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  • Nuova informativa sulla sostenibilità: obbligo di legge per le imprese a partire dal 2024!

    È stato pubblicato ieri, 10 settembre, in Gazzetta Ufficiale il DLgs. 125/2024, che recepisce la direttiva UE 2022/2464, nota come Corporate Sustainability Reporting Directive (#CSRD). Questo decreto introduce obblighi specifici per le imprese in merito alla rendicontazione delle loro performance ambientali e sociali, promuovendo trasparenza e responsabilità.

     Chi è coinvolto?
    Dal 1° gennaio 2024: l’obbligo di redigere il bilancio di sostenibilità riguarda le grandi imprese con oltre 500 dipendenti e le società madri di grandi gruppi.
    Dal 1° gennaio 2025: l’obbligo sarà esteso alle altre grandi imprese che superano i limiti di attivo (€25 milioni), ricavi (€50 milioni), o dipendenti (250).
    Dal 1° gennaio 2026: l’obbligo si estenderà alle PMI quotate con strumenti finanziari ammessi alla negoziazione su mercati regolamentati.

     Quali sono le previsioni per le PMI? 
    Per le PMI quotate che rientrano nei nuovi limiti, la normativa prevede la possibilità di differire l'obbligo di rendicontazione fino al 2028, a condizione che forniscano spiegazioni sulle motivazioni di tale decisione. Una novità importante riguarda il numero minimo di dipendenti richiesti per essere considerate soggette all'obbligo: 11 dipendenti. Questo intervallo stabilisce che le PMI obbligate a redigere l'informativa di sostenibilità devono avere un numero medio di dipendenti compreso tra 11 e 250, oltre a soddisfare i criteri di attivo (450.000€ – 25 milioni di €) e ricavi (900.000€ – 50 milioni di €).

     Revisione della sostenibilità: il decreto prevede l’introduzione di requisiti specifici per i revisori. I revisori che si occuperanno della rendicontazione di sostenibilità dovranno acquisire crediti formativi annuali e sottoporsi a percorsi di qualificazione specifici. È possibile che il revisore della sostenibilità sia diverso da quello del bilancio.

     Le PMI avranno più tempo: anche se l’obbligo per le PMI quotate partirà dal 2026, hanno la possibilità di rinviare l’applicazione della normativa fino al 2028, purché giustifichino tale scelta.

    Questo quadro normativo segna un cambiamento epocale, rendendo la sostenibilità non più una scelta facoltativa ma un obbligo. Le imprese italiane sono chiamate a integrarla nelle loro strategie per garantire trasparenza e responsabilità.
    Nuova informativa sulla sostenibilità: obbligo di legge per le imprese a partire dal 2024! È stato pubblicato ieri, 10 settembre, in Gazzetta Ufficiale il DLgs. 125/2024, che recepisce la direttiva UE 2022/2464, nota come Corporate Sustainability Reporting Directive (#CSRD). Questo decreto introduce obblighi specifici per le imprese in merito alla rendicontazione delle loro performance ambientali e sociali, promuovendo trasparenza e responsabilità. 🔍 Chi è coinvolto? Dal 1° gennaio 2024: l’obbligo di redigere il bilancio di sostenibilità riguarda le grandi imprese con oltre 500 dipendenti e le società madri di grandi gruppi. Dal 1° gennaio 2025: l’obbligo sarà esteso alle altre grandi imprese che superano i limiti di attivo (€25 milioni), ricavi (€50 milioni), o dipendenti (250). Dal 1° gennaio 2026: l’obbligo si estenderà alle PMI quotate con strumenti finanziari ammessi alla negoziazione su mercati regolamentati. 🔄 Quali sono le previsioni per le PMI?  Per le PMI quotate che rientrano nei nuovi limiti, la normativa prevede la possibilità di differire l'obbligo di rendicontazione fino al 2028, a condizione che forniscano spiegazioni sulle motivazioni di tale decisione. Una novità importante riguarda il numero minimo di dipendenti richiesti per essere considerate soggette all'obbligo: 11 dipendenti. Questo intervallo stabilisce che le PMI obbligate a redigere l'informativa di sostenibilità devono avere un numero medio di dipendenti compreso tra 11 e 250, oltre a soddisfare i criteri di attivo (450.000€ – 25 milioni di €) e ricavi (900.000€ – 50 milioni di €). 📋 Revisione della sostenibilità: il decreto prevede l’introduzione di requisiti specifici per i revisori. I revisori che si occuperanno della rendicontazione di sostenibilità dovranno acquisire crediti formativi annuali e sottoporsi a percorsi di qualificazione specifici. È possibile che il revisore della sostenibilità sia diverso da quello del bilancio. ⚠️ Le PMI avranno più tempo: anche se l’obbligo per le PMI quotate partirà dal 2026, hanno la possibilità di rinviare l’applicazione della normativa fino al 2028, purché giustifichino tale scelta. Questo quadro normativo segna un cambiamento epocale, rendendo la sostenibilità non più una scelta facoltativa ma un obbligo. Le imprese italiane sono chiamate a integrarla nelle loro strategie per garantire trasparenza e responsabilità.
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  • UN DURO COLPO AL GOVERNO.
    LA CANNABIS LIGHT NON È UNA DROGA.
    IL TAR BOCCIA IL GROTTESCO E ASSURDO DECRETO DEL GOVERNO.
    DI STUPEFACENTE NELLA CANNABIS TERAPEUTICA SATIVA L.
    E IL SUO DERIVATO NATURALE OLIO DI CBD (CANNABINOIDE NON PSICOTROPO) C'È SOLTANTO LA DISINFORMAZIONE.

