DISCOPATIA DEGENERATIVA E OLIO DI CBD:
Una Condizione Complessa in cui sono coinvolti fattori biopsicosociali.

Il corpo umano è molto complesso, pertanto la discopatia degenerativa non può essere considerata una patologia semplice.
La risonanza magnetica mostra che, talvolta, alcuni individui con grave degenerazione del disco non avvertono dolore.
Al contrario, soggetti con una degenerazione minima percepiscono un dolore acuto.

La scienza del dolore adotta un approccio biopsicosociale per il trattamento del mal di schiena.
I fattori psicologici, come la catastrofizzazione e la paura di compiere determinati movimenti, possono amplificare la sensazione di dolore e limitare il successo degli interventi terapeutici.

Potenziali capacità di ridurre i danni ai dischi Intervertebrali
Prima del 2014, gli studi su CBD e discopatia degenerativa erano molto limitati.
Tutto è cambiato quando un team di ricercatori della University of São Paulo, in Brasile, ha deciso di esaminare gli effetti del CBD sulla degenerazione del disco.
Dopo aver creato un modello di discopatia degenerativa sui ratti, gli scienziati hanno somministrato diverse dosi di CBD ad un gruppo sperimentale.

Attraverso la risonanza magnetica, i ricercatori hanno osservato gli effetti del CBD rispettivamente due e quindici giorni dopo la somministrazione.
Dopo aver acquisito le immagini, il team ha anche esaminato, tramite l'analisi istologica, i siti di lesione a livello cellulare.
A quanto pare, il CBD è riuscito a ridurre notevolmente i danni ai dischi intervertebrali.
Il cannabinoide CBD ha prodotto effetti particolarmente rilevanti all'interno dell'anello fibroso.
Le variazioni sul nucleo polposo sono state invece meno evidenti.

Il CBD Interagisce con il SEC e Aumenta il Livello di Anandamide
Ma in che modo il CBD esercita quest'azione positiva?
Ebbene, la molecola influenza diversi meccanismi corporei, creando variazioni a livello fisiologico.
Il CBD interagisce con il sistema endocannabinoide (SEC). Il SEC è composto da due tipi di recettori—CB1 e CB2—situati in tutto l'organismo, e presenti in dosi particolarmente elevate nel sistema nervoso e immunitario.

Interagendo con questi recettori, il CBD contribuisce a ridurre i danni ai dischi intervertebrali.
DISCOPATIA DEGENERATIVA E OLIO DI CBD: Una Condizione Complessa in cui sono coinvolti fattori biopsicosociali. Il corpo umano è molto complesso, pertanto la discopatia degenerativa non può essere considerata una patologia semplice. La risonanza magnetica mostra che, talvolta, alcuni individui con grave degenerazione del disco non avvertono dolore. Al contrario, soggetti con una degenerazione minima percepiscono un dolore acuto. La scienza del dolore adotta un approccio biopsicosociale per il trattamento del mal di schiena. I fattori psicologici, come la catastrofizzazione e la paura di compiere determinati movimenti, possono amplificare la sensazione di dolore e limitare il successo degli interventi terapeutici. Potenziali capacità di ridurre i danni ai dischi Intervertebrali Prima del 2014, gli studi su CBD e discopatia degenerativa erano molto limitati. Tutto è cambiato quando un team di ricercatori della University of São Paulo, in Brasile, ha deciso di esaminare gli effetti del CBD sulla degenerazione del disco. Dopo aver creato un modello di discopatia degenerativa sui ratti, gli scienziati hanno somministrato diverse dosi di CBD ad un gruppo sperimentale. Attraverso la risonanza magnetica, i ricercatori hanno osservato gli effetti del CBD rispettivamente due e quindici giorni dopo la somministrazione. Dopo aver acquisito le immagini, il team ha anche esaminato, tramite l'analisi istologica, i siti di lesione a livello cellulare. A quanto pare, il CBD è riuscito a ridurre notevolmente i danni ai dischi intervertebrali. Il cannabinoide CBD ha prodotto effetti particolarmente rilevanti all'interno dell'anello fibroso. Le variazioni sul nucleo polposo sono state invece meno evidenti. Il CBD Interagisce con il SEC e Aumenta il Livello di Anandamide Ma in che modo il CBD esercita quest'azione positiva? Ebbene, la molecola influenza diversi meccanismi corporei, creando variazioni a livello fisiologico. Il CBD interagisce con il sistema endocannabinoide (SEC). Il SEC è composto da due tipi di recettori—CB1 e CB2—situati in tutto l'organismo, e presenti in dosi particolarmente elevate nel sistema nervoso e immunitario. Interagendo con questi recettori, il CBD contribuisce a ridurre i danni ai dischi intervertebrali.
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