• Presentazione per Zoom
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    Cari amici,

    È con grande entusiasmo che vi do il benvenuto a questa prima riunione su Zoom, un momento fondamentale per il nostro progetto. Questa sessione segna l'inizio di un nuovo capitolo, ricco di ambizioni, energie rinnovate e una visione chiara per il futuro.

    Oggi siamo qui per condividere, approfondire e chiarire il cuore del nostro progetto. È un’occasione unica per allinearci, scoprire nuove prospettive e assicurarci che ognuno di noi comprenda appieno la direzione che stiamo intraprendendo.

    La nostra nuova idea rappresenta un’evoluzione rispetto a ciò che abbiamo costruito finora. È il risultato di riflessioni, esperienze e feedback raccolti durante il nostro percorso. Ora, è il momento di trasformarla in azioni concrete, e questo sarà possibile solo grazie al contributo di ciascuno di voi.

    Durante questa riunione, esploreremo i principi fondamentali del progetto, discuteremo degli obiettivi principali e risponderemo alle vostre domande. L’obiettivo è far sì che ogni membro del team abbia una comprensione completa e condivisa, così da poter lavorare con entusiasmo e determinazione verso il nostro successo comune.

    Grazie per essere qui oggi e per il vostro impegno. Insieme possiamo fare grandi cose. Siete pronti a iniziare questo nuovo viaggio?

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    Presentazione per Zoom https://www.lifegroupchat.com/posts/12642 Cari amici,😍 🤩 🎉 È con grande entusiasmo che vi do il benvenuto a questa prima riunione su Zoom, un momento fondamentale per il nostro progetto. 🌱 Questa sessione segna l'inizio di un nuovo capitolo, ricco di ambizioni, energie rinnovate e una visione chiara per il futuro. 📌 Oggi siamo qui per condividere, approfondire e chiarire il cuore del nostro progetto. È un’occasione unica per allinearci, scoprire nuove prospettive e assicurarci che ognuno di noi comprenda appieno la direzione che stiamo intraprendendo. 🚀 💡 La nostra nuova idea rappresenta un’evoluzione rispetto a ciò che abbiamo costruito finora. È il risultato di riflessioni, esperienze e feedback raccolti durante il nostro percorso. Ora, è il momento di trasformarla in azioni concrete, e questo sarà possibile solo grazie al contributo di ciascuno di voi. 🤝✨ ✅ Durante questa riunione, esploreremo i principi fondamentali del progetto, discuteremo degli obiettivi principali e risponderemo alle vostre domande. L’obiettivo è far sì che ogni membro del team abbia una comprensione completa e condivisa, così da poter lavorare con entusiasmo e determinazione verso il nostro successo comune. 💪🌟 🙏 Grazie per essere qui oggi e per il vostro impegno. Insieme possiamo fare grandi cose. Siete pronti a iniziare questo nuovo viaggio? 🌍🎯 Con gratitudine, Per registrarsi, cliccate sul link qui sotto e registratevi, grazie per l'attenzione LINK ZOOM https://www.lifegroupchat.com/posts/12642 😍 🤩
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  • OLIO DI CBD.
    UTILIZZO DEI CANNABINOIDI DELLA CANNABIS SATIVA PER LE MALATTIE DELL OCCHIO

    Le patologie oculari sono numerose e diffuse: infatti è facile imbattersi in disturbi e malattie della vista di svariata entità e gravità nel corso della propria vita. Nonostante siano molteplici gli approcci terapeutici per le patologie oculari è sempre maggiore l’interesse nello sperimentare un trattamento naturale, non invasivo e sostenibile per migliorare la sintomatologia delle patologie oculari.

    Le patologie oculari più conosciute e i cui sintomi possono essere di notevole entità sono: cataratta, glaucoma, degenerazione maculare senile, distacco di retina, cheratocono, cecità, retinoblastoma, disturbi della vista e molte altre. I cannabinoidi possono rappresentare un’alternativa o un supporto ai farmaci comunemente utilizzati e alle terapie convenzionali per problemi oculari. In questo articolo approfondiremo, in particolare, l’uso del cannabidiolo CBD nel trattamento di pazienti affetti di patologie oculari.

    INTRODUZIONE AL CBD E AI SUOI BENEFICI
    Il CBD è il cannabinoide maggiormente rappresentato nella pianta di Cannabis Sativa, una pianta appartenente alla famiglia Cannabaceae, anche comunemente nota come Canapa o Marijuana. La Canapa sativa coltivata in Italia ovvero la cannabis light è utilizzata anche ai fini della produzione di cannabis terapeutica, disponibile su prescrizione medica.

    Tra i numerosi composti presenti nelle piante di cannabis, come flavonoidi, isoflavonoidi, cannabinoidi e terpeni , il CBD è uno dei composti principali e non ha effetti psicoattivi. Infatti, al contrario del suo cugino psicoattivo meno stimabile, il tetraidrocannabinolo (o THC), il CBD derivato dalla canapa non produce effetti psicoattivi e non è quindi inebriante: THC e CBD sono infatti cannabinoidi distinti che non devono essere confusi.

    L’uso della cannabis e in particolare di prodotti a base di cannabis o a base di THC e CBD sono sempre più ricercati ma tra tutti il composto maggiormente ricercato è il CBD. Il cannabidiolo è ben noto per i suoi numerosi benefici terapeutici, tra cui la riduzione del dolore e le proprietà antinfiammatorie, la gestione dell’ansia e della depressione e persino il suo potenziale terapeutico nel trattamento di pazienti affetti da epilessia e molto altro. Diversi studi suggeriscono che l’efficacia del cannabidiolo nel garantire potenziali benefici alla salute, tra cui il miglioramento della qualità del sonno, la riduzione dell’infiammazione associata a condizioni di dolore cronico come la sindrome dell’intestino irritabile e persino una maggiore lucidità mentale.

    SISTEMA ENDOCANNABINOIDE
    In che modo il CBD esplica le sue funzioni?

    I suoi effetti benefici sono una conseguenza del modo in cui il nostro organismo assimila il principio attivo presente nella canapa medica e cioè attraverso il sistema endocannabinoide.

    Esattamente come il sistema nervoso, il sistema immunitario e il sistema endocrino, con cui preferisce interagire come modulatore, il sistema endocannabinoide è uno dei sistemi biologici presenti nel corpo umano. L’insieme degli endocannabinoidi presenti in un individuo viene identificato come sistema endocannabinoide. Il sistema endocannabinoide agisce sulla regolazione di un’ampia varietà di processi sia fisiologici che cognitivi, come l’appetito, la sensazione di dolore, il piacere e il sonno dell’umore.

    È possibile immaginare il sistema endocannabinoide come un sistema costituito da tre elementi:

    Il primo elemento costituente sono i cannabinoidi, che possono essere endogeni (endocannabinoidi) o esogeni (fitocannabinoidi), presenti naturalmente in diverse piante, ma soprattutto nella Cannabis. Questi ultimi sono molecole che trasmettono segnali e informazioni ad altre cellule del corpo umano, agiscono come “messaggeri” nel nostro organismo.

    Di cannabinoidi se ne distinguono due tipi:

    Endocannabinoidi: cannabinoidi che originano all’interno del nostro corpo, come il 2-arachidonoilglicerolo (2-AG) e l’anandamide; sono piccole molecole segnale derivanti dall’acido arachidonico, in grado di attivare i rispettivi recettori.
    Fitocannabinoidi: cannabinoidi che provengono dall’esterno, ovvero esogeni; essi si trovano nella pianta di cannabis o nella cannabis light.
    Due dei cannabinoidi più noti sono il delta-9-tetraidrocannabinolo (THC) e il cannabidiolo (CBD).