    LA DECISIONE
    La cannabis light non è una droga, il Tar BOCCIA il governo.
    Il TRIBUNALE ha accolto l'istanza presentata contro il decreto del ministero della Salute.
    Ora la battaglia si sposta in Parlamento, dove è in discussione il Ddl Sicurezza

    11 settembre 2024 14:39
    Il Tar del Lazio ha accolto l'istanza cautelare presentata contro il Decreto del ministero della Salute che inserisce le composizioni orali contenenti Cbd, meglio conosciuta come cannabis light, nella tabella dei medicinali contenenti sostanze psicotrope o stupefacenti, sospendendo la direttiva del governo Meloni. A darne notizia è stata l'associazione Imprenditori Canapa Italia (Ici), che ha espresso "viva soddisfazione".

    L'emendamento contro la cannabis light che rischia di favorire il sommerso
    La decisione del tribunale arriva come un fulmine a ciel sereno durante la discussione sul controverso Ddl Sicurezza attualmente in discussione in Parlamento. Al suo interno, è stato presentato un emendamento che punta a vietare le infiorescenze, le resine e gli oli di canapa indipendentemente dal fatto che contengono o meno THC (il principio psicoattivo della cannabis, non contenuto in quella legalmente in commercio). Secondo il Forum sulle droghe, che ha scritto un appello contro l'emendamento,
    "la criminalizzazione del mercato della cannabis light produrrebbe un effetto giuridico paradossale: Punire con le sanzioni penali e amministrative previste per le sostanze psicotrope anche chi produce o consuma infiorescenze prive di effetti psicoattivi".
    Le associazioni e i rappresentanti dei produttori sostengono da sempre che una norma di questo tipo, oltre a essere antiscientifica, non farebbe altro che favorire il commercio illegale e di conseguenza la criminalità organizzata.

    Una coltivazione di cannabis light
    "Il giudice amministrativo - spiega ancora Ici - ha riconosciuto la fondatezza delle nostre argomentazioni, rilevando il grave e irreparabile danno che l'applicazione del decreto comporta all'intero settore, e ha deciso di sospenderne l'efficacia in attesa del giudizio di merito.
    Questa decisione rappresenta un'importante vittoria per il settore della canapa industriale, che rischiava di subire gravi danni sociali, occupazionali ed economici. I giudici hanno ritenuto che l'applicazione del decreto avrebbe infatti potuto comportare per gli operatori economici significative e irreparabili conseguenze, anche di natura penale, legate alla possibile contestazione di reati in materia di stupefacenti".

