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- IL SEGUENTE MESSAGGIO MI ARRIVA DA UN’AMICA AVVOCATO. LO GIRO PERCHÉ MI PARE ASSAI UTILE:
Buongiorno a tutti,
spero abbiate passato una buona estate!
Vi metto al corrente di quanto successo presso il centro prelievi di Synlab colosso che ha acquistato, post covid, tutti i centri prelievi privati della città.
Al momento del prelievo il medico prepara un foglio “da firmare “, stante la mia diffidenza al sistema leggo con attenzione e scopro che è il consenso ad effettuare ricerche e sperimentazioni sul sistema immunitario!
Il linguaggio un misto di chatgpt e avvocatesco rende difficile al cittadino medio la comprensione, il fatto che lo porge il medico in un momento di preoccupazione per eventuali malesseri in corso rende il gesto “di fiducia “ e le persone inconsapevolmente firmano!
Se possibile diffondere il messaggio di NON firmare nulla senza avere letto con attenzione neppure se lo da’ un medico!IL SEGUENTE MESSAGGIO MI ARRIVA DA UN’AMICA AVVOCATO. LO GIRO PERCHÉ MI PARE ASSAI UTILE: Buongiorno a tutti, spero abbiate passato una buona estate! Vi metto al corrente di quanto successo presso il centro prelievi di Synlab colosso che ha acquistato, post covid, tutti i centri prelievi privati della città. Al momento del prelievo il medico prepara un foglio “da firmare “, stante la mia diffidenza al sistema leggo con attenzione e scopro che è il consenso ad effettuare ricerche e sperimentazioni sul sistema immunitario! Il linguaggio un misto di chatgpt e avvocatesco rende difficile al cittadino medio la comprensione, il fatto che lo porge il medico in un momento di preoccupazione per eventuali malesseri in corso rende il gesto “di fiducia “ e le persone inconsapevolmente firmano! Se possibile diffondere il messaggio di NON firmare nulla senza avere letto con attenzione neppure se lo da’ un medico!0 Commenti 0 condivisioni 2818 Views - https://www.facebook.com/share/yBtNnL3992MSX2gD/0 Commenti 0 condivisioni 213 Views
- Vi ricordate questi versi? «Così tra questa immensità s'annega il pensier mio: e il naufragar m'è dolce in questo mare?»
L’Infinito è forse la più famosa poesia al mondo. E c’è un motivo se ancora oggi milioni di ragazzi la amano. Ecco, immaginatevi un giovane di appena vent’anni che sta da solo, sull’amato colle, fissa l’orizzonte e si domanda cosa ci sia là, oltre l’orizzonte. Pensate che quando scrisse l’Infinito, Leopardi aveva quasi perduto la vista. Ma a dispetto della malattia, della quasi cecità, Leopardi è pieno di entusiasmo, vuole sentire, conoscere, vedere.
Non si arrende, non esita, non si rassegna ma «osa»; non cerca la strada più facile, quella che «tutti» percorrono, ma si slancia verso l'infinito. E in quell’istante non vede più l’albero, non vede la siepe che gli sta davanti, non vede gli ostacoli che la vita ti mette davanti. Ma «sedendo e mirando, interminati spazi di là da quella, e sovrumani silenzi, e profondissima quiete Io nel pensier mi fingo. (…) e il naufragar m’è dolce in questo mare».
Perché Leopardi usa proprio la parola «fingo»? Ecco fingo è un latinismo, significa creare, immaginare, dare forma. Ma anche conoscere. Perché immaginare e conoscere sono la stessa cosa. Che cosa vi sta dicendo Leopardi? Che dall’immaginazione nasce la ricchezza più grande. Einstein diceva: «La logica vi porterà da A a B. L’immaginazione vi porterà dappertutto.» Per Shakespeare invece siamo fatti della stessa sostanza dei sogni. Leopardi, Einstein, Shakespeare, Nietzsche… generazioni di poeti e di scrittori vi stanno dicendo la stesse cosa: siate creatori non emulatori.