    Il secondo elemento costituente sono i recettori dei cannabinoidi, ovvero l’elemento necessario per la trasmissione del segnale. I recettori dei cannabinoidi, distribuiti in vari sistemi e membrane del nostro corpo, si dividono in due tipi fondamentali: recettori CB1 e CB2. Semplificando, potremmo dire che il recettore CB1 è ben rappresentato nel sistema nervoso e nel cervello, mentre il recettore CB2 è maggiormente presente nel sistema immunitario. Il terzo ed ultimo elemento costituente sono gli enzimi, ovvero le proteine che consentono praticamente la comunicazione tra cannabinoidi e recettori endocannabinoidi.

    Il CBD, che a differenza del THC ricordiamo non avere effetti psicotropi, agisce indirettamente sui recettori del sistema endocannabinoide; esso infatti non agisce su una particolare patologia, ma è piuttosto una sostanza “regolatrice” in grado di modulare il nostro sistema endocannabinoide.

    Sostanzialmente, il CBD può modulare meccanismi già esistenti nel nostro corpo: nel momento in cui si verifica uno squilibrio nel sistema endocannabinoide, la modulazione fornita dal cannabidiolo – agendo, ad esempio, sul sistema immunitario o indirettamente su un processo infiammatorio – tende a ripristinare l’equilibrio originario.

    PATOLOGIE OCULARI E PERDITA DELLA VISTA
    Le malattie degli occhi sono un gruppo di condizioni che possono portare alla perdita della vista. Alcune delle malattie oculari più comuni includono la degenerazione maculare, la retinopatia diabetica, la cataratta e il glaucoma; inoltre le persone affette da cecità in tutto il mondo sono circa 36 milioni. Le malattie degli occhi possono essere causate da diversi fattori, tra cui l’invecchiamento, la genetica, lo stile di vita, infezioni e infiammazioni.

    La perdita della vista può essere parziale o totale, temporanea o permanente. È importante diagnosticare e trattare le malattie oculari il prima possibile per prevenire la perdita della vista. Il CBD potrebbe avere un effetto benefico in alcune di esse in modo da prevenire ulteriori danni che il progredire di alcune patologie oculari può causare.

    GLAUCOMA – CAUSE, SINTOMI E TRATTAMENTO
    Il glaucoma è una malattia che danneggia il nervo ottico ed è dovuta ad una eccessiva pressione intraoculare. E’ una malattia grave ed è la prima causa di cecità irreversibile al mondo. I pazienti affetti da glaucoma sono caratterizzati da un aumento della pressione intraoculare (PIO) o da un danno al nervo ottico. Ad aumentare la pressione intraoculare – o pressione endobulbare- nel glaucoma, è la pressione risultante dall’equilibrio tra la secrezione di liquido da una parte del corpo ciliare (struttura situata dietro l’iride) e il suo deflusso dall’occhio.

    In condizioni fisiologiche il ciclo continuo di produzione e riassorbimento consente di mantenere sempre una pressione positiva all’interno dell’occhio compresa tra i 10 e i 20 millimetri di mercurio. Quando la pressione intraoculare supera i 20 millimetri di mercurio si parla di un’elevata pressione intraoculare e se la condizione non è trattata può portare al glaucoma.

    Esistono 3 forme di glaucoma: glaucoma primario ad angolo aperto, glaucoma ad angolo stretto e glaucoma congenito.

    Il primo, è il più frequente. Il liquido prodotto nella camera anteriore dell’occhio per nutrire e dare consistenza al bulbo oculare, raggiunge l’angolo formato da iride e cornea all’interno dell’occhio, ma non viene adeguatamente filtrato; di conseguenza la pressione aumenta. L’entità dei danni al nervo ottico e la rapidità con cui essi si instaurano dipende dall’entità della pressione oculare, dal tempo in cui essa rimane elevata, dall’età del paziente e da altri fattori.
    Il secondo è meno frequente, lo si riscontra più spesso negli anziani e nei pazienti ipermetropi, specie di sesso femminile.
    In questo caso l’accesso l liquido prodotto nella parte anteriore dell’occhio per nutrire e dare consistenza al bulbo oculare al sistema di deflusso è ostacolato dal fatto che l’angolo formato da iride e cornea ha un’ampiezza ridotta rispetto al normale. In determinate condizioni (lettura protratta, emozioni improvvise, permanenza al buio, uso di farmaci locali o generali che dilatano la pupilla) può scatenare un attacco acuto di glaucoma, evento molto grave che può portare ad una notevole compromissione nella funzione visiva, irreversibile. L’attacco acuto di glaucoma è caratterizzato da un violento dolore in regione orbitaria spesso associato a nausea e notevole abbassamento della vista.
    Il terzo è già presente alla nascita o immediatamente negli anni successivi e la causa della malattia è da ricercare in alterazioni strutturali congenite.
    Il glaucoma può manifestarsi con sintomi associati che possono includere visione offuscata, dolore agli occhi, nausea e vomito. Tuttavia, molte persone con glaucoma non presentano sintomi fino a quando la malattia non è avanzata. Il trattamento del glaucoma può includere colliri, farmaci orali o interventi chirurgici. Purtroppo, alcuni di questi trattamenti possono causare effetti collaterali indesiderati.

    CANNABIS E GLAUCOMA: COME AIUTA IL CBD NEL TRATTAMENTO DEL GLAUCOMA?
    Il CBD ha dimostrato di avere effetti neuroprotettivi e antinfiammatori che possono essere utili nel trattamento del glaucoma. Uno studio ha scoperto che il CBD può ridurre la PIO e proteggere il nervo ottico dal danno.

    Studi hanno evidenziato che il CBD può alleviare il dolore oculare e rallentare la perdita della vista agendo sull’infiammazione causata dal danneggiamento del nervo oculare e conseguentemente la terapia a base di CBD può indurre una riduzione della pressione oculare: meno infiammazione equivale a meno dolore e gonfiore interno e quindi meno pressione sia per i vasi sanguigni sia per altre parti dell’occhio. Grazie alla capacità del CBD di aiutare a ridurre l’infiammazione dell’occhio, i possibili effetti della cannabis si estendono anche nell’alleviare il dolore associato al glaucoma. Ciò significa che il consumo di cannabinoidi ed in particolare del CBD potrebbe essere un’opzione di trattamento efficace e sicura per le persone con glaucoma.

    CBD E IL SUO EFFETTO SUL NERVO OTTICO E SULLA PRESSIONE OCULARE
    Il nervo ottico è responsabile di trasmettere le informazioni visive dagli occhi al cervello. Nel glaucoma, il nervo ottico viene danneggiato, il che in alcuni casi può portare alla perdita della vista.

    Il CBD può proteggere il nervo ottico dal danno causato dal glaucoma e da altri fattori di stress. Inoltre, il CBD può ridurre la PIO, che è un fattore di rischio importante per il glaucoma. Uno studio del 2015 ha scoperto che il CBD può ridurre la PIO di oltre il 25% nelle persone con glaucoma. Ciò significa che il CBD potrebbe essere un trattamento promettente per il glaucoma e altre malattie oculari.