    È un duro colpo alla propaganda di una parte del governo, soprattutto per la Lega di Matteo Salvini, che ha sempre bollato la canapa come una droga, malgrado le evidenze scientifiche lo smentiscano. "Nell'ambito del giudizio, anche attraverso la relazione tecnica a firma del prof. Ciallella (già direttore dell'Istituto di medicina legale dell'Università La Sapienza di Roma) - prosegue l'associazione - è stato dimostrato che il Cbd non determini dipendenza psicofisica e non possieda effetti psicoattivi che possano giustificarne l'inclusione tra le sostanze stupefacenti.
    Il ricorso presentato da Ici, con il sostegno di Coldiretti Liguria che ha svolto un intervento ad adiuvandum nel giudizio, ha ribadito che il settore della canapa industriale, basato su principi di legalità e sicurezza, rappresenta un'opportunità economica significativa, specialmente per le aree rurali e le piccole e medie imprese agricole''.

    Furfaro: "Il Tar del Lazio conferma l'incompetenza del governo"
    "Ennesima figuraccia di questo governo di incompetenti", ha commentato il deputato del Partito Democratico, Marco Furfaro, capogruppo dem in commissione Affari Sociali. "Oggi il tar del Lazio ha emanato un atto di sospensione per il decreto sul Cbd e la cannabis light accogliendo un'istanza cautelare presentata contro il Ministero della Salute che proprio nel decreto del 27 giugno scorso inseriva le composizioni orali contenenti Cbd nella tabella dei medicinali contenenti sostanze psicotrope o stupefacenti. Un atto importante che non solo smaschera il ministro, ma rimette in discussione tutto l'impianto securitario e antiscientifico di questo governo. Perché la cannabis light non è una droga, tanto è vero che è commercializzata in tutta Europa. L'obiettivo vergognoso era distruggere un settore che va dall'abbigliamento all'edilizia.
    Un settore in crescita formato da migliaia di realtà imprenditoriali e che impiega migliaia di persone.
    Ora la battaglia si sposterà di nuovo in Parlamento dove torneremo a difendere le imprese e i lavoratori e tutto un comparto che negli anni ha saputo crescere e diventare strategico per l'economia del nostro Paese".

    Magi: "Smontata la propaganda"
    Dello stesso avviso il segretario di Europa, Riccardo Magi:
    "Il Tar del Lazio - commenta - confermando che il Cbd non ha nulla a che fare nemmeno lontanamente con le sostanze stupefacenti, smonta tutta la propaganda proibizionista del governo sulla cannabis light e, con questa tempestiva pronuncia, incide profondamente anche su ciò che l'aula di Montecitorio sta discutendo in queste ore, ovvero sulla parte del ddl sicurezza che di fatto cancella con un colpo di spugna l'intero settore della canapa industriale. Il governo e la maggioranza, se non vogliono vedere anche questo provvedimento smontato dalle sentenze, stralcino l'articolo che mette fuorilegge la cannabis light, approvando il nostro emendamento che sopprime l'articolo 18, e la smettano di condurre questa caccia alle streghe". Intanto, a Montecitorio, il vicepresidente del gruppo di Alleanza Verdi Sinistra, Marco Grimaldi, ha chiesto un'informativa in aula del ministro della Salute, Orazio Schillaci.