Si rovina un ragazzino nel modo più sicuro, se gli si insegna a considerare il «pensare allo stesso modo» più importante del «pensare in un altro modo.» A forza di fare da cassa di risonanza per i pensieri e le parole pensate da altri cervelli, diventiamo noi stessi cervelli presi in prestito. Superflui. Non necessari. Ecco perché nella società degli influencer, dei guru della moda, delle idee e delle opinioni leggere Leopardi fa bene all’anima. Perché ci ricorda che se vogliamo salvarci, dobbiamo rinunciare all’ovvio. Non dobbiamo replicare ed emulare ma immaginare.
Guendalina Middei, anche se voi mi conoscete come Professor X Tratto da «Innamorarsi di Anna Karenina il sabato sera». Potete leggerne un estratto gratuito qui: https://www.amazon.it/innamorarsi-Karenina-leggere-classici-lezioni/dp/8807174359
#letteratura #istruzione #leopardi #culturaVi ricordate questi versi? «Così tra questa immensità s'annega il pensier mio: e il naufragar m'è dolce in questo mare?» L’Infinito è forse la più famosa poesia al mondo. E c’è un motivo se ancora oggi milioni di ragazzi la amano. Ecco, immaginatevi un giovane di appena vent’anni che sta da solo, sull’amato colle, fissa l’orizzonte e si domanda cosa ci sia là, oltre l’orizzonte. Pensate che quando scrisse l’Infinito, Leopardi aveva quasi perduto la vista. Ma a dispetto della malattia, della quasi cecità, Leopardi è pieno di entusiasmo, vuole sentire, conoscere, vedere. Non si arrende, non esita, non si rassegna ma «osa»; non cerca la strada più facile, quella che «tutti» percorrono, ma si slancia verso l'infinito. E in quell’istante non vede più l’albero, non vede la siepe che gli sta davanti, non vede gli ostacoli che la vita ti mette davanti. Ma «sedendo e mirando, interminati spazi di là da quella, e sovrumani silenzi, e profondissima quiete Io nel pensier mi fingo. (…) e il naufragar m’è dolce in questo mare». Perché Leopardi usa proprio la parola «fingo»? Ecco fingo è un latinismo, significa creare, immaginare, dare forma. Ma anche conoscere. Perché immaginare e conoscere sono la stessa cosa. Che cosa vi sta dicendo Leopardi? Che dall’immaginazione nasce la ricchezza più grande. Einstein diceva: «La logica vi porterà da A a B. L’immaginazione vi porterà dappertutto.» Per Shakespeare invece siamo fatti della stessa sostanza dei sogni. Leopardi, Einstein, Shakespeare, Nietzsche… generazioni di poeti e di scrittori vi stanno dicendo la stesse cosa: siate creatori non emulatori. Si rovina un ragazzino nel modo più sicuro, se gli si insegna a considerare il «pensare allo stesso modo» più importante del «pensare in un altro modo.» A forza di fare da cassa di risonanza per i pensieri e le parole pensate da altri cervelli, diventiamo noi stessi cervelli presi in prestito. Superflui. Non necessari. Ecco perché nella società degli influencer, dei guru della moda, delle idee e delle opinioni leggere Leopardi fa bene all’anima. Perché ci ricorda che se vogliamo salvarci, dobbiamo rinunciare all’ovvio. Non dobbiamo replicare ed emulare ma immaginare. Guendalina Middei, anche se voi mi conoscete come Professor X ➡️ Tratto da «Innamorarsi di Anna Karenina il sabato sera». Potete leggerne un estratto gratuito qui: https://www.amazon.it/innamorarsi-Karenina-leggere-classici-lezioni/dp/8807174359 #letteratura #istruzione #leopardi #cultura0 Commenti 0 condivisioni 5884 Views - Mi preparo al buongiorno a me di domani.