    PROPRIETÀ ANTI-INFIAMMATORIE DEL CBD PER LE MALATTIE DEGLI OCCHI
    L’infiammazione è una risposta del sistema immunitario a una lesione o un’infezione. Tuttavia, l’infiammazione cronica può causare danni ai tessuti e alle cellule, incluso il nervo ottico. Il CBD ha proprietà anti-infiammatorie che possono aiutare a ridurre l’infiammazione dell’occhio e prevenire il danno del nervo ottico. Inoltre, il CBD può aiutare a ridurre il dolore associato all’infiammazione dell’occhio.

    Uno studio del 2018 ha scoperto che il CBD può ridurre l’infiammazione nell’occhio causata dalla chirurgia della cataratta. Ciò significa che il CBD potrebbe essere utile nel trattamento di altre malattie oculari che causano infiammazione.

    COME USARE IL CBD PER IL TRATTAMENTO DELLE MALATTIE DEGLI OCCHI?
    Ci sono diverse forme di CBD disponibili per il trattamento delle malattie degli occhi, tra cui olio di CBD, capsule, spray e colliri.

    Il dosaggio e il metodo di somministrazione dipendono dal tipo di malattia oculare e dalla gravità della condizione. È importante consultare il proprio medico prima di iniziare qualsiasi trattamento con CBD per le malattie degli occhi. Inoltre, è importante acquistare prodotti di CBD di alta qualità da fonti affidabili per garantire la sicurezza e l’efficacia del trattamento.

    PRECAUZIONI ED EFFETTI COLLATERALI DELL’USO DI CBD PER LE MALATTIE DEGLI OCCHI
    Anche se il CBD è considerato sicuro e ben tollerato dalla maggior parte delle persone, ci sono alcune precauzioni da prendere in considerazione quando si utilizza per le malattie degli occhi.

    Ad esempio, il CBD può interagire con alcuni farmaci, quindi è importante informare il proprio medico in caso di assunzione di altri farmaci. Inoltre, il CBD può causare effetti collaterali come secchezza delle fauci, nausea e vertigini. È importante monitorare attentamente gli effetti del CBD durante il trattamento per le malattie degli occhi e informare il proprio medico di eventuali effetti collaterali o sintomi nuovi o peggiorati.

    CONCLUSIONI – IL POTENZIALE DEL CBD NEL TRATTAMENTO DELLE MALATTIE DEGLI OCCHI
    In sintesi, il CBD ha dimostrato di avere un potenziale significativo nel trattamento delle malattie degli occhi e della perdita della vista. Il CBD può proteggere il nervo ottico, ridurre la PIO e l’infiammazione dell’occhio, e alleviare il dolore associato alle malattie oculari.

    Tuttavia, è importante consultare il proprio medico prima di utilizzare il CBD per il trattamento delle malattie degli occhi e di monitorare attentamente gli effetti del trattamento. Il CBD potrebbe essere un’alternativa promettente ai trattamenti convenzionali per le malattie degli occhi, ma è necessaria ulteriore ricerca per determinare la sua efficacia e sicurezza a lungo termine.

    Se sei interessato al trattamento delle malattie degli occhi con il CBD, contattami in WhatsApp al.338 2922472.
    Consulenza gratuita

    Articolo scritto da Cecilia Pinchera

    Cecilia Pinchera
    Biologa molecolare, laureata in Scienze Biologiche e successivamente in Genetica e Biologia Molecolare. Durante la laurea magistrale ha svolto attività di ricerca nel campo della neurofisiopatologia, occupandosi, in particolare, della SLA e dei suoi meccanismi neurodegenerativi e fisiopatologici.