    La cannabis light non è una droga, il Tar boccia il governo
    UN DURO COLPO AL GOVERNO. LA CANNABIS LIGHT NON È UNA DROGA. IL TAR BOCCIA IL GROTTESCO E ASSURDO DECRETO DEL GOVERNO. DI STUPEFACENTE NELLA CANNABIS TERAPEUTICA SATIVA L. E IL SUO DERIVATO NATURALE OLIO DI CBD (CANNABINOIDE NON PSICOTROPO) C'È SOLTANTO LA DISINFORMAZIONE. LA DECISIONE La cannabis light non è una droga, il Tar BOCCIA il governo. Il TRIBUNALE ha accolto l'istanza presentata contro il decreto del ministero della Salute. Ora la battaglia si sposta in Parlamento, dove è in discussione il Ddl Sicurezza 11 settembre 2024 14:39 Il Tar del Lazio ha accolto l'istanza cautelare presentata contro il Decreto del ministero della Salute che inserisce le composizioni orali contenenti Cbd, meglio conosciuta come cannabis light, nella tabella dei medicinali contenenti sostanze psicotrope o stupefacenti, sospendendo la direttiva del governo Meloni. A darne notizia è stata l'associazione Imprenditori Canapa Italia (Ici), che ha espresso "viva soddisfazione". L'emendamento contro la cannabis light che rischia di favorire il sommerso La decisione del tribunale arriva come un fulmine a ciel sereno durante la discussione sul controverso Ddl Sicurezza attualmente in discussione in Parlamento. Al suo interno, è stato presentato un emendamento che punta a vietare le infiorescenze, le resine e gli oli di canapa indipendentemente dal fatto che contengono o meno THC (il principio psicoattivo della cannabis, non contenuto in quella legalmente in commercio). Secondo il Forum sulle droghe, che ha scritto un appello contro l'emendamento, "la criminalizzazione del mercato della cannabis light produrrebbe un effetto giuridico paradossale: Punire con le sanzioni penali e amministrative previste per le sostanze psicotrope anche chi produce o consuma infiorescenze prive di effetti psicoattivi". Le associazioni e i rappresentanti dei produttori sostengono da sempre che una norma di questo tipo, oltre a essere antiscientifica, non farebbe altro che favorire il commercio illegale e di conseguenza la criminalità organizzata. Una coltivazione di cannabis light "Il giudice amministrativo - spiega ancora Ici - ha riconosciuto la fondatezza delle nostre argomentazioni, rilevando il grave e irreparabile danno che l'applicazione del decreto comporta all'intero settore, e ha deciso di sospenderne l'efficacia in attesa del giudizio di merito. Questa decisione rappresenta un'importante vittoria per il settore della canapa industriale, che rischiava di subire gravi danni sociali, occupazionali ed economici. I giudici hanno ritenuto che l'applicazione del decreto avrebbe infatti potuto comportare per gli operatori economici significative e irreparabili conseguenze, anche di natura penale, legate alla possibile contestazione di reati in materia di stupefacenti". È un duro colpo alla propaganda di una parte del governo, soprattutto per la Lega di Matteo Salvini, che ha sempre bollato la canapa come una droga, malgrado le evidenze scientifiche lo smentiscano. "Nell'ambito del giudizio, anche attraverso la relazione tecnica a firma del prof. Ciallella (già direttore dell'Istituto di medicina legale dell'Università La Sapienza di Roma) - prosegue l'associazione - è stato dimostrato che il Cbd non determini dipendenza psicofisica e non possieda effetti psicoattivi che possano giustificarne l'inclusione tra le sostanze stupefacenti. Il ricorso presentato da Ici, con il sostegno di Coldiretti Liguria che ha svolto un intervento ad adiuvandum nel giudizio, ha ribadito che il settore della canapa industriale, basato su principi di legalità e sicurezza, rappresenta un'opportunità economica significativa, specialmente per le aree rurali e le piccole e medie imprese agricole''. Furfaro: "Il Tar del Lazio conferma l'incompetenza del governo" "Ennesima figuraccia di questo governo di incompetenti", ha commentato il deputato del Partito Democratico, Marco Furfaro, capogruppo dem in commissione Affari Sociali. "Oggi il tar del Lazio ha emanato un atto di sospensione per il decreto sul Cbd e la cannabis light accogliendo un'istanza cautelare presentata contro il Ministero della Salute che proprio nel decreto del 27 giugno scorso inseriva le composizioni orali contenenti Cbd nella tabella dei medicinali contenenti sostanze psicotrope o stupefacenti. Un atto importante che non solo smaschera il ministro, ma rimette in discussione tutto l'impianto securitario e antiscientifico di questo governo. Perché la cannabis light non è una droga, tanto è vero che è commercializzata in tutta Europa. L'obiettivo vergognoso era distruggere un settore che va dall'abbigliamento all'edilizia. Un settore in crescita formato da migliaia di realtà imprenditoriali e che impiega migliaia di persone. Ora la battaglia si sposterà di nuovo in Parlamento dove torneremo a difendere le imprese e i lavoratori e tutto un comparto che negli anni ha saputo crescere e diventare strategico per l'economia del nostro Paese". Magi: "Smontata la propaganda" Dello stesso avviso il segretario di Europa, Riccardo Magi: "Il Tar del Lazio - commenta - confermando che il Cbd non ha nulla a che fare nemmeno lontanamente con le sostanze stupefacenti, smonta tutta la propaganda proibizionista del governo sulla cannabis light e, con questa tempestiva pronuncia, incide profondamente anche su ciò che l'aula di Montecitorio sta discutendo in queste ore, ovvero sulla parte del ddl sicurezza che di fatto cancella con un colpo di spugna l'intero settore della canapa industriale. Il governo e la maggioranza, se non vogliono vedere anche questo provvedimento smontato dalle sentenze, stralcino l'articolo che mette fuorilegge la cannabis light, approvando il nostro emendamento che sopprime l'articolo 18, e la smettano di condurre questa caccia alle streghe". Intanto, a Montecitorio, il vicepresidente del gruppo di Alleanza Verdi Sinistra, Marco Grimaldi, ha chiesto un'informativa in aula del ministro della Salute, Orazio Schillaci. La cannabis light non è una droga, il Tar boccia il governo
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  • A chi interessa il progetto Robex domani sera zoom:

    MARTEDÌ,10 SETTEMBRE ORE 21,00

    Non mancate allo zoom informativo
    In Italiano! puntuali!

    Relatore: Martina Lamping
    Ospite speciale: Pascal Andre, il nostro responsabile per Europa

    Zoom Meeting
    https://us02web.zoom.us/j/87317100429?pwd=gbvptg3XMHITPYZQvVM2RivNe91GKE.1

    Meeting-ID: 873 1710 0429
    Password 716464
    A chi interessa il progetto Robex domani sera zoom: ✅ MARTEDÌ,10 SETTEMBRE ORE 21,00 Non mancate allo zoom informativo In Italiano! puntuali! 🟢 Relatore: Martina Lamping 👨‍🎓 Ospite speciale: Pascal Andre, il nostro responsabile per Europa Zoom Meeting https://us02web.zoom.us/j/87317100429?pwd=gbvptg3XMHITPYZQvVM2RivNe91GKE.1 Meeting-ID: 873 1710 0429 Password 716464
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  • Robex AI arrivato in Italia
    Link registrazione:
    https://app.robex-ai.com/join/marco63/right
    Raccolta doc:
    https://drive.google.com/drive/folders/1OdSCO8cKmkBYeWa9vCvr6wcQhWagV6__?usp=drive_link
    A breve 2 zoom settimanali in Italiano!
    Robex AI arrivato in Italia ❤️ 👉Link registrazione: https://app.robex-ai.com/join/marco63/right 👉Raccolta doc: https://drive.google.com/drive/folders/1OdSCO8cKmkBYeWa9vCvr6wcQhWagV6__?usp=drive_link 👉A breve 2 zoom settimanali in Italiano!
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  • Arrivato anche in Italia!!!
    Per info scrivetemi in privato
    https://youtu.be/QGAcpaJ4eIM?si=KY2pvvr_9aTP-g9Y
    Arrivato anche in Italia!!! Per info scrivetemi in privato https://youtu.be/QGAcpaJ4eIM?si=KY2pvvr_9aTP-g9Y
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  • UNION ECONOMY è
    la prima Sharing Company Italiana di Energia che crea economia circolare per le famiglie tramite un sistema di abbattimento delle spese quotidiane comprese luce e gas, creando inoltre un’ottima opportunità di guadagno.

    Creare economia circolare oggi è diventato un grande Business innovativo che si può sviluppare da casa permettendo alle famiglie di ottenere un grande Risparmio e a chi vuole intraprendere questa attività un tenore di vita di tutto rispetto.

    Il sole crea energia pulita ogni giorno e noi appartenenti alla community guadagniamo ogni volta che nasce e tramonta. Un modo intelligente e Green per fare Business.


    oltre 50.000 persone hanno già scelto Union Energy
    Per avere informazioni più precise contattami al 3382922472 WhatsApp
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  • Sto pensando al fatto che qui, finalmente abbiamo un luogo senza censura!


