“Il Velo del Belonging”
C’è un nodo che avvince,
un filo invisibile intrecciato tra carne e cielo,
l’urgenza di un fuoco comune
che scaldi il gelo del nostro esilio interiore.
Siamo nati per appartenere:
alle mani che intrecciano il pane,
alle voci che si alzano in coro,
a un senso che pesa più della verità.
Quando il gruppo chiama,
le spine della solitudine si ritirano,
e il cuore si rifugia in un’eco,
anche se quell’eco mente.
Vediamo il mondo non per com’è,
ma per come ce lo mostrano,
perché essere esclusi brucia più del dubbio,
e camminare soli fa paura più del buio.
Così, pieghiamo lo sguardo,
accettiamo la storia già scritta:
il comandante tra le stelle,
le voci dagli altari,
gli ordini di chi conosce “la via”.
Ma chi siamo, senza il branco?
Ostracismo è la parola che ci lacera,
abbandono la ferita che non vogliamo nominare.
E allora abbracciamo la favola,
ce ne nutriamo fino a crederla vera,
lasciando che diventi radice e albero,
ombra che ci avvolge.
La menzogna condivisa
è più dolce della verità solitaria.
Perché apparteniamo anche al nostro inganno,
quando la comunità ci accoglie nel suo calore.
Così, nel silenzio del dubbio che soffochiamo,
l’umanità rivela il suo volto:
non carne o pietra,
ma fame di un legame che supera ogni logica.
Nel bisogno di non essere mai più soli,
scegliamo di vivere con gli occhi chiusi,
se questo significa… appartenere.
(Testo di Autore Ignoto, perduto e ritrovato nel web)
C’è un nodo che avvince,
un filo invisibile intrecciato tra carne e cielo,
l’urgenza di un fuoco comune
che scaldi il gelo del nostro esilio interiore.
Siamo nati per appartenere:
alle mani che intrecciano il pane,
alle voci che si alzano in coro,
a un senso che pesa più della verità.
Quando il gruppo chiama,
le spine della solitudine si ritirano,
e il cuore si rifugia in un’eco,
anche se quell’eco mente.
Vediamo il mondo non per com’è,
ma per come ce lo mostrano,
perché essere esclusi brucia più del dubbio,
e camminare soli fa paura più del buio.
Così, pieghiamo lo sguardo,
accettiamo la storia già scritta:
il comandante tra le stelle,
le voci dagli altari,
gli ordini di chi conosce “la via”.
Ma chi siamo, senza il branco?
Ostracismo è la parola che ci lacera,
abbandono la ferita che non vogliamo nominare.
E allora abbracciamo la favola,
ce ne nutriamo fino a crederla vera,
lasciando che diventi radice e albero,
ombra che ci avvolge.
La menzogna condivisa
è più dolce della verità solitaria.
Perché apparteniamo anche al nostro inganno,
quando la comunità ci accoglie nel suo calore.
Così, nel silenzio del dubbio che soffochiamo,
l’umanità rivela il suo volto:
non carne o pietra,
ma fame di un legame che supera ogni logica.
Nel bisogno di non essere mai più soli,
scegliamo di vivere con gli occhi chiusi,
se questo significa… appartenere.
(Testo di Autore Ignoto, perduto e ritrovato nel web)
“Il Velo del Belonging”
C’è un nodo che avvince,
un filo invisibile intrecciato tra carne e cielo,
l’urgenza di un fuoco comune
che scaldi il gelo del nostro esilio interiore.
Siamo nati per appartenere:
alle mani che intrecciano il pane,
alle voci che si alzano in coro,
a un senso che pesa più della verità.
Quando il gruppo chiama,
le spine della solitudine si ritirano,
e il cuore si rifugia in un’eco,
anche se quell’eco mente.
Vediamo il mondo non per com’è,
ma per come ce lo mostrano,
perché essere esclusi brucia più del dubbio,
e camminare soli fa paura più del buio.
Così, pieghiamo lo sguardo,
accettiamo la storia già scritta:
il comandante tra le stelle,
le voci dagli altari,
gli ordini di chi conosce “la via”.
Ma chi siamo, senza il branco?
Ostracismo è la parola che ci lacera,
abbandono la ferita che non vogliamo nominare.
E allora abbracciamo la favola,
ce ne nutriamo fino a crederla vera,
lasciando che diventi radice e albero,
ombra che ci avvolge.
La menzogna condivisa
è più dolce della verità solitaria.
Perché apparteniamo anche al nostro inganno,
quando la comunità ci accoglie nel suo calore.
Così, nel silenzio del dubbio che soffochiamo,
l’umanità rivela il suo volto:
non carne o pietra,
ma fame di un legame che supera ogni logica.
Nel bisogno di non essere mai più soli,
scegliamo di vivere con gli occhi chiusi,
se questo significa… appartenere.
(Testo di Autore Ignoto, perduto e ritrovato nel web)
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