    Ai sensi del D.M. Min. Salute del 7.08.2023 le composizioni per somministrazione ad uso orale di CBD ottenuto da estratti di cannabis sono inseriti nella tabella dei medicinali, sezione B, di cui al DPR 309/1990. Al contempo, al pari di altre sostanza farmacologicamente attive (glicerina, bromelina, acido azelaico ecc.), il Cannabidiolo può anche essere impiegato come ingrediente nella formulazione di prodotti cosmetici, dal momento che, pur avendo effetti sul corpo, questi non incidono in maniera significativa nei processi biochimici umani. Il Cannabidiolo, infatti, è ammesso dal Reg. (CE) n. 1223/2009 come ingrediente cosmetico sia di produzione sintetica che di origini naturali.
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In questo articolo approfondiremo, in particolare, l’uso del cannabidiolo CBD nel trattamento di pazienti affetti di patologie oculari. INTRODUZIONE AL CBD E AI SUOI BENEFICI Il CBD è il cannabinoide maggiormente rappresentato nella pianta di Cannabis Sativa, una pianta appartenente alla famiglia Cannabaceae, anche comunemente nota come Canapa o Marijuana. La Canapa sativa coltivata in Italia ovvero la cannabis light è utilizzata anche ai fini della produzione di cannabis terapeutica, disponibile su prescrizione medica. Tra i numerosi composti presenti nelle piante di cannabis, come flavonoidi, isoflavonoidi, cannabinoidi e terpeni , il CBD è uno dei composti principali e non ha effetti psicoattivi. Infatti, al contrario del suo cugino psicoattivo meno stimabile, il tetraidrocannabinolo (o THC), il CBD derivato dalla canapa non produce effetti psicoattivi e non è quindi inebriante: THC e CBD sono infatti cannabinoidi distinti che non devono essere confusi. L’uso della cannabis e in particolare di prodotti a base di cannabis o a base di THC e CBD sono sempre più ricercati ma tra tutti il composto maggiormente ricercato è il CBD. Il cannabidiolo è ben noto per i suoi numerosi benefici terapeutici, tra cui la riduzione del dolore e le proprietà antinfiammatorie, la gestione dell’ansia e della depressione e persino il suo potenziale terapeutico nel trattamento di pazienti affetti da epilessia e molto altro. Diversi studi suggeriscono che l’efficacia del cannabidiolo nel garantire potenziali benefici alla salute, tra cui il miglioramento della qualità del sonno, la riduzione dell’infiammazione associata a condizioni di dolore cronico come la sindrome dell’intestino irritabile e persino una maggiore lucidità mentale. SISTEMA ENDOCANNABINOIDE In che modo il CBD esplica le sue funzioni? I suoi effetti benefici sono una conseguenza del modo in cui il nostro organismo assimila il principio attivo presente nella canapa medica e cioè attraverso il sistema endocannabinoide. Esattamente come il sistema nervoso, il sistema immunitario e il sistema endocrino, con cui preferisce interagire come modulatore, il sistema endocannabinoide è uno dei sistemi biologici presenti nel corpo umano. L’insieme degli endocannabinoidi presenti in un individuo viene identificato come sistema endocannabinoide. Il sistema endocannabinoide agisce sulla regolazione di un’ampia varietà di processi sia fisiologici che cognitivi, come l’appetito, la sensazione di dolore, il piacere e il sonno dell’umore. È possibile immaginare il sistema endocannabinoide come un sistema costituito da tre elementi: Il primo elemento costituente sono i cannabinoidi, che possono essere endogeni (endocannabinoidi) o esogeni (fitocannabinoidi), presenti naturalmente in diverse piante, ma soprattutto nella Cannabis. Questi ultimi sono molecole che trasmettono segnali e informazioni ad altre cellule del corpo umano, agiscono come “messaggeri” nel nostro organismo. Di cannabinoidi se ne distinguono due tipi: Endocannabinoidi: cannabinoidi che originano all’interno del nostro corpo, come il 2-arachidonoilglicerolo (2-AG) e l’anandamide; sono piccole molecole segnale derivanti dall’acido arachidonico, in grado di attivare i rispettivi recettori. Fitocannabinoidi: cannabinoidi che provengono dall’esterno, ovvero esogeni; essi si trovano nella pianta di cannabis o nella cannabis light. Due dei cannabinoidi più noti sono il delta-9-tetraidrocannabinolo (THC) e il cannabidiolo (CBD). Il secondo elemento costituente sono i recettori dei cannabinoidi, ovvero l’elemento necessario per la trasmissione del segnale. I recettori dei cannabinoidi, distribuiti in vari sistemi e membrane del nostro corpo, si dividono in due tipi fondamentali: recettori CB1 e CB2. Semplificando, potremmo dire che il recettore CB1 è ben rappresentato nel sistema nervoso e nel cervello, mentre il recettore CB2 è maggiormente presente nel sistema immunitario. Il terzo ed ultimo elemento costituente sono gli enzimi, ovvero le proteine che consentono praticamente la comunicazione tra cannabinoidi e recettori endocannabinoidi. Il CBD, che a differenza del THC ricordiamo non avere effetti psicotropi, agisce indirettamente sui recettori del sistema endocannabinoide; esso infatti non agisce su una particolare patologia, ma è piuttosto una sostanza “regolatrice” in grado di modulare il nostro sistema endocannabinoide. Sostanzialmente, il CBD può modulare meccanismi già esistenti nel nostro corpo: nel momento in cui si verifica uno squilibrio nel sistema endocannabinoide, la modulazione fornita dal cannabidiolo – agendo, ad esempio, sul sistema immunitario o indirettamente su un processo infiammatorio – tende a ripristinare l’equilibrio originario. PATOLOGIE OCULARI E PERDITA DELLA VISTA Le malattie degli occhi sono un gruppo di condizioni che possono portare alla perdita della vista. Alcune delle malattie oculari più comuni includono la degenerazione maculare, la retinopatia diabetica, la cataratta e il glaucoma; inoltre le persone affette da cecità in tutto il mondo sono circa 36 milioni. Le malattie degli occhi possono essere causate da diversi fattori, tra cui l’invecchiamento, la genetica, lo stile di vita, infezioni e infiammazioni. La perdita della vista può essere parziale o totale, temporanea o permanente. È importante diagnosticare e trattare le malattie oculari il prima possibile per prevenire la perdita della vista. Il CBD potrebbe avere un effetto benefico in alcune di esse in modo da prevenire ulteriori danni che il progredire di alcune patologie oculari può causare. GLAUCOMA – CAUSE, SINTOMI E TRATTAMENTO Il glaucoma è una malattia che danneggia il nervo ottico ed è dovuta ad una eccessiva pressione intraoculare. E’ una malattia grave ed è la prima causa di cecità irreversibile al mondo. I pazienti affetti da glaucoma sono caratterizzati da un aumento della pressione intraoculare (PIO) o da un danno al nervo ottico. Ad aumentare la pressione intraoculare – o pressione endobulbare- nel glaucoma, è la pressione risultante dall’equilibrio tra la secrezione di liquido da una parte del corpo ciliare (struttura situata dietro l’iride) e il suo deflusso dall’occhio. In condizioni fisiologiche il ciclo continuo di produzione e riassorbimento consente di mantenere sempre una pressione positiva all’interno dell’occhio compresa tra i 10 e i 20 millimetri di mercurio. Quando la pressione intraoculare supera i 20 millimetri di mercurio si parla di un’elevata pressione intraoculare e se la condizione non è trattata può portare al glaucoma. Esistono 3 forme di glaucoma: glaucoma primario ad angolo aperto, glaucoma ad angolo stretto e glaucoma congenito. Il primo, è il più frequente. Il liquido prodotto nella camera anteriore dell’occhio per nutrire e dare consistenza al bulbo oculare, raggiunge l’angolo formato da iride e cornea all’interno dell’occhio, ma non viene adeguatamente filtrato; di conseguenza la pressione aumenta. L’entità dei danni al nervo ottico e la rapidità con cui essi si instaurano dipende dall’entità della pressione oculare, dal tempo in cui essa rimane elevata, dall’età del paziente e da altri fattori. Il secondo è meno frequente, lo si riscontra più spesso negli anziani e nei pazienti ipermetropi, specie di sesso femminile. In questo caso l’accesso l liquido prodotto nella parte anteriore dell’occhio per nutrire e dare consistenza al bulbo oculare al sistema di deflusso è ostacolato dal fatto che l’angolo formato da iride e cornea ha un’ampiezza ridotta rispetto al normale. In determinate condizioni (lettura protratta, emozioni improvvise, permanenza al buio, uso di farmaci locali o generali che dilatano la pupilla) può scatenare un attacco acuto di glaucoma, evento molto grave che può portare ad una notevole compromissione nella funzione visiva, irreversibile. L’attacco acuto di glaucoma è caratterizzato da un violento dolore in regione orbitaria spesso associato a nausea e notevole abbassamento della vista. Il terzo è già presente alla nascita o immediatamente negli anni successivi e la causa della malattia è da ricercare in alterazioni strutturali congenite. Il glaucoma può manifestarsi con sintomi associati che possono includere visione offuscata, dolore agli occhi, nausea e vomito. Tuttavia, molte persone con glaucoma non presentano sintomi fino a quando la malattia non è avanzata. Il trattamento del glaucoma può includere colliri, farmaci orali o interventi chirurgici. Purtroppo, alcuni di questi trattamenti possono causare effetti collaterali indesiderati. CANNABIS E GLAUCOMA: COME AIUTA IL CBD NEL TRATTAMENTO DEL GLAUCOMA? Il CBD ha dimostrato di avere effetti neuroprotettivi e antinfiammatori che possono essere utili nel trattamento del glaucoma. Uno studio ha scoperto che il CBD può ridurre la PIO e proteggere il nervo ottico dal danno. Studi hanno evidenziato che il CBD può alleviare il dolore oculare e rallentare la perdita della vista agendo sull’infiammazione causata dal danneggiamento del nervo oculare e conseguentemente la terapia a base di CBD può indurre una riduzione della pressione oculare: meno infiammazione equivale a meno dolore e gonfiore interno e quindi meno pressione sia per i vasi sanguigni sia per altre parti dell’occhio. Grazie alla capacità del CBD di aiutare a ridurre l’infiammazione dell’occhio, i possibili effetti della cannabis si estendono anche nell’alleviare il dolore associato al glaucoma. Ciò significa che il consumo di cannabinoidi ed in particolare del CBD potrebbe essere un’opzione di trattamento efficace e sicura per le persone con glaucoma. CBD E IL SUO EFFETTO SUL NERVO OTTICO E SULLA PRESSIONE OCULARE Il nervo ottico è responsabile di trasmettere le informazioni visive dagli occhi al cervello. Nel glaucoma, il nervo ottico viene danneggiato, il che in alcuni casi può portare alla perdita della vista. Il CBD può proteggere il nervo ottico dal danno causato dal glaucoma e da altri fattori di stress. Inoltre, il CBD può ridurre la PIO, che è un fattore di rischio importante per il glaucoma. Uno studio del 2015 ha scoperto che il CBD può ridurre la PIO di oltre il 25% nelle persone con glaucoma. Ciò significa che il CBD potrebbe essere un trattamento promettente per il glaucoma e altre malattie oculari. PROPRIETÀ ANTI-INFIAMMATORIE DEL CBD PER LE MALATTIE DEGLI OCCHI L’infiammazione è una risposta del sistema immunitario a una lesione o un’infezione. Tuttavia, l’infiammazione cronica può causare danni ai tessuti e alle cellule, incluso il nervo ottico. Il CBD ha proprietà anti-infiammatorie che possono aiutare a ridurre l’infiammazione dell’occhio e prevenire il danno del nervo ottico. Inoltre, il CBD può aiutare a ridurre il dolore associato all’infiammazione dell’occhio. Uno studio del 2018 ha scoperto che il CBD può ridurre l’infiammazione nell’occhio causata dalla chirurgia della cataratta. Ciò significa che il CBD potrebbe essere utile nel trattamento di altre malattie oculari che causano infiammazione. COME USARE IL CBD PER IL TRATTAMENTO DELLE MALATTIE DEGLI OCCHI? Ci sono diverse forme di CBD disponibili per il trattamento delle malattie degli occhi, tra cui olio di CBD, capsule, spray e colliri. Il dosaggio e il metodo di somministrazione dipendono dal tipo di malattia oculare e dalla gravità della condizione. È importante consultare il proprio medico prima di iniziare qualsiasi trattamento con CBD per le malattie degli occhi. Inoltre, è importante acquistare prodotti di CBD di alta qualità da fonti affidabili per garantire la sicurezza e l’efficacia del trattamento. PRECAUZIONI ED EFFETTI COLLATERALI DELL’USO DI CBD PER LE MALATTIE DEGLI OCCHI Anche se il CBD è considerato sicuro e ben tollerato dalla maggior parte delle persone, ci sono alcune precauzioni da prendere in considerazione quando si utilizza per le malattie degli occhi. Ad esempio, il CBD può interagire con alcuni farmaci, quindi è importante informare il proprio medico in caso di assunzione di altri farmaci. Inoltre, il CBD può causare effetti collaterali come secchezza delle fauci, nausea e vertigini. È importante monitorare attentamente gli effetti del CBD durante il trattamento per le malattie degli occhi e informare il proprio medico di eventuali effetti collaterali o sintomi nuovi o peggiorati. CONCLUSIONI – IL POTENZIALE DEL CBD NEL TRATTAMENTO DELLE MALATTIE DEGLI OCCHI In sintesi, il CBD ha dimostrato di avere un potenziale significativo nel trattamento delle malattie degli occhi e della perdita della vista. Il CBD può proteggere il nervo ottico, ridurre la PIO e l’infiammazione dell’occhio, e alleviare il dolore associato alle malattie oculari. Tuttavia, è importante consultare il proprio medico prima di utilizzare il CBD per il trattamento delle malattie degli occhi e di monitorare attentamente gli effetti del trattamento. Il CBD potrebbe essere un’alternativa promettente ai trattamenti convenzionali per le malattie degli occhi, ma è necessaria ulteriore ricerca per determinare la sua efficacia e sicurezza a lungo termine. Se sei interessato al trattamento delle malattie degli occhi con il CBD, contattami in WhatsApp al.338 2922472. Consulenza gratuita Articolo scritto da Cecilia Pinchera Cecilia Pinchera Biologa molecolare, laureata in Scienze Biologiche e successivamente in Genetica e Biologia Molecolare. Durante la laurea magistrale ha svolto attività di ricerca nel campo della neurofisiopatologia, occupandosi, in particolare, della SLA e dei suoi meccanismi neurodegenerativi e fisiopatologici. Ai sensi del D.M. Min. Salute del 7.08.2023 le composizioni per somministrazione ad uso orale di CBD ottenuto da estratti di cannabis sono inseriti nella tabella dei medicinali, sezione B, di cui al DPR 309/1990. Al contempo, al pari di altre sostanza farmacologicamente attive (glicerina, bromelina, acido azelaico ecc.), il Cannabidiolo può anche essere impiegato come ingrediente nella formulazione di prodotti cosmetici, dal momento che, pur avendo effetti sul corpo, questi non incidono in maniera significativa nei processi biochimici umani. Il Cannabidiolo, infatti, è ammesso dal Reg. (CE) n. 1223/2009 come ingrediente cosmetico sia di produzione sintetica che di origini naturali. ARTICOLI CORRELATI CBD E STRESS CURARE LA SCIATICA CON IL CBD CBD PER CONCENTRAZIONE CBD E ACUFENE CBD PER DOLORI CERVICALI CBD E MEMORIA CBD E NEUROPATIA
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  • COSA SONO LE CELLULE STAMINALI, E PERCHÉ SONO IMPORTANTI?