    GOOGLE E GLI ACCORDI SEGRETI CON I GOVERNI
    Ilario RadioRadio
    Usciamo per un attimo dal pallone. Vorrei un momento di attenzione. Quanti di voi sanno che recentemente il Tribunale di Roma ha condannato Google per aver demonetizzato il canale You Tube di RadioRadio? Una decisione illegittima presa all'epoca del Covid. Una censura violenta di un colosso mondiale contro un mezzo di comunicazione che aveva solo tentato di arginare una narrazione a senso unico. La libertà d'informazione in Italia, se si toccano OMS e questioni sanitarie sui social, non può esistere. Sapete perché?
    Perché Google ha firmato degli accordi con i singoli governi e interviene mettendo a tacere le voci dissonanti. Questa clamorosa notizia è emersa nel corso delle udienze che sono seguite alla denuncia che RadioRadio ha fatto contro Google. Sono stati gli avvocati del colosso americano a confessare al Giudice questo accordo col Governo Italiano. Tutto in spregio alla Costituzione. Dovrebbe essere notizia da prime pagine e da servizi nei TG e approfondimenti nelle trasmissioni di informazione. Invece a parte un paio di giornali nessuno ha avuto l'orgoglio di gridare forte contro Google "giù le mani dalla libera informazione". L'ordine dei giornalisti tace, a conferma che c'è qualcosa di poco chiaro nel nostro Paese sul fronte della comunicazione libera.
    Il Presidente Mattarella ieri è intervenuto con parole forti, vorrei tanto che avesse letto le motivazioni del Tribunale di Roma con le quali Google (You Tube) è stata condannata ad un risarcimento (ridicolo rispetto al danno reale) e alla immediata rimonetizzazione. Sapete cosa sta accadendo da settimane a seguito della sentenza? Nulla. L'arroganza dei prepotenti si permette di non rispettare le decisioni del Giudice. Vogliono che RadioRadio firmi un nuovo accordo dove si impegna a non parlare dell'Organizzazione Mondiale della Sanità e delle decisioni del Governo in caso di pandemie. Follia. Non firmeremo mai questo ricatto. Ma intanto Google ci fa danni e noi non possiamo che gridarlo forte nel vergognoso silenzio generale.
    Non ci restate che voi per poter diffondere questo post in modo che lo possano leggere tutti.
    Grazie per quello che farete.
    Sto pensando al fatto che qui, finalmente abbiamo un luogo senza censura! 📌📌📌📌📌📌📌📌📌 GOOGLE E GLI ACCORDI SEGRETI CON I GOVERNI Ilario RadioRadio Usciamo per un attimo dal pallone. Vorrei un momento di attenzione. Quanti di voi sanno che recentemente il Tribunale di Roma ha condannato Google per aver demonetizzato il canale You Tube di RadioRadio? Una decisione illegittima presa all'epoca del Covid. Una censura violenta di un colosso mondiale contro un mezzo di comunicazione che aveva solo tentato di arginare una narrazione a senso unico. La libertà d'informazione in Italia, se si toccano OMS e questioni sanitarie sui social, non può esistere. Sapete perché? Perché Google ha firmato degli accordi con i singoli governi e interviene mettendo a tacere le voci dissonanti. Questa clamorosa notizia è emersa nel corso delle udienze che sono seguite alla denuncia che RadioRadio ha fatto contro Google. Sono stati gli avvocati del colosso americano a confessare al Giudice questo accordo col Governo Italiano. Tutto in spregio alla Costituzione. Dovrebbe essere notizia da prime pagine e da servizi nei TG e approfondimenti nelle trasmissioni di informazione. Invece a parte un paio di giornali nessuno ha avuto l'orgoglio di gridare forte contro Google "giù le mani dalla libera informazione". L'ordine dei giornalisti tace, a conferma che c'è qualcosa di poco chiaro nel nostro Paese sul fronte della comunicazione libera. Il Presidente Mattarella ieri è intervenuto con parole forti, vorrei tanto che avesse letto le motivazioni del Tribunale di Roma con le quali Google (You Tube) è stata condannata ad un risarcimento (ridicolo rispetto al danno reale) e alla immediata rimonetizzazione. Sapete cosa sta accadendo da settimane a seguito della sentenza? Nulla. L'arroganza dei prepotenti si permette di non rispettare le decisioni del Giudice. Vogliono che RadioRadio firmi un nuovo accordo dove si impegna a non parlare dell'Organizzazione Mondiale della Sanità e delle decisioni del Governo in caso di pandemie. Follia. Non firmeremo mai questo ricatto. Ma intanto Google ci fa danni e noi non possiamo che gridarlo forte nel vergognoso silenzio generale. Non ci restate che voi per poter diffondere questo post in modo che lo possano leggere tutti. Grazie per quello che farete.
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