Visto che l' unica alternativa è morire giovani, ben venga la vecchiaia. Io sono felice di essere vecchia. Ho superato i miei genitori di 2 anni. Ogni giorno è un traguardo, non tutti ci arrivano. Ogni giorno ringrazio l' Universo e mi approccio curiosa alla Vita ed ogni cosa è un insegnamento, anche le malattie, ma c' è tanta gioia anche solo nel sorriso di un bimbo, nell' abbraccio di un amico da confortare o che ti conforta, nel coltivare una pianta che finalmente fiorisce.Mi preparo al buongiorno a me di domani. Visto che l' unica alternativa è morire giovani, ben venga la vecchiaia. Io sono felice di essere vecchia. Ho superato i miei genitori di 2 anni. Ogni giorno è un traguardo, non tutti ci arrivano. Ogni giorno ringrazio l' Universo e mi approccio curiosa alla Vita ed ogni cosa è un insegnamento, anche le malattie, ma c' è tanta gioia anche solo nel sorriso di un bimbo, nell' abbraccio di un amico da confortare o che ti conforta, nel coltivare una pianta che finalmente fiorisce.0 Commenti 0 condivisioni 1087 Views - https://youtu.be/JtR39B3pegI?feature=shared0 Commenti 0 condivisioni 247 Views
- SCEGLIERE COL CUORE E NON CON IL CERVELLO
"Quando Persefone mangia i semi di melograno offertole da Ade, lei compie una scelta. Questo episodio presente nel mito, permette a tutti noi di osservare che nella vita non possiamo esimerci dal compiere delle scelte. Ogni scelta è in genere il risultato di una profonda conflittualità interna, ma quando la scelta è stata fatta ne consegue tutta una storia che noi dobbiamo riuscire a vivere ed affrontare. Dobbiamo cioè trovare il coraggio di andare fino in fondo, assumendoci la responsabilità delle nostre decisioni e di tutto ciò che ne conseguirà."
L'anima delle donne, Bompiani ed.
Aldo Carotenuto
(Citazione di Moreno Mainardis)
-------
Quando Jung assegna all'Anima la funzione di "sentire" in profondità, le riconosce anche la facoltà di saper operare delle scelte non soltanto razionalmente, ma anche in modo più istintivo, viscerale. Questo può avvenire nel superamento dei conflitti interiori attraverso la passione ed il sentimento, che sono tutti attributi del nostro Femminile. Il mito di Persefone non inizia con una scelta, ma termina con una decisione molto ferma: mangiare la melagrana, la mette dinanzi ad una storia di cui si assume tutte le responsabilità. E vivere metà tempo nell'Ade e metà alla luce del sole, conseguenza della sua scelta, rappresenta un chiaro esempio metaforico del superamento anche dei contrari, fatti divenire una sequenza armoniosa, ovvero quella integrazione di luce e ombra che spesso è al centro del discorso junghiano.
Operare una scelta è sempre un atto di coraggio perchè comporta una grande responsabilità.
Carotenuto sceglie un personaggio archetipico femminile come esempio perchè identifica nella donna un coraggio particolare e quindi spesso una maggiore libertà di scelta, sempre che naturalmente non sia a sua volta vittima delle convenzioni, del ruolo storico e del proprio Animus. Questo avviene perchè, come abbiamo detto, la donna agisce più sulla base del proprio "sentire" interiore che per seguire una logica puramente razionale, che spesso inibisce la capacità di scelta invece di rafforzarla: con i ragionamenti si trovano a volte mille scuse per restare fermi, poichè ogni cambiamento può comportare qualche rischio e qualche svantaggio. La passionalità femminile può invece spingere anche all'avventura, perchè va, come si suol dire, dove la porta il cuore e non il cervello.
L'uomo che riconosce in sè questa forza abbracciando la propria Anima riesce a scendere come Orfeo fin nel profondo dell'Ade, perchè ha riconosciuto anche le proprie emozioni ed opera anche lui adesso scelte dettate dal suo cuore. Deve ora vedere di risalire. Ma forse adesso in questo potrà essergli di aiuto proprio Euridice.
Orfeo ed Euridice fusi insieme sono l'Androgino mitico che Jung identifica con l'Homo Novus, il prodotto evoluto dell'Individuazione.
*****
- Costa fatica operare una scelta,
Ancora di più accettarne le conseguenze - mi dicesti affondando la bocca nella melagrana,
- Ma non possiamo esimerci dal farlo.