    Le cellule staminali possono svilupparsi in diversi tipi di cellule del corpo durante la prima vita e la crescita. I ricercatori studiano molti tipi diversi di cellule staminali. Esistono diverse categorie principali: le cellule staminali "pluripotenti" (cellule staminali embrionali e cellule staminali pluripotenti indotte) e le cellule staminali non embrionali o somatiche (comunemente chiamate cellule staminali "adulte"). Le cellule staminali pluripotenti hanno la capacità di differenziarsi in tutte le cellule del corpo adulto.

    Le cellule staminali adulte si trovano in un tessuto o un organo e possono differenziarsi per produrre i tipi cellulari specializzati di quel tessuto o organo. Durante tutta la vita dell'organismo, le popolazioni di cellule staminali adulte fungono da sistema di riparazione interno che genera sostituzioni di cellule che si perdono a causa di normale usura, lesioni o malattie. Le cellule staminali hanno capacità uniche di rinnovarsi e ricreare tessuti funzionali.

    Quando le cellule staminali smettono di replicare inizia l'invecchiamento corporeo e iniziamo a rompere a livello cellulare! L'attività sana delle cellule staminali favorisce la guarigione, il ripristino e il ringiovanimento Ma quando l'attività delle cellule staminali inizia a rompersi, iniziamo a sentirci devastati, diventiamo sensibili a tutti i tipi di malattia e malattie, e semplicemente non ci sentiamo più giovani o energici. I sistemi corporei iniziano a invecchiare e a rompersi e noi iniziamo a diventare vecchi e consumarci!

    La buona notizia è che possiamo controllare il processo di invecchiamento! Come?

    1. Un atteggiamento mentale sano e positivo che promuove felicità, pace e amore!

    2. Uno stile di vita sano che promuove una dieta ad alto contenuto nutritivo priva di cibi raffinati e trasformati. Include idratare il corpo in modo efficiente con acqua pulita e ottenere un'ampia aria fresca e sole ogni giorno! Esercizio fisico e attività sono fondamentali!

