzioni, per decenni non è stato svolto alcun lavoro clinico, anche quando gli studi cominciarono a dimostrare che il CBD poteva essere un potente farmaco antiepilettico. La grande svolta è avvenuta negli anni ’80 quando Mechoulam e suo il team fecero una scoperta rivoluzionaria: il corpo umano produce sostanze simili ai cannabinoidi, chiamate endocannabinoidi! cannabis scienza Nel 1988 scoprirono il recettore CB1 e nel 1993 il recettore CB2. In seguito alla scoperta del sistema endocannabinoide, i ricercatori di molti paesi nel mondo hanno cominciato a produrre un considerevole lavoro per approfondire l’interazione tra la molecola del CBD e i recettori cannabinoidi dell’organismo umano. Nel 1985, il Regno Unito ha approvato il primo farmaco a base di CBD, chiamato Sativex, prescritto per trattare la spasticità causata dalla sclerosi multipla. Nel 1992, Raphael Mechoulam e i suoi collaboratori identificarono l’arachidoniletanolamide, che fu chiamata anandamide, dal termine ananda che significa “stato di grazia” o anche “beatitudine eterna”, e definirono tale molecola come il primo composto endogeno che interagisce con il recettore CB1. Nel 1995, fu identificato il secondo endocannabinoide, il 2-arachidonilglicerolo, che è ancora più abbondante dell’anandamide nel cervello. Gli studi approfonditi degli ultimi decenni sono stati un passo significativo per legittimare l’uso del CBD nella medicina occidentale, aprendo la strada alla diffusione di terapie a base di cannabinoidi. L' OLIO DI CBD PURO E CERTIFICATO è una straordinaria soluzione naturale per il benessere senza effetti collaterali. Per avere ulteriori informazioni su quale olio decide di utilizzare e in quali dosaggi per la tua patologia e per il tuo benessere contattami in WhatsApp al 338 2922472.
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  • Comunichiamo con il nostro massimo entusiasmo che DIFFERENTING S.R.L (social community energetica) si e' unita alla missione di Corsairgroup con il ritiro e la distruzione di 2249 CSR PLASTIC CREDIT pari a 224,90 KG di plastica. Sosteniamo le aziende che dimostrano grande sensibilita' verso l'ambiente e contribuiscono in modo diretto e certificato alla raccolta e trasformazione in olio di pirolisi di pericolosi rifiuti plastici. UN GRANDE GRAZIE A DIFFERENTING

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  • CBD: TERAPIA DEL DOLORE
    Quali sono le indicazioni delle gocce di canapa per il dolore?
    L'olio di canapa come antinfiammatorio è stato oggetto di numerosi studi e si è rivelato utile nella gestione di diverse forme di dolore, prevalentemente refrattarie al trattamento con oppioidi. Il CBD è un composto non tossico, non psicoattivo, con pochissimi e blandi effetti collaterali.

    Molti studi dimostrano l’efficacia del cannabidiolo sul dolore neuropatico. In particolare si è rivelato promettente nei confronti del dolore neuropatico periferico provocato dai chemioterapici. Inoltre la qualità della vita di questi pazienti è spesso inficiata da insonnia, depressione e ansia. Interagendo con i recettori serotoninergici, il CBD è utile anche nel caso di queste comorbidità, migliorando così lo stato dei pazienti e il loro tono dell’umore.

    Oltre all’interazione con la serotonina, è stato riportato un suo potenziale coinvolgimento nella regolazione dei recettori dell’adenosina, coinvolti nella trasmissione e la cronicizzazione del dolore.
    Il CBD è risultato essere promettente per supportare il corpo anche in caso di dolore infiammatorio.
    Infatti in molte condizioni infiammatorie, come l’artrosi, il CBD agisce da antinfiammatorio naturale e ne previene l’aggravamento. In uno studio condotto dall’Università Insubria di Varese è stato evidenziato che l’estratto di cannabis e il CBD possono aiutare a inibire la produzione di citochine, molecole infiammatorie.
    Il cannabidiolo agisce inoltre sui processi chimici caratteristici dell’endocannabinoide anandamide, che è legato alla percezione del dolore, e inoltre attiva recettori coinvolti nella trasmissione e la cronicizzazione del dolore.

    Ci sono inoltre numerosi casi di applicazioni del CBD relativo a patologie che hanno fenomeni infiammatori come base problematica. Possiamo ad esempio annoverare esperienza nel trattamento della vulvodinia o piu semplicemente dolori localizzati nella cervicale.