Scegliere l' oscurità dell'Ade o la luce del giorno,
Ed anche a volte la necessità di entrambe,
Per capire sia i neri semi sottoterra,
Che le fronde dorate dal sole di autunno.
Lo sai da dove provengo e cosa mi costò
Aprire le finestre e bere la primavera.
Ma prima c'è sempre un inverno a cui sopravvivere.-
- Adoro il vostro coraggio di donne;
Il succo rosso della melagrana che cola ancora
Dalle labbra più scarlatte del frutto.
Anche il sangue ha quel colore denso.
Ho visto quell'indomito coraggio nei sorrisi delle foto
Di quelle ragazze curde con i fucili in grembo,
Scegliere di morire per la vita.
Ogni giorno una donna fa la sua scelta,
Mentre l'ora è incerta tra il giorno e la notte.
È difficile distinguere i margini e i bordi
In quella luce che già sta partorendo il buio,
Ma pure si accetta di mordere il frutto agrodolce,
Come fece già Eva nel suo giardino.-
- Fai bene a ricordare Eva,
Poiché non fu Adamo che ebbe il coraggio
Di fare una scelta nella coscienza che male e bene
Fanno parte entrambi della stessa luna;
Ancora una volta fu una donna.
Perché a volte scegliere significa seguire un istinto oscuro,
Senza farsi intrappolare da una mente
Tanto razionale quanto vile,
Che sa trovare sempre una scusa buona
Per non mollare mai gli ormeggi.-
- Sentite maggiormente la voce del sangue,
I richiami delle foreste là oltre gli steccati,
Siete bestie vive e meravigliose,
Sapete andare dove vi chiama il cuore,
Che si sa ha ragioni che la ragione non può capire.-
- Sì, dentro di noi ci sono correnti e maree,
I flussi della vita e della morte,
Noi abbiamo saputo scegliere di scendere negli abissi,
E di risalire verso gli azzurri nitidi di altri non minori abissi.
La melagrana disseta, è buona.
Sento il suo sapore scarlatto nella bocca,
Chi la bacerà potrà sentirlo anche lui.
Ma prima che onori la madre del suo futuro,
Si sappia inginocchiare, lasci la sua diffidenza fuori,
E le porga un fiore bianco,
Che risalti bene sul rosso del frutto
Nella sua mano appiccicosa,
E allora forse la potrà leccare
E le ultime gocce rimaste su quelle pallide dita
Lo disseteranno.
Sarà pronto allora anche lui a scendere nell'Ade,
Come fece Orfeo, ma per ritrovare sè stesso,
Perché Euridice è sempre stata già dentro di lui.-SCEGLIERE COL CUORE E NON CON IL CERVELLO "Quando Persefone mangia i semi di melograno offertole da Ade, lei compie una scelta. Questo episodio presente nel mito, permette a tutti noi di osservare che nella vita non possiamo esimerci dal compiere delle scelte. Ogni scelta è in genere il risultato di una profonda conflittualità interna, ma quando la scelta è stata fatta ne consegue tutta una storia che noi dobbiamo riuscire a vivere ed affrontare. Dobbiamo cioè trovare il coraggio di andare fino in fondo, assumendoci la responsabilità delle nostre decisioni e di tutto ciò che ne conseguirà." L'anima delle donne, Bompiani ed. Aldo Carotenuto (Citazione di Moreno Mainardis) ------- Quando Jung assegna all'Anima la funzione di "sentire" in profondità, le riconosce anche la facoltà di saper operare delle scelte non soltanto razionalmente, ma anche in modo più istintivo, viscerale. Questo può avvenire nel superamento dei conflitti interiori attraverso la passione ed il sentimento, che sono tutti attributi del nostro Femminile. Il mito di Persefone non inizia con una scelta, ma termina con una decisione molto ferma: mangiare la melagrana, la mette dinanzi ad una storia di cui si assume tutte le responsabilità. E vivere metà tempo nell'Ade e metà alla luce del sole, conseguenza della sua scelta, rappresenta un chiaro esempio metaforico del superamento anche dei contrari, fatti divenire una sequenza armoniosa, ovvero quella integrazione di luce e ombra che spesso è al centro del discorso junghiano. Operare una scelta è sempre un atto di