    3. Preghiera e meditazione

    4. Avere uno scopo nella vita!

    5. Appartenere ad una comunità di persone che si sostengono e si amano!

    6. Integrando con superfood e integratori naturali.

    7. Fotobiomodulazione con tecnologia Lifewave! Invecchiare non è inevitabile. X39 supporta l'attività sana delle cellule staminali, il ripristino e il ringiovanimento. Elevando naturalmente un peptide di rame prodotto dall'organismo, X39 aumenta la vitalità, la salute e il benessere generale. Torna indietro il tempo con X39!
    COSA SONO LE CELLULE STAMINALI, E PERCHÉ SONO IMPORTANTI? Le cellule staminali possono svilupparsi in diversi tipi di cellule del corpo durante la prima vita e la crescita. I ricercatori studiano molti tipi diversi di cellule staminali. Esistono diverse categorie principali: le cellule staminali "pluripotenti" (cellule staminali embrionali e cellule staminali pluripotenti indotte) e le cellule staminali non embrionali o somatiche (comunemente chiamate cellule staminali "adulte"). Le cellule staminali pluripotenti hanno la capacità di differenziarsi in tutte le cellule del corpo adulto. Le cellule staminali adulte si trovano in un tessuto o un organo e possono differenziarsi per produrre i tipi cellulari specializzati di quel tessuto o organo. Durante tutta la vita dell'organismo, le popolazioni di cellule staminali adulte fungono da sistema di riparazione interno che genera sostituzioni di cellule che si perdono a causa di normale usura, lesioni o malattie. Le cellule staminali hanno capacità uniche di rinnovarsi e ricreare tessuti funzionali. Quando le cellule staminali smettono di replicare inizia l'invecchiamento corporeo e iniziamo a rompere a livello cellulare! L'attività sana delle cellule staminali favorisce la guarigione, il ripristino e il ringiovanimento Ma quando l'attività delle cellule staminali inizia a rompersi, iniziamo a sentirci devastati, diventiamo sensibili a tutti i tipi di malattia e malattie, e semplicemente non ci sentiamo più giovani o energici. I sistemi corporei iniziano a invecchiare e a rompersi e noi iniziamo a diventare vecchi e consumarci! La buona notizia è che possiamo controllare il processo di invecchiamento! Come? 1. Un atteggiamento mentale sano e positivo che promuove felicità, pace e amore! 2. Uno stile di vita sano che promuove una dieta ad alto contenuto nutritivo priva di cibi raffinati e trasformati. Include idratare il corpo in modo efficiente con acqua pulita e ottenere un'ampia aria fresca e sole ogni giorno! Esercizio fisico e attività sono fondamentali! 3. Preghiera e meditazione 4. Avere uno scopo nella vita! 5. Appartenere ad una comunità di persone che si sostengono e si amano! 6. Integrando con superfood e integratori naturali. 7. Fotobiomodulazione con tecnologia Lifewave! Invecchiare non è inevitabile. X39 supporta l'attività sana delle cellule staminali, il ripristino e il ringiovanimento. Elevando naturalmente un peptide di rame prodotto dall'organismo, X39 aumenta la vitalità, la salute e il benessere generale. Torna indietro il tempo con X39!
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  • Massimo Nabissi e i cannabinoidi in oncologia
    Il professor Massimo Nabissi, biologo e ricercatore presso l’Università di Camerino, è una figura di rilievo nel campo della ricerca pre-clinica e ha concentrato i suoi studi su oncologia, immunologia e infiammazione.
    Si dedica con particolare interesse ai fitocannabinoidi, i composti bioattivi estratti dalla Cannabis. Le sue ricerche, che includono CBD e il THC, si sono rivelate fondamentali per esplorare nuove frontiere terapeutiche, in particolare per quanto riguarda il trattamento dei tumori.

    Le prime ricerche
    Dopo aver lavorato per diversi anni nell’ambito della oncologia sperimentale, il professor Nabissi si è interessato allo studio della Cannabis grazie alla lettura di evidenze sperimentali in lavori scientifici e allo studio su un recettore la cui attività veniva regolata dal cannabidiolo.

    Nel 2010, Nabissi ha avviato le prime sperimentazioni con CBD e THC in cellule tumorali di glioblastoma e mieloma multiplo, che hanno evidenziato un ruolo anti-tumorale sia per il THC che per CBD. Inoltre, la combinazione con i chemioterapici utilizzati nella terapia standard per questi tumori, ha evidenziato come l’aggiunta di THC e CBD fosse in grado di aumentare l’effetto citotossico degli stessi chemioterapici e come l’aggiunta dei cannabinoidi potesse permettere di ottenere un effetto antitumorale maggiore, permettendo di ridurre le dosi dei chemioterapici. Questi dati hanno suggerito un effetto sinergico dei cannabinoidi con alcuni tipi di chemioterapici (ossia, l’effetto delle combinazioni è maggiore della somma delle singole molecole).

    Il potere dei cannabinoidi

    Massimo Nabissi ha proseguito la sua attività di ricerca studiando le interazioni di CBD e THC con altri cannabinoidi in diversi modelli sperimentali di tumore (glioblastoma, mieloma multiplo, pancreas, endometrio) e valutando i potenziali effetti sinergici dei cannabinoidi con altri fitoterapici o altre terapie palliative. Il suo lavoro è stato pubblicato nel 2015 sull’International Journal of Cancer, una prestigiosa rivista scientifica internazionale in ambito oncologico.

    I dati significativi ottenuti grazie al suo lavoro di ricerca pre-clinica hanno contribuito all’avvio della prima sperimentazione clinica in pazienti affetti da mieloma multiplo.

    Meccanismi d’azione
    Uno degli aspetti più interessanti delle ricerche di Nabissi riguarda i meccanismi molecolari con cui i fitocannabinoidi agiscono. Il CBD e il THC, sebbene condividano alcune caratteristiche, interagiscono con i recettori cellulari in modo diverso. Non si limitano infatti a legarsi ai classici recettori CB1 e CB2, ma coinvolgono una vasta gamma di recettori, come quelli vanilloidi (TRPV1-2-3-4) e PPAR-gamma. Questa complessità molecolare permette ai cannabinoidi di indurre la morte selettiva delle cellule tumorali senza danneggiare le cellule sane, un obiettivo cruciale nelle terapie antitumorali.

    Il futuro della Cannabis Terapeutica
    Nonostante le potenzialità dimostrate dai fitocannabinoidi nei modelli pre-clinici, Nabissi sottolinea che la comunità scientifica è ancora lontana dall’utilizzare la Cannabis come terapia standardizzata contro i tumori. La mancanza di studi clinici su larga scala è uno dei principali ostacoli, ma vi sono molte speranze che le sperimentazioni avviate in altri paesi possano fornire dati solidi. Fino ad oggi, il professor Nabissi ha lavorato principalmente con composti purificati, ma è interessato a esplorare il potenziale degli estratti full spectrum, che potrebbero avere effetti più complessi e promettenti.

    L’Italia è attualmente uno dei pochi paesi in cui, tra mille difficoltà, si riesce a fare ricerca con derivati della Cannabis, ma è estremamente difficile reperire finanziamenti mirati. Per quanto riguarda il lavoro sul mieloma multiplo, la ricerca è stata presa come riferimento per il deposito di un brevetto sull’uso di derivati della Cannabis, depositato da due ditte farmaceutiche estere.

    ricerca cannabis oncologia

    Il benessere del paziente
    La Cannabis è oggetto di studio in molte terapie (oncologiche, infiammatorie croniche, neurodegenerative, ecc.) anche come farmaco in grado di migliorare il senso di benessere nel paziente. Secondo il professor Nabissi, questo obiettivo è un fondamentale risultato terapeutico, che non dovrebbe mai prescindere dalla terapia che il paziente sta seguendo. Le combinazioni farmacologiche dovrebbero agire nel ridurre, eliminare o rallentare il decoroso di una malattia, ma se la terapia farmacologica ha una tossicità tale da creare nel paziente un malessere aggiuntivo, si deve fortemente valutare l’aggiunta di altri trattamenti terapeutici mirati a ridurre il malessere del paziente e la terapia con Cannabis può fornire un grande valore aggiunto.

    L’opera del professor Massimo Nabissi rappresenta una delle voci più autorevoli nel panorama della ricerca sui cannabinoidi, che hanno dimostrato (in studi pre-clinici) di funzionare come anti-tumorali e migliorando la risposta biologica dei chemioterapici, quando utilizzati in combinazione con cannabinoidi.

    Non è corretto cercare di individuare nella Cannabis “la molecola che cura il cancro” in quanto purtroppo non è ancora possibile trovare un singolo trattamento in grado di sconfiggere il cancro, anche perché le patologie tumorali sono molto diverse fra loro e ogni tipo di tumore richiederebbe una terapia mirata.