    Oltre alla sua efficacia come supporto nel dolore cronico, in uno studio pubblicato sul Journal of Pain riguardante la sicurezza a lungo termine dell'utilizzo di cannabis medica da parte dei pazienti affetti da dolore cronico è stata provata anche la sua sicurezza.

    Gli effetti indiretti del CBD non si limitano al dolore cronico neuropatico e infiammatorio, ma sono stati osservati anche in molte altre condizioni cliniche, come la sclerosi multipla, l’epilessia, l’insonnia, la schizofrenia, e molte altre patologie resistenti alla terapia farmacologica.
    Secondo una revisione scientifica su CBD e dolore, il cannabidiolo è efficace nel supportare il corpo in caso di dolore, migliorando complessivamente il sonno e la qualità della vita.
    CBD: TERAPIA DEL DOLORE Quali sono le indicazioni delle gocce di canapa per il dolore? L'olio di canapa come antinfiammatorio è stato oggetto di numerosi studi e si è rivelato utile nella gestione di diverse forme di dolore, prevalentemente refrattarie al trattamento con oppioidi. Il CBD è un composto non tossico, non psicoattivo, con pochissimi e blandi effetti collaterali. Molti studi dimostrano l’efficacia del cannabidiolo sul dolore neuropatico. In particolare si è rivelato promettente nei confronti del dolore neuropatico periferico provocato dai chemioterapici. Inoltre la qualità della vita di questi pazienti è spesso inficiata da insonnia, depressione e ansia. Interagendo con i recettori serotoninergici, il CBD è utile anche nel caso di queste comorbidità, migliorando così lo stato dei pazienti e il loro tono dell’umore. Oltre all’interazione con la serotonina, è stato riportato un suo potenziale coinvolgimento nella regolazione dei recettori dell’adenosina, coinvolti nella trasmissione e la cronicizzazione del dolore. Il CBD è risultato essere promettente per supportare il corpo anche in caso di dolore infiammatorio. Infatti in molte condizioni infiammatorie, come l’artrosi, il CBD agisce da antinfiammatorio naturale e ne previene l’aggravamento. In uno studio condotto dall’Università Insubria di Varese è stato evidenziato che l’estratto di cannabis e il CBD possono aiutare a inibire la produzione di citochine, molecole infiammatorie. Il cannabidiolo agisce inoltre sui processi chimici caratteristici dell’endocannabinoide anandamide, che è legato alla percezione del dolore, e inoltre attiva recettori coinvolti nella trasmissione e la cronicizzazione del dolore. Ci sono inoltre numerosi casi di applicazioni del CBD relativo a patologie che hanno fenomeni infiammatori come base problematica. Possiamo ad esempio annoverare esperienza nel trattamento della vulvodinia o piu semplicemente dolori localizzati nella cervicale. Oltre alla sua efficacia come supporto nel dolore cronico, in uno studio pubblicato sul Journal of Pain riguardante la sicurezza a lungo termine dell'utilizzo di cannabis medica da parte dei pazienti affetti da dolore cronico è stata provata anche la sua sicurezza. Gli effetti indiretti del CBD non si limitano al dolore cronico neuropatico e infiammatorio, ma sono stati osservati anche in molte altre condizioni cliniche, come la sclerosi multipla, l’epilessia, l’insonnia, la schizofrenia, e molte altre patologie resistenti alla terapia farmacologica. Secondo una revisione scientifica su CBD e dolore, il cannabidiolo è efficace nel supportare il corpo in caso di dolore, migliorando complessivamente il sonno e la qualità della vita.
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  • Le cellule del nostro corpo non sono solo entità fisiche, ma emettono anche frequenze elettromagnetiche, una sorta di "vibrazione" che rispecchia il loro stato di salute. Questo principio è alla base di molte teorie della medicina quantistica, che studia come queste frequenze possano essere utilizzate per migliorare il benessere dell'organismo. Le cellule sane vibrano a una frequenza armoniosa e costante, favorendo il corretto funzionamento dei tessuti e degli organi. Tuttavia, quando le cellule vengono danneggiate da infezioni, traumi, squilibri alimentari o stress, la loro vibrazione si altera, generando dissonanze che possono contribuire allo sviluppo di malattie.

    Questa teoria trova riscontro in diverse ricerche scientifiche. Ad esempio, uno studio pubblicato sul *Journal of Alternative and Complementary Medicine* ha esplorato l'utilizzo della terapia con frequenze per migliorare la salute cellulare. In questo studio, è stato dimostrato che l'esposizione a specifiche frequenze può stimolare la riparazione cellulare e rafforzare le difese immunitarie del corpo. Un altro studio condotto dall'Istituto HeartMath ha mostrato come il cuore stesso emetta campi elettromagnetici che influenzano le cellule circostanti, regolando la loro frequenza e la loro funzione.