coraggio perchè comporta una grande responsabilità. Carotenuto sceglie un personaggio archetipico femminile come esempio perchè identifica nella donna un coraggio particolare e quindi spesso una maggiore libertà di scelta, sempre che naturalmente non sia a sua volta vittima delle convenzioni, del ruolo storico e del proprio Animus. Questo avviene perchè, come abbiamo detto, la donna agisce più sulla base del proprio "sentire" interiore che per seguire una logica puramente razionale, che spesso inibisce la capacità di scelta invece di rafforzarla: con i ragionamenti si trovano a volte mille scuse per restare fermi, poichè ogni cambiamento può comportare qualche rischio e qualche svantaggio. La passionalità femminile può invece spingere anche all'avventura, perchè va, come si suol dire, dove la porta il cuore e non il cervello. L'uomo che riconosce in sè questa forza abbracciando la propria Anima riesce a scendere come Orfeo fin nel profondo dell'Ade, perchè ha riconosciuto anche le proprie emozioni ed opera anche lui adesso scelte dettate dal suo cuore. Deve ora vedere di risalire. Ma forse adesso in questo potrà essergli di aiuto proprio Euridice. Orfeo ed Euridice fusi insieme sono l'Androgino mitico che Jung identifica con l'Homo Novus, il prodotto evoluto dell'Individuazione. ***** - Costa fatica operare una scelta, Ancora di più accettarne le conseguenze - mi dicesti affondando la bocca nella melagrana, - Ma non possiamo esimerci dal farlo. Scegliere l' oscurità dell'Ade o la luce del giorno, Ed anche a volte la necessità di entrambe, Per capire sia i neri semi sottoterra, Che le fronde dorate dal sole di autunno. Lo sai da dove provengo e cosa mi costò Aprire le finestre e bere la primavera. Ma prima c'è sempre un inverno a cui sopravvivere.- - Adoro il vostro coraggio di donne; Il succo rosso della melagrana che cola ancora Dalle labbra più scarlatte del frutto. Anche il sangue ha quel colore denso. Ho visto quell'indomito coraggio nei sorrisi delle foto Di quelle ragazze curde con i fucili in grembo, Scegliere di morire per la vita. Ogni giorno una donna fa la sua scelta, Mentre l'ora è incerta tra il giorno e la notte. È difficile distinguere i margini e i bordi In quella luce che già sta partorendo il buio, Ma pure si accetta di mordere il frutto agrodolce, Come fece già Eva nel suo giardino.- - Fai bene a ricordare Eva, Poiché non fu Adamo che ebbe il coraggio Di fare una scelta nella coscienza che male e bene Fanno parte entrambi della stessa luna; Ancora una volta fu una donna. Perché a volte scegliere significa seguire un istinto oscuro, Senza farsi intrappolare da una mente Tanto razionale quanto vile, Che sa trovare sempre una scusa buona Per non mollare mai gli ormeggi.- - Sentite maggiormente la voce del sangue, I richiami delle foreste là oltre gli steccati, Siete bestie vive e meravigliose, Sapete andare dove vi chiama il cuore, Che si sa ha ragioni che la ragione non può capire.- - Sì, dentro di noi ci sono correnti e maree, I flussi della vita e della morte, Noi abbiamo saputo scegliere di scendere negli abissi, E di risalire verso gli azzurri nitidi di altri non minori abissi. La melagrana disseta, è buona. Sento il suo sapore scarlatto nella bocca, Chi la bacerà potrà sentirlo anche lui. Ma prima che onori la madre del suo futuro, Si sappia inginocchiare, lasci la sua diffidenza fuori, E le porga un fiore bianco, Che risalti bene sul rosso del frutto Nella sua mano appiccicosa, E allora forse la potrà leccare E le ultime gocce rimaste su quelle pallide dita Lo disseteranno. Sarà pronto allora anche lui a scendere nell'Ade, Come fece Orfeo, ma per ritrovare sè stesso, Perché Euridice è sempre stata già dentro di lui.-0 Commenti 0 condivisioni 8801 Views
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