    C’è ancora molta strada da fare per integrare pienamente la Cannabis Terapeutica nelle cure oncologiche tradizionali, ma il lavoro di Nabissi ha aperto nuove possibilità di trattamento. In futuro, si auspica che studi clinici su larga scala possano portare a un uso più diffuso e sicuro della Cannabis in oncologia.
    Massimo Nabissi e i cannabinoidi in oncologia Il professor Massimo Nabissi, biologo e ricercatore presso l’Università di Camerino, è una figura di rilievo nel campo della ricerca pre-clinica e ha concentrato i suoi studi su oncologia, immunologia e infiammazione. Si dedica con particolare interesse ai fitocannabinoidi, i composti bioattivi estratti dalla Cannabis. Le sue ricerche, che includono CBD e il THC, si sono rivelate fondamentali per esplorare nuove frontiere terapeutiche, in particolare per quanto riguarda il trattamento dei tumori. Le prime ricerche Dopo aver lavorato per diversi anni nell’ambito della oncologia sperimentale, il professor Nabissi si è interessato allo studio della Cannabis grazie alla lettura di evidenze sperimentali in lavori scientifici e allo studio su un recettore la cui attività veniva regolata dal cannabidiolo. Nel 2010, Nabissi ha avviato le prime sperimentazioni con CBD e THC in cellule tumorali di glioblastoma e mieloma multiplo, che hanno evidenziato un ruolo anti-tumorale sia per il THC che per CBD. Inoltre, la combinazione con i chemioterapici utilizzati nella terapia standard per questi tumori, ha evidenziato come l’aggiunta di THC e CBD fosse in grado di aumentare l’effetto citotossico degli stessi chemioterapici e come l’aggiunta dei cannabinoidi potesse permettere di ottenere un effetto antitumorale maggiore, permettendo di ridurre le dosi dei chemioterapici. Questi dati hanno suggerito un effetto sinergico dei cannabinoidi con alcuni tipi di chemioterapici (ossia, l’effetto delle combinazioni è maggiore della somma delle singole molecole). Il potere dei cannabinoidi Massimo Nabissi ha proseguito la sua attività di ricerca studiando le interazioni di CBD e THC con altri cannabinoidi in diversi modelli sperimentali di tumore (glioblastoma, mieloma multiplo, pancreas, endometrio) e valutando i potenziali effetti sinergici dei cannabinoidi con altri fitoterapici o altre terapie palliative. Il suo lavoro è stato pubblicato nel 2015 sull’International Journal of Cancer, una prestigiosa rivista scientifica internazionale in ambito oncologico. I dati significativi ottenuti grazie al suo lavoro di ricerca pre-clinica hanno contribuito all’avvio della prima sperimentazione clinica in pazienti affetti da mieloma multiplo. Meccanismi d’azione Uno degli aspetti più interessanti delle ricerche di Nabissi riguarda i meccanismi molecolari con cui i fitocannabinoidi agiscono. Il CBD e il THC, sebbene condividano alcune caratteristiche, interagiscono con i recettori cellulari in modo diverso. Non si limitano infatti a legarsi ai classici recettori CB1 e CB2, ma coinvolgono una vasta gamma di recettori, come quelli vanilloidi (TRPV1-2-3-4) e PPAR-gamma. Questa complessità molecolare permette ai cannabinoidi di indurre la morte selettiva delle cellule tumorali senza danneggiare le cellule sane, un obiettivo cruciale nelle terapie antitumorali. Il futuro della Cannabis Terapeutica Nonostante le potenzialità dimostrate dai fitocannabinoidi nei modelli pre-clinici, Nabissi sottolinea che la comunità scientifica è ancora lontana dall’utilizzare la Cannabis come terapia standardizzata contro i tumori. La mancanza di studi clinici su larga scala è uno dei principali ostacoli, ma vi sono molte speranze che le sperimentazioni avviate in altri paesi possano fornire dati solidi. Fino ad oggi, il professor Nabissi ha lavorato principalmente con composti purificati, ma è interessato a esplorare il potenziale degli estratti full spectrum, che potrebbero avere effetti più complessi e promettenti. L’Italia è attualmente uno dei pochi paesi in cui, tra mille difficoltà, si riesce a fare ricerca con derivati della Cannabis, ma è estremamente difficile reperire finanziamenti mirati. Per quanto riguarda il lavoro sul mieloma multiplo, la ricerca è stata presa come riferimento per il deposito di un brevetto sull’uso di derivati della Cannabis, depositato da due ditte farmaceutiche estere. ricerca cannabis oncologia Il benessere del paziente La Cannabis è oggetto di studio in molte terapie (oncologiche, infiammatorie croniche, neurodegenerative, ecc.) anche come farmaco in grado di migliorare il senso di benessere nel paziente. Secondo il professor Nabissi, questo obiettivo è un fondamentale risultato terapeutico, che non dovrebbe mai prescindere dalla terapia che il paziente sta seguendo. Le combinazioni farmacologiche dovrebbero agire nel ridurre, eliminare o rallentare il decoroso di una malattia, ma se la terapia farmacologica ha una tossicità tale da creare nel paziente un malessere aggiuntivo, si deve fortemente valutare l’aggiunta di altri trattamenti terapeutici mirati a ridurre il malessere del paziente e la terapia con Cannabis può fornire un grande valore aggiunto. L’opera del professor Massimo Nabissi rappresenta una delle voci più autorevoli nel panorama della ricerca sui cannabinoidi, che hanno dimostrato (in studi pre-clinici) di funzionare come anti-tumorali e migliorando la risposta biologica dei chemioterapici, quando utilizzati in combinazione con cannabinoidi. Non è corretto cercare di individuare nella Cannabis “la molecola che cura il cancro” in quanto purtroppo non è ancora possibile trovare un singolo trattamento in grado di sconfiggere il cancro, anche perché le patologie tumorali sono molto diverse fra loro e ogni tipo di tumore richiederebbe una terapia mirata. C’è ancora molta strada da fare per integrare pienamente la Cannabis Terapeutica nelle cure oncologiche tradizionali, ma il lavoro di Nabissi ha aperto nuove possibilità di trattamento. In futuro, si auspica che studi clinici su larga scala possano portare a un uso più diffuso e sicuro della Cannabis in oncologia.
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  • https://t.me/AlanBimbatiBlog/568

    Friedrich Von Hayek (8 maggio 1899 - 23 marzo 1992) è uno dei più influenti economisti della Scuola Austriaca di Economia. Il suo lavoro più noto, "La denazionalizzazione della moneta" (The Denationalization of Money), articola alcuni dei principi fondamentali del liberalismo economico