    I dispositivi PATCHES applicabili sulla pelle di LIFE WAVE favoriscono l' autoguarigione, migliorando la circolazione energetica (patch Energy echanter )e stimolando la rigenerazione dei tessuti(patch X39) , senza veicolare nessuna sostanza nell'organismo ma soltanto sfruttando la luce e il calore del corpo, infondendo quindi sequenze vibrazionali adatte al ripristino della funzionalità del corpo.

    Le vibrazioni cellulari rappresentano un linguaggio energetico che influisce profondamente sulla nostra salute.
    Le cellule sane vibrano a frequenze che promuovono l'equilibrio, mentre le cellule malate emettono segnali dissonanti che possono portare a patologie.
    Anche la ricerca scientifica sta esplorando sempre più a fondo il potenziale delle frequenze per ripristinare l'armonia cellulare, aprendo la strada a trattamenti innovativi basati sulle energie sottili, ma Life Wave e il suo fondatore lo scienziato David Schmidt. è pioniere e all'avanguardia nella nanotecnologia di fototerapia vibrazionale della luce.
    Chiedimi maggiori informazioni sulle proprietà dei patches di Life Wave per riequilibrare la bioenergeticità del tuo corpo
    Le cellule del nostro corpo non sono solo entità fisiche, ma emettono anche frequenze elettromagnetiche, una sorta di "vibrazione" che rispecchia il loro stato di salute. Questo principio è alla base di molte teorie della medicina quantistica, che studia come queste frequenze possano essere utilizzate per migliorare il benessere dell'organismo. Le cellule sane vibrano a una frequenza armoniosa e costante, favorendo il corretto funzionamento dei tessuti e degli organi. Tuttavia, quando le cellule vengono danneggiate da infezioni, traumi, squilibri alimentari o stress, la loro vibrazione si altera, generando dissonanze che possono contribuire allo sviluppo di malattie. Questa teoria trova riscontro in diverse ricerche scientifiche. Ad esempio, uno studio pubblicato sul *Journal of Alternative and Complementary Medicine* ha esplorato l'utilizzo della terapia con frequenze per migliorare la salute cellulare. In questo studio, è stato dimostrato che l'esposizione a specifiche frequenze può stimolare la riparazione cellulare e rafforzare le difese immunitarie del corpo. Un altro studio condotto dall'Istituto HeartMath ha mostrato come il cuore stesso emetta campi elettromagnetici che influenzano le cellule circostanti, regolando la loro frequenza e la loro funzione. I dispositivi PATCHES applicabili sulla pelle di LIFE WAVE favoriscono l' autoguarigione, migliorando la circolazione energetica (patch Energy echanter )e stimolando la rigenerazione dei tessuti(patch X39) , senza veicolare nessuna sostanza nell'organismo ma soltanto sfruttando la luce e il calore del corpo, infondendo quindi sequenze vibrazionali adatte al ripristino della funzionalità del corpo. Le vibrazioni cellulari rappresentano un linguaggio energetico che influisce profondamente sulla nostra salute. Le cellule sane vibrano a frequenze che promuovono l'equilibrio, mentre le cellule malate emettono segnali dissonanti che possono portare a patologie. Anche la ricerca scientifica sta esplorando sempre più a fondo il potenziale delle frequenze per ripristinare l'armonia cellulare, aprendo la strada a trattamenti innovativi basati sulle energie sottili, ma Life Wave e il suo fondatore lo scienziato David Schmidt. è pioniere e all'avanguardia nella nanotecnologia di fototerapia vibrazionale della luce. Chiedimi maggiori informazioni sulle proprietà dei patches di Life Wave per riequilibrare la bioenergeticità del tuo corpo
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  • Panoramica del libro