    #economia #bitcoin
    https://t.me/AlanBimbatiBlog/568 3️⃣ Friedrich Von Hayek (8 maggio 1899 - 23 marzo 1992) è uno dei più influenti economisti della Scuola Austriaca di Economia. Il suo lavoro più noto, "La denazionalizzazione della moneta" (The Denationalization of Money), articola alcuni dei principi fondamentali del liberalismo economico #economia #bitcoin
    T.ME
    Alan Bimbati Blog
    3️⃣ Friedrich Von Hayek (8 maggio 1899 - 23 marzo 1992) è uno dei più influenti economisti della Scuola Austriaca di Economia. Il suo lavoro più noto, "La denazionalizzazione della moneta" (The Denationalization of Money), articola alcuni dei principi fondamentali del liberalismo economico: 💡 Conoscenza Decentrata La conoscenza economica è dispersa tra tutti gli individui in una società e nessun singolo pianificatore centrale può possedere tutte le informazioni necessarie per prendere decisioni efficienti. Il mercato, attraverso il sistema dei prezzi, coordina questa conoscenza dispersa in modo efficace, consentendo una allocazione ottimale delle risorse. ⚖️ Competizione e Ordine Spontaneo La competizione è il motore dell'innovazione e del progresso economico. Il mercato è un ordine spontaneo, dove l'interazione libera e volontaria degli individui porta a risultati benefici che non possono essere pianificati da un'autorità centrale. 🗽 Libertà Individuale e Limitazione del Potere dello Stato La libertà individuale è cruciale per la prosperità economica e il progresso sociale. Un governo con poteri limitati permette agli individui di agire liberamente, creando un ambiente in cui l'innovazione e l'efficienza possono prosperare. L'intervento statale eccessivo, invece, porta a inefficienze e restrizioni sulla libertà economica. 💸 Denazionalizzazione della Moneta La produzione di moneta se competitiva e gestita da entità private, migliora la stabilità monetaria e riduce l'inflazione. La concorrenza tra diverse valute private porterebbe a una migliore gestione della moneta, incentivando pratiche prudenziali. 💰 Analogia con Bitcoin Nel mondo delle cryptovalute, Bitcoin regna perché in una competizione monetaria, è la moneta più decentralizzata, quindi più sicura, quindi più scelta dalla maggior parte delle persone. E' l'esempio del perché non serve che una moneta venga imposta per essere definita tale. Inoltre la competizione dei miner ne migliora l'efficienza, nel momento in cui si compete per la stessa risorsa, solo chi riesce ottenerla in modo più efficiente è colui che nel tempo continuerà a minare, di conseguenza il sistema incentiva la prosperità e l'innovazione #ScuolaAustriaca
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  • https://youtu.be/m-CwpCKufTI

    Si tratta di domande fondamentali, che influenzano la nostra vita quotidiana.

    Una analisi approfondita a riguardo la trovate su questo articolo pubblicato nel 2016: https://humaneconomy.it/la-banca-popolare-dellalto-adige-di-fronte-al-tribunale-provinciale-di-bolzano-ammette-la-creazione-di-denaro-dal-nulla/

    Ma non solo...

    #denaro #creato #nulla #mutuo #ipotecario #moneta #scritturale #analisi #consulenza #soluzioni
    https://youtu.be/m-CwpCKufTI Si tratta di domande fondamentali, che influenzano la nostra vita quotidiana. Una analisi approfondita a riguardo la trovate su questo articolo pubblicato nel 2016: https://humaneconomy.it/la-banca-popolare-dellalto-adige-di-fronte-al-tribunale-provinciale-di-bolzano-ammette-la-creazione-di-denaro-dal-nulla/ Ma non solo... #denaro #creato #nulla #mutuo #ipotecario #moneta #scritturale #analisi #consulenza #soluzioni
    YOUTU.BE
    Denaro creato dal nulla per i mutui ipotecari?
    Si tratta di domande fondamentali, che influenzano la nostra vita quotidiana.Una analisi approfondita a riguardo la trovate su questo articolo pubblicato nel...
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  • https://youtu.be/LZt9dG99wV0?si=5j0pY7KmmODWYvit
    Attivati subito qui, cliccando su questo link che ti porterà in telegram e poi ancora sul LINK, NON su Attiva la prima volta: https://t.me/haMster_kombat_bot/start?startapp=kentId392461705 ... Nel video troverai in modo CHIARO tutti i passaggi e i compiti quotidiani da svolgere, per guadagnare MONETE e soprattutto aumentare il livello del tuo Mining Orario, requisito ancora più importante del semplice accumulo di monete derivanti dal solo TAPPING sul criceto! In vista del lancio dell'airdrop, questi passaggi sono fondamentali... seguili ... e segui il mio canale per molte altre Crypto Solutions
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  • https://insights.glassnode.com/the-week-onchain-week-17-2024

    Il quarto dimezzamento(Halving) di bitcoin

    Si è verificato il quarto halving di Bitcoin, che ha portato a una riduzione del 50% dell’inflazione dell’offerta e a un aumento intrinseco della scarsità delle emissioni.

    In questa edizione, esploriamo l'evoluzione della rete Bitcoin attraverso le epoche dell'halving rispetto all'andamento dei prezzi e ai parametri fondamentali della rete.

    #bitcoin #halving
    https://insights.glassnode.com/the-week-onchain-week-17-2024 Il quarto dimezzamento(Halving) di bitcoin Si è verificato il quarto halving di Bitcoin, che ha portato a una riduzione del 50% dell’inflazione dell’offerta e a un aumento intrinseco della scarsità delle emissioni. In questa edizione, esploriamo l'evoluzione della rete Bitcoin attraverso le epoche dell'halving rispetto all'andamento dei prezzi e ai parametri fondamentali della rete. #bitcoin #halving
    INSIGHTS.GLASSNODE.COM
    The Fourth Halving
    The fourth Bitcoin Halving has occurred, leading to a 50% reduction in supply inflation and an inherent increase in issuance scarcity. In this edition, we explore the evolution of the Bitcoin network across Epochs with respect to price performance, and fundamental network metrics.
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  • https://flightradar.live/it/

    Questo sito ti permette di osservare tutte le rotte aeree in corso nel mondo.

    Si parla molto di riscaldamento globale del pianeta, di ecosostenibilità, di rendere l'ambiente più vivibile ma ignoriamo i dati fondamentali.

    Un AIRBUS A380 trasporta 330.000 litri di carburante che consuma nel suo viaggio.

    Fate una media di 200.000 litri per 26.000 aerei = sono 5,2 miliardi di litri.

    Un contadino con 330.000 litri di carburante coltiva una estensione di 65 ettari per 50 anni producendo 75 milioni di kg. di frutta e alleva 1.380.000 suini, chi è l'inquinatore?

    #rotte #aeree #riscaldamento #globale, #ecosostenibilità, #ambiente #carburante #AIRBUS #contadino #inquinamento
    https://flightradar.live/it/ Questo sito ti permette di osservare tutte le rotte aeree in corso nel mondo. Si parla molto di riscaldamento globale del pianeta, di ecosostenibilità, di rendere l'ambiente più vivibile ma ignoriamo i dati fondamentali. Un AIRBUS A380 trasporta 330.000 litri di carburante che consuma nel suo viaggio. Fate una media di 200.000 litri per 26.000 aerei = sono 5,2 miliardi di litri. Un contadino con 330.000 litri di carburante coltiva una estensione di 65 ettari per 50 anni producendo 75 milioni di kg. di frutta e alleva 1.380.000 suini, chi è l'inquinatore? #rotte #aeree #riscaldamento #globale, #ecosostenibilità, #ambiente #carburante #AIRBUS #contadino #inquinamento
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    Flightradar24 - Radar aereo per seguire i voli in tempo reale
    Flightradar24 il miglior radar aereo per rilevare la rotta degli aerei con mappe live tracking, informazioni sui tipi di velivolo, lo stato dei voli e gli aeroporti internazionali. Informazioni in tempo reale sui ritardi dei voli di tutte le compagnie aeree e sugli orari di arrivo e partenza.
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  • ...e precedentemente filtrata in modo intelligente lasciando intatti i fondamentali MICRONUTRIENTI essenziali per la nostra salute.
    Assenza di ogni elemento patogeno e non proprio dell'acqua...batteri, cloro, cattivi odori, metalli, ecc...
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