    Siamo assolutamente mortali oppure c'è una parte di noi e del nostro essere che sopravvive alla morte del corpo fisico? Nominato due volte al Nobel per la pace, Ervin Laszlo esplora le più recenti teorie della fisica, dalle superstringhe alle matrici di energia, esamina il crescente insieme di prove scientifiche a sostegno della continuità della coscienza (esperienze di premorte, messaggi dall'aldilà, reincarnazione, informazioni neuro-sensoriali fornite durante stati alterati di coscienza) e spiega che questa continuità di fatto significa che non siamo mortali, bensì seguitiamo a esistere anche quando la vita terrena si conclude. Dimostrando che la coscienza è alla base dell'universo e che nella sua più profonda essenza non manifesta è perpetua, Mente immortale svela come il suo fine sia quello di manifestarsi in tutti gli esseri viventi per continuare a evolvere.
    Panoramica del libro Siamo assolutamente mortali oppure c'è una parte di noi e del nostro essere che sopravvive alla morte del corpo fisico? Nominato due volte al Nobel per la pace, Ervin Laszlo esplora le più recenti teorie della fisica, dalle superstringhe alle matrici di energia, esamina il crescente insieme di prove scientifiche a sostegno della continuità della coscienza (esperienze di premorte, messaggi dall'aldilà, reincarnazione, informazioni neuro-sensoriali fornite durante stati alterati di coscienza) e spiega che questa continuità di fatto significa che non siamo mortali, bensì seguitiamo a esistere anche quando la vita terrena si conclude. Dimostrando che la coscienza è alla base dell'universo e che nella sua più profonda essenza non manifesta è perpetua, Mente immortale svela come il suo fine sia quello di manifestarsi in tutti gli esseri viventi per continuare a evolvere.
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  • INVITO ALLA PRESENTAZIONE ROBEX:

    Momento clou:
    scopri un'opportunità unica che ti mostrerà come far lavorare i tuoi soldi per te, anziché farti lavorare per i tuoi soldi.

    STASERA GIOVEDI 17 OTTOBRE
    ORE 21,00
           20:50: apertura sala
           21:05: Inizio e chiusura sala

    Clicca 🏻 QUI

      https://zoom.us/j/9353660250  🏻
    🟢 INVITO ALLA PRESENTAZIONE ROBEX: 💰 Momento clou: scopri un'opportunità unica che ti mostrerà come far lavorare i tuoi soldi per te, anziché farti lavorare per i tuoi soldi. 📅 STASERA GIOVEDI 17 OTTOBRE 🕘 ORE 21,00        20:50: apertura sala        21:05: Inizio e chiusura sala 📱 Clicca 👉🏻 QUI👇 👉  https://zoom.us/j/9353660250  👈🏻
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  • BONUS +200% UNA SOLA SETTIMANA: CELEBRIAMO L'AMPLIVO ANNUAL SUMMIT

    Amplivo è lieta di offrire un bonus CSR del 200% per una sola settimana in occasione del VISION24, l'Amplivo Annual Summit, i primi Amplivo Awards e diversi importanti annunci.

    Ci impegniamo a creare un impatto ambientale significativo e per amplificare i nostri sforzi, offriamo un bonus del 200% sui nostri sforzi per rimuovere più rifiuti di plastica dall'ambiente.

    Costo della rimozione della plastica
    Costa solo 12 centesimi di euro rimuovere un kg di rifiuti plastici dall'ambiente (1,2 centesimi di euro per CSR) durante questa speciale settimana. Aumenta il tuo contributo alla pulizia del nostro pianeta con la nostra speciale offerta bonus.

    Periodo dell'offerta:
    • Inizio: sabato 12.10.2024, alle 00:01 GMT
    • ​​Fine: venerdì 18.10.2024, alle 23:59 GMT

    Nota sui prezzi
    I CSR Plastic Credits sono ricevute digitali emesse per la rimozione dei rifiuti di plastica. Sono una testimonianza del tuo contributo.

    Istruzioni per l'acquisto
    Quando acquisti il ​​servizio di rimozione dei rifiuti di plastica, rimuoveremo un ulteriore 200% di kg e riceverai CSR Plastic Credits come riconoscimento digitale di ogni kg a dimostrazione dell'impatto maggiore. Questi crediti saranno distribuiti nel tempo man mano che la plastica viene rimossa come segue:

    • CSR Plastic Credits standard:
    Consegnati sul tuo portafoglio CSR Central 40 settimane dopo l'acquisto.

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    Cogli questa opportunità per aumentare il tuo impatto ambientale mentre celebriamo i nostri traguardi e ci muoviamo verso un pianeta più pulito!
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  • INVITO ALLA PRESENTAZIONE ROBEX SU ZOOM:

    Momento clou:
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    **Quando: STASERA LUNEDI 07 OTTOBRE
    ORE 21,00
           20:50: apertura sala
           21:05: Inizio e chiusura sala

    Dove: Clicca 🏻 QUI

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    🟢 INVITO ALLA PRESENTAZIONE ROBEX SU ZOOM: 💰 Momento clou: scopri un'opportunità unica che ti mostrerà come far lavorare i tuoi soldi per te, anziché farti lavorare per i tuoi soldi. 📅 **Quando: STASERA LUNEDI 07 OTTOBRE 🕘 ORE 21,00        20:50: apertura sala        21:05: Inizio e chiusura sala 📱 Dove: Clicca 👉🏻 QUI 👇 👉  https://zoom.us/j/9353660250  👈🏻
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